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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
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Valdobbiadene
Padova
chiesa
sussidiaria
San Floriano
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - aggiunta arredo (1999)
1300 - 1300(preesistenze intero bene); 1410 - 1424(informazioni storiche intero bene); 1724 - 1802(ristrutturazione intero bene); 1915 - 1918(distruzione e ricostruzione intero bene); 1946 - 1950(ampliamento cappella di Fatima); 1952 - 1954(inaugurazione altare della Madonna); 1998 - 1999(restauro intero bene)
Chiesa di San Floriano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Floriano <Valdobbiadene>
Autore (ruolo)
Drusian (Progettista e direttore dei lavori)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione)
Notizie Storiche

1300  (preesistenze intero bene)

Sembra che una chiesetta di S.Floriano esistesse già dal tempo dei Benedettini di Santa Bona (parliamo del XIV secolo). Questi avevano dei possedimenti a Valdobbiadene, avevano qui il loro convento (il convento di Santo spirito, che era situato nel luogo che noi oggi identifichiamo come “Borgo Franco”) e la loro chiesetta all'interno delle proprietà. La chiesa di San Floriano doveva essere un ROMITORIO, cioè una chiesetta isolata che usavano per i periodi di meditazione e di preghiera. Ai tempi in cui la chiesetta era affidata ai frati, fu fissata la festa del 4 maggio, giorno in cui veniva benedetto il “sale bovino” usato per le mandrie che, d'estate, venivano portate in “alpeggio”. La tradizione vuole che un cavaliere (Floriano Dall'Armi), capitano e “nobil rusticano e cittadino di Treviso”, sia stato sepolto entro le mura della chiesa.

1410 - 1424 (informazioni storiche intero bene)

La chiesa poi citata in un testamento fatto a San Vito nel 1410, nel quale figurava tra i beneficiari “la chiesuola di S.Floriano” che, testualmente “già svettava lassù dal suo colle a protezione degli abitanti e dei loro animali”. Ancora nominata in un testamento del 1424.

1724 - 1802 (ristrutturazione intero bene)

Veniva completamente ristrutturata nel 1724 (il 2 marzo). Il primo campanile-faro risale invece al 1802. Tra le opere di pregio all'interno della chiesa merita senz'altro citare l'altare in legno intagliato e dorato dedicato a S.Floriano, presumibilmente risalente al XVII secolo. La Pala raffigurante S.Floriano tra S.Francesco e S.Gottardo è opera delle sorelle Saccardo, fine 1800.

1915 - 1918 (distruzione e ricostruzione intero bene)

Il conflitto del '15-18 è disastroso anche per S.Floriano, che viene quasi completamente distrutta. Negli anni successivi viene ricostruita, ampliata e dotata del piazzale antistante.

1946 - 1950 (ampliamento cappella di Fatima)

Dopo la seconda guerra mondiale venne nuovamente ampliata con la cappella dedicata alla Madonna di Fatima, per tenere fede ad un voto: “se la Vergine avesse serbato illeso il paese dalle incursioni belliche e stragi”. Il 17 febbraio 1946 tutto il paese si reca in processione al santuario, insieme a due carri di sabbia, ghiaia e pietre trainati dai parrocchiani. Viene quindi svolta la cerimonia di benedizione della prima pietra. Il 4 giugno 1950 (durante la festa annuale del voto) la statua della Madonna di Fatima viene portata in “peregrinatio” per tutte le borgate e, alla fine, collocata nel “novello tempio appena edificato”.

1952 - 1954 (inaugurazione altare della Madonna)

Successivamente, nel 1952, il decoratore Vittorio Giacomello dipinge l'interno del tempio, il 19 marzo 1953 viene inaugurato l'altare di destra (che doveva essere dedicato alla Madonna) collocando la tela raffigurante Pio X, opera del pittore veneziano Alessandro Pomi. Nel 1954 un camion rimasto senza freni si schianta sulla chiesa demolendone l'angolo Nord-Est, senza però ferire nessuno, nemmeno l'autista che rimase miracolosamente illeso.

1998 - 1999 (restauro intero bene)

Nel 1998 sono state elettrificate le campane (che fino ad allora venivano ancora suonate a corde dalla Giuditta – la custode) ad opera degli abitanti di Ron. A testimonianza vi è anche una targa. Nel 1999 la chiesa è stata completamente restaurata e ripulita, dotata del servizio igienico, la nuova centrale termica e relativo impianto di riscaldamento, la sostituzione degli infissi, le varie tinteggiature e la nuova pala in mosaico azzurro con piedistallo in pietra scolpita dove, dopo aver terminato la nuova “peregrinatio” tra le borgate, è stata posizionata la statua della Madonna di Fatima.
Descrizione

La chiesa si sviluppa lungo l’asse Ovest-Est. Il blocco più antico è costituito dalla navata. Alla navata si accede dal fronte est. Il prospetto est è caratterizzato da un ingresso centrale e due finestre laterali poste simmetriche all’ingresso. Sopra la porta una finestra semicircolare. Più ad ovest vi è il transetto. A sinistra è collocato l’organo (elettrico), a destra l’altare della Madonna di Fatima. Il presbiterio è posto ad ovest. All’incrocio di navata e transetto vi è una cupola circolare illuminata da finestrelle allungate ad arco poste in cima alla cupola. Dal braccio di sinistra si accede, attraverso una porta interna, al campanile e all’abitazione del custode, contigua alla chiesa e raggiungibile anche dalla navata. La sacrestia è posta all’angolo nord ovest, mentre a nord est il blocco simmetrico alla sacrestia ospita il servizio igienico e la caldaia.
Impianto strutturale
La chiesa di San Floriano è composta da più corpi di fabbrica edificati nel tempo. L’insieme dei blocchi determina la pianta a croce latina della chiesa.
Coperture
La chiesa presenta una copertura a due falde sorrette da capriate lignee.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in pietra.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1999)
La chiesa è stata dotata di una nuova tavola d’altare e nuovo ambone. Entrambi in legno intagliato di un artigiano locale. Questo per adeguare il presbiterio alla riforma conciliare che chiedeva che il celebrante fosse rivolto “ad polpulum” e non più “ad Deum” com’era con il rito romano.
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