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restauro
adeguamento liturgico
Pioraco
Camerino - San Severino Marche
chiesa
parrocchiale
S. Vittorino
Parrocchia di San Vittorino
Interno; Impianto strutturale; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1979)
XI - 1119(costruzione intero bene); 1650 - 1663(rifacimento degli interni intero bene); 1781 - 1784(ricostruzione intero bene); 1938 - 1950(costruzione del campanile intero bene); 1997 - 2000(restauro intero bene)
Chiesa di San Vittorino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Vittorino <Pioraco>
Altre denominazioni S. Vittorino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
maestranze marchigiane (ricostruzione )
maestranze marchigiane (rifacimento degli interni)
maestranze marchigiane (costruzione del campanile)
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche

XI - 1119 (costruzione intero bene)

La Pieve di San Vittorino è citata in un documento del 1119, poiché concessa in enfiteusi dal vescovo di Camerino. Per alcuni storici la primitiva chiesa fu costruita sulle rovine di un tempio romano dedicato a Giove.

1650 - 1663 (rifacimento degli interni intero bene)

Alcuni resti archeologici rinvenuti durante recenti lavori di sterro in adiacenza alla chiesa fanno presupporre che dal 1650 in poi l’antica pieve fu ristrutturata: capitelli, antiche lastre di copertura e pietre, infatti, recano incisi i segni della croce e l'iscrizione 1663, probabile anno in cui la chiesa fu riaperta al culto a seguito della chiusura imposta da una ristrutturazione.

1781 - 1784 (ricostruzione intero bene)

La chiesa seicentesca, fortemente danneggiata dal sisma del 1781, fu demolita e ricostruita totalmente in due anni a partire dal 1782.

1938 - 1950 (costruzione del campanile intero bene)

L’opera di ampliamento e ricostruzione della torre campanaria, iniziata nel 1938 e sospesa durante la II Guerra Mondiale, fu terminata in concomitanza con la riapertura della chiesa il 10 settembre 1950.

1997 - 2000 (restauro intero bene)

Danneggiata fortemente dal sisma del 1997, la chiesa è stata oggetto di restauro dal 1999 al 2000.
Descrizione

Costruita nell’area est dell’antico borgo di Pioraco, a ridosso dello sperone roccioso che determina la strettoia della valle in cui il fiume Potenza viene canalizzato dalle cartiere, eretta al termine del XVIII secolo lungo la direttrice ovest - est, la chiesa di San Vittorino è libera solo sul fronte principale ovest poiché parte del fronte nord vede costruite in adiacenza alcune abitazioni private, il fronte sud è attaccato con la casa canonica, il fronte est è caratterizzato dall’abside emiciclica che lambisce il costone di roccia della montagna retrostante ed il vertice nord est del complesso è occupato da un’imponente torre campanaria a base quadrata. Il prospetto principale ovest che domina piazza San Vittorino è caratterizzato da un’imponente superficie a capanna, cieca, con pietre a vista, dominata al centro solo da una gradinata che conduce al portale d’ingresso ornato con cornice in laterizio sormontata da un timpano. Con le eccezioni di alcuni volumi del fronte nord e della torre campanaria, lasciati a cemento rasato, gli altri prospetti sono stati lasciati con pietra a vista: in questi ultimi è possibile leggere tracce delle strutture preesistenti.
Interno
L’interno presenta un’aula impostata con lo schema progressivo ½, 1, 1, 2 sul modulo della campata rettangolare, coperta con volta a crociera unghiata in corrispondenza delle finestre dei prospetti laterali e costolonata, in camorcanna, che si dimezza in prossimità della controfacciata e che, al contrario, raddoppia in prossimità del presbiterio tanto da determinare ai lati di quest’ultimo due invasi talmente ampi da simulare un transetto vero e proprio: per questo non è del tutto errato descrivere l’edificio come pianta a croce latina. Ad esaltare questa sensazione, con piano d’imposta corrispondente al culmine dell’altezza dell’aula, interviene la volta a padiglione in camorcanna che sovrasta l’incrocio tra aula e “transetto”, volta al cui culmine una vetrata rettangolare dipinta fa filtrare luce dalla sovrastante lanterna non visibile dall’interno. La sequenza di paraste dipinte a finto marmo che sorreggono l’imponente trabeazione decorativa lungo tutto il perimetro della chiesa, delimitano altresì i fornici a tutto sesto dei tre altari minori e della cappella laterale sinistra che bucano le pareti laterali. Separato da balaustra convessa secondo la linea spezzata dei due gradini che lo elevano dal piano dell’aula, il presbiterio si svolge interamente nel vano semicircolare dell’abside: anche qui le paraste dividono la superficie verticale curva in tre settori di cui quello centrale è dominato da un altare preconciliare con tabernacolo sopra il quale si apre nel muro una nicchia con arco a tutto sesto; il catino absidale è decorato con la rappresentazione della “Coena Domini”. Ai lati dell’altare si aprono gli accessi per campanile e sagrestia. All’interno della chiesa è ospitato un organo del 1772, opera di Giovanni Fedeli.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante posta in opera con blocchi di pietra prevalentemente regolari, consolidata in occasione dell’ultimo restauro con iniezioni di malta legante.
Coperture
Un tetto a due falde con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di capriate, travi ed arcarecci, tre tetti a padiglione realizzati con medesima tecnica.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1979)
L'altare in muratura rivolto all'abside è mantenuto, così come la balaustra: al centro del presbiterio è normalmente presente un altare mobile in legno, spostato a seguito della dichiarata inagibilità della chiesa.
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