chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Ugento Ugento - Santa Maria di Leuca chiesa sussidiaria Madonna del Curato Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Scale nessuno XV - XV(costruzione intero bene); XVII - XVII(rifacimento intero bene); 1883 - 1883(ristrutturazioni intero bene); 2014 - 2014(restauro conservativo intero bene)
Chiesa della Madonna del Curato
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Madonna del Curato <Ugento>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche
XV (costruzione intero bene)
Secondo la tradizione storiografica ugentina la chiesa è stata eretta nel medioevo, con l'intitolazione di S. Maria del Corallo, così come è indicato in alcuni documenti archivistici.
XVII (rifacimento intero bene)
Probabilmente nella seconda metà del ‘600 l'antica cappella fu radicalmente ristrutturata ed ampliata con l'inglobamento dell'antico cortile appartenuto alla chiesa di S. Vito. Fu sopraelevato il pavimento fin oltre il livello degli antichi tre scalini.
Fu realizzato, antistante l'altare maggiore, un arco del trionfo e la copertura della nuova chiesa venne realizzata con tegole e non più a "cannizzo". E vennero certamente realizzati allora anche l'edicola campanaria e la "casa del curato".
1883 (ristrutturazioni intero bene)
Dalla visita del 1819 conosciamo che la ricorrenza che si festeggia in questa cappella è quella della Natività mariana. Così ricostruita la piccola chiesa giunse alla fine dell'Ottocento, quando si resero necessari altri interventi di manutenzione e di ristrutturazione conclusisi nel 1883. Di questi interventi non ci è pervenuta alcuna testimonianza documentale, ma che ci siano stati a quella data è indirettamente confermato da un'iscrizione sulla piccola campana situata nel grazioso campanile a vela alle spalle della chiesa.
2014 (restauro conservativo intero bene)
Recentemente l'antica chiesa, grazie all'iniziativa dell'Associazione culturale Don Bosco, è stata sottoposta a restauro, con lo smantellamento del pavimento e il contestuale rinvenimento di tre gradini. I restauri sono terminati nel 2014.
Descrizione
La chiesetta sorge su una roccia scoscesa sul ciglio della strada omonima, è affiancata da un piccolo vano voltato a botte che secondo la tradizione sarebbe la casa del curato. La facciata è a capanna con un unico portale sovrastato da una lunetta che un tempo ospitava un’immagine della Madonna con Bambino. Il prospetto termina con un timpano triangolare.
La chiesa internamente è composta da due campate più l’area presbiteriale.
Le prime campate ospitano delle labili tracce decorative non identificabili. Nell’arcata che separa la seconda campata dell’area presbiteriale sono dipinti due cervi che si abbeverano alla fonte con l’iscrizione “Quemadmodum desiderat cervus ad fontes aquarum”(Salmo 41,2).
Nel presbiterio troviamo l’altare con i dipinti palinsesti della Madonna con Bambino; quest’ultimo regge un uccellino bianco. Da sottolineare che lo strato più antico, riproducente lo stesso soggetto, è posto decisamente più in basso rispetto al dipinto a tempera dello strato più recente.
Nella parete sinistra è riprodotta una Vergine in trono con Bambino (XVII secolo), quella che sarebbe identificabile come la Madonna del Corallo. Il capo della Madonna è coperto e vi sono raffigurati due angeli in volo nell'atto di incoronarla; il Bambino indossa una tunica bianca e sembra reggere una coroncina con un ciondolo (una croce) di corallo. Affianco, la figura di un santo monaco con bastone e fuoco, molto probabilmente Sant’Antonio Abate. Nella parete destra si intravedono affreschi nella parte bassa, ma tra i frammenti è visibile un pannello più in altro dove compare una figura e un cagnolino, probabilmente San Vito (XVII secolo). Segue un altro pannello difficilmente decifrabile: il santo è con la barba lunga e sembrerebbe essere riconducibile a Sant’Elia.
Pianta
La pianta è ad aula rettangolare, suddivisa in tre campate inclusa l’area presbiteriale
Coperture
La copertura è a spigolo in tutte tre le campate.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è composta da lastre in pietra di Soleto.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è caratterizzato da quattro pilastri in carparo.
Scale
La chiesa è anticipata da una rampa pavimentata con uno scalino introduttivo. Anche l’accesso dalla rampa alla chiesa avviene tramite uno scalino.
Adeguamento liturgico
nessuno
la chiesa non è provvista di adeguamento liturgico