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Collegiove
Rieti
chiesa
parrocchiale
Immacolata Concezione
Parrocchia di Maria Santissima Immacolata
Elementi decorativi; Esterno; interni; zona presbiteriale
presbiterio - aggiunta arredo (1990)
XII - XIII(sviluppo insediativo carattere generale); XII - XX(sviluppo insediativo carattere generale )
Chiesa dell'Immacolata Concezione
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dell'Immacolata Concezione <Collegiove>
Altre denominazioni Chiesa di Sant'Antonio da Padova e dell'Immacolata Concezione
Ambito culturale (ruolo)
maestranze laziali (costruzione)
Notizie Storiche

XII - XIII (sviluppo insediativo carattere generale)

Il primo nucleo edificato di Collegiove era situato in una zona in cui anticamente sorgeva un tempio romano dedicato Giove Rotondo, divinità pagana da cui verosimilmente il paese prende il nome, ipotesi confermata dalla presenza nella zona di numerosi reperti dell’ epoca. In una prima fase si presume che l’insediamento sia stato rappresentato da una conformazione poco accentrata e che solo tra il XII e il XIII secolo con l’espandersi della signoria dei Collalto sulla zona, i nuovi signori abbiano provveduto a raggruppare la popolazione in un abitato fortificato. Il nome “collis Iovis” compare per la prima volta nel 1252 nel registro delle chiese presenti nel territorio della diocesi di Rieti. Collegiove insieme ad altri paesi nelle vicinanze fece per lungo tempo parte della baronia di Collalto di cui divenne feudo dipendente seguendone le vicende storiche nel corso dei secoli, a testimonianza di questo i rinvenimenti del sito fortificato, conosciuto come ruderi di Mirandella.

XII - XX (sviluppo insediativo carattere generale )

Collegiove risulta inoltre posizionato su un sistema di grotte carsiche noto come Grotte di Paganico ancora del tutto da esplorare, tra fitti boschi a 1013 metri dal livello del mare a ridosso del monte Cervia e del monte Navegna, da cui prende il nome la riserva naturale che oltre Collegiove comprende un insieme di Comuni tra cui Marcetelli, Varco, Paganico, Ascrea, Nespolo Collalto, Castel di Tora e Roccasinibalda per un totale di 3624 ettari.
Descrizione

La Chiesa della Santissima Immacolata antica Chiesa Parrocchiale, conserva al suo interno numerose opere di artisti locali e uno splendido campanile del XVI secolo postumo alla costruzione. Seppur non si è a conoscenza del periodo di costruzione del complesso, dall’analisi visiva dell’impianto, dall’uso dei materiali da costruzione e dagli affreschi murali absidali è possibile inquadrare la struttura nel periodo tardo medievale, in stile romanico nei secoli celato dalle decorazioni postume messe in opera all’interno. La chiesa caratterizzata da forme semplici, risulta essere composta da un’unica navata scandita da lesene e sormontata da una volta a botte con testa di padiglione lunettata e catino absidale affrescato. Il suo aspetto si contraddistingue da una facciata essenziale, con portale al centro sormontato da una finestra arcata con vetri colorati che ritmata si ripete lateralmente e dal campanile posto al lato della facciata di forma quadrangolare, in cortina di mattoni pieni in laterizio e tetto a quattro falde. Il volume della chiesa si inserisce nell’impianto del centro storico, quasi con timidezza, in quanto le abitazioni private limitrofe la nascondono in parte.
Elementi decorativi
Il tipo di affreschi murari rinvenuti nella zona absidale sono presumibilmente antecedenti a quelli che decorano gli archi, nella parte centrale della volta di copertura e sulla cornice di coronamento delle pareti coincidenti con l’imposta delle finestre a semicerchio e degli archi portanti, i quali presumibilmente risalenti alla metà dell’ottocento.
Esterno
La Chiesa semplice e regolare in pianta, si contraddistingue nella morfologia dell’esterno da una facciata lineare con un portale d’ingresso centrale, sormontato da una lunetta semicircolare rifinita da una vetrata policroma che si ripete lungo il prospetto laterale che costeggia la strada, con tre arcate similari. L’impianto è coperto con tetto a doppia falda dal quale svetta nell’angolo destro della facciata il campanile a base quadrata, realizzato in mattoni pieni e coperto con tetto a padiglione. Si evince la costruzione postuma del campanile in quanto il volume interseca lo spazio dell’aula con una certa predominanza, incurante dell’ apertura laterale lunettata che ad oggi risulta in parte chiusa dalla stessa costruzione. La parte superiore la cella campanaria è caratterizzata da quattro fornici in cui sono posizionate le campane.
interni
La chiesa caratterizzata da con uno stile semplice, risulta essere composta da un’unica navata scandita da lesene e sormontata da una volta a botte con testa di padiglione lunettata e catino absidale affrescato. Il ritmo è scandito dalle quattro edicole laterali che ospitano le Statue dei Santi, suddivise in due altari laterali e dal Presbiterio nella parete di fondo in cui è presente l’altare Maggiore con al lato destro l’accesso alla Sacrestia.
zona presbiteriale
Nella zona presbiteriale che investe l’ultima campata è posizionato l’altare Maggiore, del tipo tridentino con il Tabernacolo a tempietto, rivestito in marmo, posto sul gradino di Altare in posizione assiale. Sulla parete di fondo fino alle estremità laterali e sull’abside sono ben visibili affreschi antichi rinvenuti sotto uno strato di intonaco. Le pareti laterali dell’aula sono scandite da lesene e sormontate alla base della volta, da semplici capitelli, che proseguono con una cornice aggettante. Sul retro con accesso da una piccola porta a destra nella parete di fondo del presbiterio, un piccolo ambiente retrostante adibito a Sacrestia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1990)
L' Altare Maggiore a blocco, del tipo Tridentino è posizionato sulla parete di fondo, sul quale in posizione assiale è posizionato il tabernacolo. La mensa d'altare in marmo è stata aggiunta in posizione centrale insieme ad un leggio sul lato sinistro. La cattedra risulta essere in legno con schienale decorato da una croce al centro con intarsi ai lati è posizionata sulla parete di fondo a destra. Il tutto secondo le direttive del Concilio Vaticano II dell'anno 1962/65. In merito all'intervento di adeguamento liturgico sopra descritto pur avendo effettuato delle ricerche storiche non è stata reperita alcuna documentazione autorizzativa ma si può ipotizzare che i lavori siano stati compiuti presumibilmente agli anni novanta in quanto sono state reperite fotografie storiche che permettono di restringere l'arco temporale.
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