chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Specchia Ugento - Santa Maria di Leuca chiesa sussidiaria S. Antonio Parrocchia della Presentazione della Vergine Maria Pianta; Coperture; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale altare - aggiunta arredo (1990) 1690 - 1701(costruzione intero bene); 1809 - 1809(nuova intitolazione carattere generale); 1990 - 1990(restauro intero bene); 2014 - 2016(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Antonio <Specchia>
Altre denominazioni
S. Antonio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche
1690 - 1701 (costruzione intero bene)
La chiesa di S. Antonio, un tempo annessa al piccolo convento dei frati predicatori, fu costruita tra il 1690 e il 1701. La chiesa, un tempo dedicata alla Madonna del Rosario, risale quindi al 1701 come testimoniato dall’iscrizione incisa sul portale principale: “ITE TRUCES ANIMAE PROCUL HINC ABSCEDITE MONTES / SERVAT CUSMANUS LIMINA SACRA CANIS / IMPIOR EXCUBIIS IGNE ET LATRATIBUS ACER / IMPIIS HIC PENITUS LIMEN ADIRE VETAT / D.O.M. 1701”.
1809 (nuova intitolazione carattere generale)
Con la soppressione definitiva del convento avvenuta nel 1809, la chiesa ha mutato il titolo in Sant’Antonio per via dell’affidamento alla confraternita omonima.
1990 (restauro intero bene)
Negli anni '90 del Novecento la chiesa è oggetto di lavori di restauro; in queste circostanze viene posata la nuova pavimentazione e ammodernato l'impianto elettrico.
2014 - 2016 (restauro intero bene)
Tra il 2014 e 2016 la chiesa è stata oggetto di diversi interventi di restauro conservativo. In queste circostanze, durante la pulitura degli intonaci interni, sono stati rinvenuti nella zona del coro diversi affreschi settecenteschi.
Descrizione
La chiesa di Sant’Antonio apparteneva un tempo ai domenicani. Il complesso monastico fu eretto nel 1608, grazie alla benevolenza del nobile locale Scipione Balsamo. Nel 1652 fu soppresso e riaperto due anni dopo. Nel 1690 risultava in costruzione e nel 1701 completato. La chiesa, un tempo dedicata alla Madonna del Rosario, risale al 1701 come testimoniato dall’iscrizione incisa sul portale principale: “ITE TRUCES ANIMAE PROCUL HINC ABSCEDITE MONTES / SERVAT CUSMANUS LIMINA SACRA CANIS / IMPIOR EXCUBIIS IGNE ET LATRATIBUS ACER / IMPIIS HIC PENITUS LIMEN ADIRE VETAT / D.O.M. 1701”.
La facciata si presenta con un portale barocco sormontato dalla statua di San Domenico e lo stemma dell’ordine. Ai lati del portale sono due lapidi del 1727 con iscrizioni in latino.
L’interno a tre navate, ha le volte a crociera, a squadro lunettate e a stella “alla leccese”. La volta dell’abside è decorata con stucchi tardo settecenteschi. Di recente sono emersi degli affreschi risalenti al Seicento. Gli altari barocchi sono caratterizzati da fitte decorazioni lapidee, tra questi ricordiamo quelli più pregevoli nell’intaglio dedicati a San Luigi e alla Madonna del Rosario.
Con la soppressione definitiva del convento avvenuta nel 1809, la chiesa ha mutato il titolo in Sant’Antonio per via dell’affidamento alla confraternita omonima.
Pianta
L’impianto planimetrico interno è a croce latina a tre navate.
Coperture
L’edificio ha la copertura a volte a crociera, a squadro lunettate e a stella “alla leccese” intonacate.
Scale
Si accede nella chiesa superando il gradino-marciapiede. Nella porta secondaria di destra, il marciapiede di degrada a scivolo per permettere il facile accesso nell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in marmo di graniglia di cemento risalente probabilmente verso gli anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso.
Impianto strutturale
L’edificio è realizzato con tufi locali intonacati all’interno e all’esterno più volte scialbati.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1990)
L’area presbiterale è divisa dalla navata da tre gradini ed è recintata da una balaustra a colonnine di marmo. Superata la balaustra s’incontra la mensa stabile di marmo a forma di “T”, realizzata probabilmente verso gli anni Sessanta del secolo scorso. A sinistra è posizionato il leggio-ambone amovibile realizzato verso gli anni '80-'90 del secolo scorso.