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Zanè
Padova
chiesa
parrocchiale
Santi Pietro e Paolo
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
Impianto strutturale; Struttura; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Torre campanaria
presbiterio - intervento strutturale (2001-2003)
1745 - 1775(costruzione intero bene); 1863 - 1945(restauri vari ambiti); 1946 - 1948(installazione organo); 1957 - 1958(restauro vari ambiti); 1969 - 1970(completamento facciata); 1983 - 1983(manutenzione copertura); 2000 - 2000(manutenzioni vari ambiti)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Zanè>
Autore (ruolo)
Bignetta Modenato (Progettista)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione)
Notizie Storiche

1745 - 1775 (costruzione intero bene)

La chiesa parrocchiale di Zanè dedicata ai SS. Pietro e Paolo e progettata dall'architetto Bignetta Modenato, è stata costruita in due anni, a partire dal 1745, da tre capomastri di Piovene. Il contratto porta la data del 9 febbraio 1745 ed è stato stipulato dall’Arciprete del tempo don Giovanni Pedrazza e dai rappresentanti del Comune di Zanè che aveva accolto la sollecitazione del Card. Carlo Rezzonico, Vescovo di Padova (divenuto successivamente Papa Clemente XIII) che durante la visita pastorale aveva trovato la chiesa assai piccola per la numerosa popolazione (quasi 900) abitanti. La chiesa fu consacrata il 12 settembre 1775 dal Vescovo di Padova Nicolò Antonio Giustiniani come riportato dalla Guida Storica di don Francesco Sartori 1884.

1863 - 1945 (restauri vari ambiti)

La chiesa, nel corso degli oltre 200 anni di storia, ha subito altri interventi significativi il primo dei quali riguardò tutta la chiesa che, come si leggeva sul muro sovrastante l’arco del presbiterio quando venne “...restaurata nel 1863 a cura dei deputati Costa Giuseppe, Busin Valentino e Ferretto Antonio” e il secondo negli anni 1928-29 come risulta dalla visita pastorale del Vescovo di Padova Elia Dalla Costa del 1930. Nel 1943 venne realizzato il sopralzo della 2^ sacristia e nel 1945 venne sistemato con muretto di cinta e gradinata, il piazzale.

1946 - 1948 (installazione organo)

Nel 1946 venne installato un nuovo organo a trasmissione elettrica della ditta Ruffatti di Padova che comportò l’ampliamento della cantoria realizzato nel 1948 quando furono sostituite, inoltre, le acquasantiere vecchie in pietra “…corrose e pericolanti…” con quelle nuove in marmo di Carrara.

1957 - 1958 (restauro vari ambiti)

Nel 1957 si resero necessari delicati e pericolosi lavori sul soffitto della chiesa e vennero sostituite le vetrate vecchie con quelle nuove realizzate dalla Ditta Caron di Vicenza. Subito dopo il pittore Giacomello di Saonara ritinteggiò tutto l’interno della chiesa che, nel 1958 fu provvista di impianto di riscaldamento ad aria che comporterà, in seguito, notevoli problemi riguardanti la rumorosità e l’annerimento delle tinteggiature e delle decorazioni interne a causa delle polveri messe in circolo. La chiesa mancava peraltro delle finiture di facciata che, come testimoniano foto del tempo, era rimasta inconclusa con il paramento esterno in mattoni sul quale sporgeva il bel portale in pietra di Piovene del progettista originario Vignetta Modenato.

1969 - 1970 (completamento facciata)

Don Bellino Artuso, Arciprete di Zanè, decise, negli anni 1969/70 di provvedere al completamento della facciata incaricando della progettazione gli archh. Vincenzo e Valentino Bonato di Schio che si preoccuparono di mantenere inalterato lo stile settecentesco della chiesa. Nel corso dei lavori fu evidenziato lo stato precario delle capriate in legno del tetto che erano deteriorate e pericolanti tanto da suggerire la temporanea chiusura della chiesa. Sentiti i tecnici ing. Saggin e ing. Lotto di Padova, si decise di sostituire le originarie capriate di legno con altre capriate metalliche realizzate dalla ditta Lotto di Padova che, in ogni caso, non hanno alterata l’immagine esterna e interna della chiesa. Questo consistente intervento avrebbe più tardi provocato successivi problemi alla chiesa causati, con tutta evidenza, dalla grande elasticità delle strutture in ferro rispetto alla staticità delle precedenti strutture in legno.

