chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Zogno Bergamo battistero sussidiario S. Lorenzo Parrocchia di San Lorenzo Martire Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Elementi decorativi nessuno 1560 - 1560(preesistenze carattere generale); 1666 - XX(parrocchialità carattere generale)
Battistero di San Lorenzo Martire
Tipologia e qualificazione
battistero sussidiario
Denominazione
Battistero di San Lorenzo Martire <Zogno>
Altre denominazioni
Battistero della parrocchia di San Lorenzo Martire S. Lorenzo
Autore (ruolo)
Sonzogni, Vito (Progetto di trasformazione in Battistero (1958))
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche
1560 (preesistenze carattere generale)
prima che giungesse S. Lorenzo M. con la costruzione della nuova parrocchiale sull’area dell’antico castello visconteo, era già presente S. Rocco, senza escludere S.Sebastiano, nella cappella dell’omonimo cimitero, forse destinato anche alla sepoltura degli appestati, dato il riferimento ai due santi protettori sulla peste. Possiamo rintracciare alcune notizie a documentazione di questa cappella ripercorrendo gli atti delle Visite Pastorali in Zogno. Già nella Visita Pastorale del card. Luigi Cornelio, tenuta dal Vicario Gerolamo di Montecchio, il 5 settembre 1560, si dichiara che, oltre alle Scuole della Beata Vergine del Corpo di N. S. Gesù Cristo, era presente la Scuola di S.Rocco
1666 - XX (parrocchialità carattere generale)
nelle successive visite pastorali, viene menzionata la Scuola di S. Rocco sino alla Visita Pastorale del Vescovo Daniele Giustiniani, del 25 maggio 1666. Da tale data non non si hanno altre notizie tranne due, tratte da alcune carte della cronaca parrocchiale: per alcun tempo l’archivio della parrocchia venne trasferito nell’ex Cappella di S.Rocco e di seguito la Cappella di S. Rocco venne usata come Scoletta della dottrina cristiana, così come viene definita al momento in cui si volle trasformare in Battistero
Descrizione
voluto da mons. Speranza, il battistero vene realizzato negli spazi destinanti un tempo alla cappella di S. Rocco, infatti si mantenne l’antica facciata mentre l’interno, da quadrato irregolare venne portato a forma ottagonale dall’architetto Sonzogni. L’edifico presenta una facciata molto fittamente decorata da affreschi antichi, suddivisa in due ordini da un cornicione coperto da coppi. Nell'ordine inferiore è presente centralmente il portale d'ingresso in pietra sagomato, affiancato da due finestre rettangolari con contorno in pietra, complete di inferriate. Nell'ordine superiore è posta centralmente una finestra. Un cornicione curvo e sagomato coperto da coppi, conclude la facciata. La chiesa presenta una pianta ottagonale conclusa da una cupola a otto spicchi; quattro dei lati dell'ottagono presentano nicchie con finestre ad arco sino a terra. Nella parete di fondo è raffigurato in mosaico, il Battesimo di Gesù. Gli altri due fianchi nella parte bassa presentano trifore con colonne in granito rosa sopra le quali sono raffigurati: Mosè che addita il serpente di bronzo e Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia. Negli specchi della cupola sono raffigurate le tre Virtù Teologali. Al centro della chiesa e rialzato di un gradino, è il Fonte Battesimale realizzato in marmo. In alto, al centro della cupola, è posto il lucernario a vetri istoriati che raffigura lo Spirito Santo
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
edifico a navata unica con pianta ottagonale
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in laterizio
Elementi decorativi
le pareti interne vennero totalmente ricoperte da mosaici, realizzati dalla ditta Umberto d’Agnolo di Milano su cartoni figurativi predisposti dal pittore Claudio Nani con l’assistenza del prof. Funi dell'Accademia di Brera di Milano. La decorazione della facciata venne affidata all’affreschista Taragni che ebbe rispetto dell’antica decorazione ormai scolorita e scrostata. La porta d’entrata è opera di Attilio Nani in rame sbalzato con la scritta “Nisi quis renatus fuerit ex aqua et Spiritu Sancto non potest intrare in Regnum Dei; quod natum est ex carne caro est quod natum est ex Spiritu spiritus est”. In alto figura il sole su entrambi i battenti mentre in basso ci sono due cervi alla fonte