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edilizia di culto
restauro
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Belforte del Chienti
Camerino - San Severino Marche
chiesa
parrocchiale
S. Eustachio
Parrocchia di Sant'Eustachio
Interno; Impianto strutturale; Coperture
altare - aggiunta arredo (1970-1979)
1218 - 1279(costruzione intero bene ); XV - 1588(ristrutturazione intero bene); 1741 - 1748(ricostruzione intero bene); 1873 - 1873(rifacimento della facciata intero bene); 1997 - 2000(restauro intero bene); 2016 - 2018(danni sismici intero bene)
Chiesa di Sant'Eustachio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Eustachio <Belforte del Chienti>
Altre denominazioni S. Eustachio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (ristrutturazione)
maestranze marchigiane (ricostruzione)
maestranze marchigiane (rifacimento della facciata)
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche

1218 - 1279 (costruzione intero bene )

La chiesa fu costruita nel 1218, come riportato in un documento dello stesso anno tratto dall'archivio capitolare di San Severino Marche e nel 1279 fu elevata a pieve con giurisdizione su tutto il circondario.

XV - 1588 (ristrutturazione intero bene)

L'impianto dell'attuale chiesa e il campanile risalgono al XV secolo, tuttavia l'edificio subì una forte ristrutturazione nel 1588.

1741 - 1748 (ricostruzione intero bene)

Il sisma del 24 aprile 1741 e la caduta di un fulmine avvenuta l'11 giugno dello stesso anno rovinano pesantemente l'edificio. Una lapide posta sopra l'ingresso testimonia la ricostruzione avvenuta tra 1742 e 1748, opera finanziata con denaro pubblico.

1873  (rifacimento della facciata intero bene)

Per seguire lo stile dell'epoca, nel 1873 fu realizzata l'attuale facciata.

1997 - 2000 (restauro intero bene)

Danneggiata dal sisma del 1997, la chiesa fu oggetto di restauro e consolidamento.

2016 - 2018 (danni sismici intero bene)

Il sisma del 2016 e successivi lesionano la copertura della chiesa.
Descrizione

Eretta nel XIII secolo lungo la direttrice ovest - est nel centro di Belforte del Chienti, più volte ristrutturata e restaurata - non ultimi i lavori post sisma 1997 - la chiesa di Sant’Eustachio appare nella conformazione delineata nel XVIII secolo e costituisce quinta scenica sud est della piazza principale del centro storico coi prospetti principale ovest e laterale nord che fronteggiano il Municipio eretto sul lato opposto. Il prospetto principale ovest, a capanna, in laterizio, ripartito in tre fasce orizzontali da una cornice posta a mezza altezza e dalla trabeazione a dentelli che segna la base d’appoggio del timpano terminale, è caratterizzato al centro da un ampio arco a tutto sesto che accoglie al suo interno il portale principale modanato con cornice e trabeazione in laterizio e che rompe la tripartizione del prospetto concludendosi nella porzione al di sopra della cornice intermedia: qui, inscritta nell’arco, si apre una finestra lunettata. Il prospetto laterale nord è caratterizzato da un muro a scarpa segnato da tre archi ciechi di cui il centrale è segnato da un ingresso laterale con cornice in laterizio, raccordato col livello della piazza mediante cinque gradini ed una rampa laterale. Al di sopra dei tre archi vi sono altrettante finestre rettangolari. Il prospetto laterale sud è, invece, segnato da diversi volumi corrispondenti ad alcun locali di servizio, alla cappella laterale destra, alla sagrestia e, ultimo, il campanile. Perfettamente leggibile sull’angolo sinistro del prospetto est che, altrimenti, non presenterebbe altra particolarità se non una finestra lunettata posta in alto al centro, la torre campanaria a base quadrata svetta sopra la quota della copertura per tutta l’altezza della propria cella campanaria in pietra, segnata da quattro fornici a tutto sesto e ricoperta con cuspide piramidale.
Interno
Aula unica rettangolare finemente decorata, coperta con volta a botte in camorcanna, perimetrata da imponente trabeazione che corre perimetralmente e che è sorretta da coppie di paraste che dividono lo spazio in campate disposte secondo lo schema ABABABA. Le campate A, sia quelle poste alle due estremità dell’aula che quelle interne alla coppia di paraste, sono più piccole, le campate B, al contrario, sono più grandi: quella al centro è caratterizzata ai lati sia dall’ingresso secondario a sinistra, sia dall’accesso alla cappella laterale a destra: quest’ultimo ambiente ha una spazialità centrale enfatizzata dalle colonne binate poste agli angoli a sorreggere la trabeazione da cui si eleva una cupoletta intradossata con oculo e lanterna poligonale al vertice; le altre due campate accolgono ai lati i quattro altari minori inscritti in archi centinati a tutto sesto. Sopra la trabeazione decorativa le pareti laterali continuano a seguire la scansione ritmica del livello inferiore e, in corrispondenza delle campate B, si aprono tre ampie finestre rettangolari per lato che, insieme a quella di controfacciata, contribuiscono all’illuminazione naturale dell’aula. Sovrastato da un grande arco trionfale e rimarcato da balaustra in marmo che poggia su un basamento avanzato verso l’invaso dell’aula, il presbiterio si svolge all’interno di una scarsella rettangolare che accoglie al centro un pregevole altare alle cui spalle è esposto il preziosissimo polittico che nel 1468 Giovanni Boccati realizzò su commissione di Taliano di Lippo proprio per questa chiesa. Ai lati dell’altare si aprono gli accessi per un locale di servizio e per la torre campanaria. Alla sagrestia si accede, invece, dalla porta ubicata al termine della parete laterale destra. Una imponente cantoria, sorretta da quattro colonne marmoree, insiste sopra la bussola lignea che caratterizza l’ingresso principale ed accoglie al centro un pregevole organo del 1747, opera di Antonio Fedeli.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante posta in opera con blocchi di pietra irregolari ed inserti in laterizio.
Coperture
Tetto a due falde con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di capriate, travi ed arcarecci.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970-1979)
Al centro del presbiterio, protetto da allarme per custodire il polittico di Giovanni Boccati, viene posizionato un altare mobile in occasione delle celebrazioni religiose. Tuttora presente l'altare preconciliare, addossato alla parete di fondo.
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