1983  (manutenzione copertura)

Nel 1981 furono necessari lavori di riparazione del tetto con la sostituzione della guaina e il cambio delle grondaie. Con l’occasione vennero inseriti i doppi vetri esterni per eliminare infiltrazione d’acqua. Nel 1983, dopo una festa padronale alla fine di un giugno particolarmente caldo, conclusa con un applauditissimo concerto d’organo, si dovette chiudere la chiesa e intervenire urgentemente perché il manto di copertura in coppi del tetto era scivolato (durante e dopo il concerto) accatastandosi sulle grondaie con grave pericolo per l’incolumità dei fedeli. La causa di questo venne individuata nella eccessiva elasticità delle capriate in ferro che il calore aveva espanso e nella guaina catramata che formava il letto dei coppi e che il calore aveva reso molle che, unito alle vibrazioni della musica organistica, aveva provocato lo scivolamento dei coppi e il conseguente pericolo alla pubblica incolumità.

2000  (manutenzioni vari ambiti)

Negli anni più recenti la chiesa è stata inoltre sottoposta a lavori di adeguamento degli impianti elettrico e di amplificazione e di manutenzione che hanno riguardato, essenzialmente, il rinnovo delle tinteggiature e delle decorazioni interne, la costruzione della nuova centrale termica e del servizio igienico in sacristia, la sistemazione esterna del sagrato e il rifacimento degli intonaci e delle tinteggiature esterne.
Descrizione

La chiesa presenta linee sobrie e semplici all’esterno e si apre nel luminoso interno in uno stile barocco piacevole e poco ridondante che esalta gli altari, ricchi di marmi e sculture, tra i quali emerge, nella sua maestosa bellezza, l’altare maggiore. L’illuminazione naturale è garantita dalle aperture site all’altezza del soffitto. La pavimentazione è in lastre di marmo bianche e rosse. Internamente la chiesa presenta numerosi elementi decorativi. Gli ingressi sono dotati di bussole lignee, anch’esse decorate, con rilievi e finiture. Sopra l’ingresso principale, con parapetto decorato, si trova l’organo, mentre ai lati dell’ingresso ci sono i due confessionali (cabinati lignei).
Impianto strutturale
Chiesa a pianta rettangolare, con pianta rettangolare, dotata di tre ingressi. Presente, come fabbricato a sé stante, la torre campanaria.
Struttura
I materiali utilizzati risultano essere principalmente elementi lapidei e laterizi. Per le altre componenti dell’edificio e arredi, sono stati impiegati elementi lapidei, lignei, marmorei e metallici. Il manto di copertura è in coppi. Presenti intonaci e stucchi.
Elementi decorativi
La chiesa ha opere d’arte che risalgono agli anni 1690-1710, anteriori pertanto alla sua costruzione e di testimonianze storiche “...che si susseguono lungo le pareti in un crescendo di bellezza e d’arte che danno alla chiesa un volto da salotto veneziano...” I dipinti e le opere da segnalare sono le seguenti: • La pala dell’altare maggiore, dipinta da Costantino Pasqualotto detto il Costantini, raffigura, con bella espressività, il martirio dei SS. Pietro e Paolo nel momento del martirio; • Il quadro incastonato nel soffitto del presbiterio, sempre dipinto dal Costantini, raffigura l’apparizione dell’Eterno Padre; • I due quadri posti alle pareti del presbiterio, opera di Gaetano Costalonga (1724-1816) di Zanè, rappresentano l’Adorazione dei Magi (a sx) e l’Adorazione dei Pastori (a dx); • Il soffitto della navata, dipinto a fresco dal Costantini, rappresenta nei due affreschi più piccoli Cristo che consegna le chiavi della Chiesa a S. Pietro e la chiamata di S. Paolo sulla via di Damasco e, nel grande affresco centrale, l’Assunzione al cielo di Maria; • La pala dell’altare posteriore a Dx dedicato a S. Antonio da Padova e S. Luigi Gonzaga, dipinta da Gaetano Costalunga; • La pala dell’altare di fronte, attribuita a Giuseppe Tomasini (Vicenza 1652-1730), raffigura la gloria dei SS. Prosdocimo, S. Carlo Borromeo e S. Felice di Cantalice; • Di Francesco Balante (Thiene 1663-1729) vi sono i due grandi quadri posti sopra le porte laterali rappresentanti, quello a dx la Madonna di Loreto e quello a sx la Madonna e S. Domenico di Guzman; sempre dello stesso autore vi sono due quadri posta sopra le porte delle sacristie, quello a dx rappresenta La Madonna con i SS. Giovanni Battista e Antonio da Padova e quello a sx la Madonna del Rosario che appare ad un frate, probabilmente S. Giovanni Damasceno; • Vi sono poi, appesi alle pareti, altri pregevoli dipinti tra cui una pala d’altare raffigurante S. Andrea apostolo, magnifica opera di Alessandro Maganza (Vicenza 1558-1632), già nell’altare ora dedicato a S. Giuseppe e ora posta sulla parete in fondo a destra dell’entrata principale e una pala d’altare raffigurante la Madonna del Rosario con i SS. Domenico e Caterina da Siena, del citato Costalonga, già nell’altare ora dedicato alla Madonna del Rosario e ora posta sulla parete vicino alla sacristia; i • L’apparato decorativo-pittorico presenta inoltre quattro medaglioni posti ai quattro angoli della chiesa rappresentanti Cristo a cena da Simone (anteriore dx) e il Buon Pastore (anteriore sx), il Battesimo di Cristo (posteriore dx) e il martirio di S. Giovanni Neponucemo (posteriore sx) e due affreschi attribuiti al Costantini posti in fondo alla chiesa sopra la cantoria e rappresentanti un Angelo con il liuto (A dx) e un Angelo con il violino (a sx); • L’antico crocifisso del 1400 ricollocato, recentemente, sulla colonna a lato dell’ingresso alla cappella delle confessioni;
Elementi decorativi
• All’interno della chiesa sono state trasportate, per motivi di sicurezza, altre due opere di buona fattura provenienti dalla chiesetta di S. Giuseppe: i una ancona lignea di Ortisei rappresentante la Natività (che si trovava nell’altare) portata sulla parete a sinistra dell’entrata principale; un pregevole bassorilievo in pietra rappresentante Cristo sul sepolcro e una lapide dedicatoria in pietra risalente al 1630.i • Infine il bellissimo tabernacolo dell’altare maggiore, in marmo bianco di Carrara, considerato un autentico gioiello di arte scultorea e attribuito, dal prof. Renato Cevese, a Giovanni Miazzi (Bassano del Grappa 1699-1797). Sono da segnalare anche le vetrate in rulli di vetro soffiato legati a piombo e cotti a fuoco realizzate nel 1957 dalla ditta Caron di Vicenza (doppi vetri realizzati nel 1981) e la dignitosa Via Crucis in stampe colorate inserite in cornici di legno decorato e completo di cimasa: questa Via Crucis ha sostituito quella realizzata in formelle di terracotta patinata realizzata nel 1959 dallo scultore Guido Cremasco (Schio, 1906-1979) che non si adattava allo stile barocco dell’interno della chiesa e che è stata rimossa.
Torre campanaria
In laterizio e elementi lapidei, lungo il fusto sono presenti aperture con arco a tutto sesto e l’orologio con numerazione romana. La cella campanaria è a giorno, dotata di balaustre sulle aperture presenti su ogni facciata. Sulla sommità del tetto cuspidato si trova una statua.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2001-2003)
Negli anni 2001-2003 la Chiesa è stata sottoposta a un riuscito ed importante intervento di adeguamento liturgico del presbiterio con la realizzazione del nuovo altare “coram populo”, del nuovo ambone, della nuova sede e della nuova pavimentazione in marmo con intarsi che hanno ripristinato il pavimento originario.
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