chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Pellegrino Terme Bergamo chiesa sussidiaria S. Carlo Parrocchia di San Pellegrino Vescovo e Martire Impianto strutturale; Pianta; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Preesistenze altare - aggiunta arredo (1984); ambone - aggiunta arredo (1984); altare - aggiunta arredo (2018); ambone - aggiunta arredo (2018); sede presidenziale - aggiunta arredo (2018) 1619 - 1619(preesistenze intero bene); 1630 - 1630(preesistenze intero bene); 1709 - 1709(ristrutturazione interno); 1757 - 1757(ristrutturazione interno); XIX - 1908(costruzione campanile); 1860 - 1861(completamento interno); 1902 - 1902(ristrutturazione intero bene); 1912 - 1912(parrocchialità carattere generale); 1914 - 1919(parrocchialità carattere generale); 1921 - 1921(costruzione intero bene); 1929 - 1929(completamento interno); 1930 - 1930(completamento interno); 1940 - 1940(completamento interno)
Chiesa di San Carlo
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Carlo <San Pellegrino Terme>
Altre denominazioni
Tempio dei Caduti Chiesa di San Carlo (Tempio dei Caduti) S. Carlo
Autore (ruolo)
Angelini, Luigi (progetto chiesa (XX secolo))
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche
1619 (preesistenze intero bene)
la prima volta che troviamo ricordato S.Carlo sul registro Azienda dei Sindaci della Schola alla data 4 novembre 1619 (erano passati appena nove anni da quando il Papa Paolo V aveva proclamato santo il grande arcivescovo): “Ricevuti per l’offerta di l’altar di S.Carlo L. 11,4”; e poi: “Spesi a far stampar la indulgenzia a S.Carlo et firmation et in vescovado L. 10,4 et per aver mandato uno aposta a Bergamo per averla in tempo di poterla publicar L. 2; spesi a far comodar atorno e la ancona L. 1,10”
1630 (preesistenze intero bene)
nel 1630, anno della peste, pare che la chiesa fosse pronta, anche se i lavori di ultimazione durano per tutti di due secoli successivi
1709 (ristrutturazione interno)
grazie gfferta la chiesa viene ristrutturata, come ad esempio si può leggere nelle carte dell'archivio parrocchiale di posare un nuovo pavimento sul presbiterio: Francesco Sonzogno dal Ponte dà L. 34 a S.Carlo con l’ordine di spenderli “a far solàr il coro di quadèr”, per questo pavimento del presbiterio in mattoni ne furono portati dalla Roncaia n. 275"
1757 (ristrutturazione interno)
viene posato il pavimento, sempre in cotto, dell’aula della chiesa
XIX - 1908 (costruzione campanile)
negli ultimi anni del XIX secolo viene realizzato il campanile . Dalla relazione del parroco Viscardi nel 1908 inoltre si legge: “S.Carlo ha un piccolo campanile con tre campane"
1860 - 1861 (completamento interno)
il parroco Regazzoni, a nome della commissione per S.Carlo, ordina al falegname Amadio Frassoni n. 12 banchi in noce per L. 312. Il contratto fu fatto nel settembre 1860 firmato dai testimoni Pietro Dadda e don Antonio Salaroli. Oggi questi banchi sono tutti e dodici al Tempio
1902 (ristrutturazione intero bene)
nel 1902 è fatto il nuovo pavimento in sostituzione di quello precedente in cotto
1912 (parrocchialità carattere generale)
la strada che, distaccandosi dalla provinciale, passava dietro la piccola chiesa attraverso la contrada Orno l’avevano denominata via alle Terme, ma non era così spaziosa come oggi, (è l’attuale Viale della Vittoria). Il Comune voleva sistemare questa via, ma S.Carlo, trovandosi proprio all’imbocco, costituiva un impedimento. Si decide di abbatterlo e spostarlo più indietro. L’Amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Dott. Antonio Grazioli, e la Fabbriceria parrocchiale iniziano le pratiche per ottenere i dovuti permess
1914 - 1919 (parrocchialità carattere generale)
l'avvento del conflitto bellico mondiale non permise l'attuazione di questi piani. Alla fine della grande guerra, il Comune propone due opere: abbattere la chiesa di S.Carlo per rifarla onde poter sistemare la via che porta alle Terme, e preparare un monumento che ricordasse i sanpellegrinesi che dal 1915 al 1918 hanno lasciato la vita sui campi di battaglia. In data 14 dicembre 1919 al parroco Viscardi è indirizzata una comunicazione, firmata a nome del sindaco, A.Lanfranconi: “Questo Consiglio comunale nella sua seduta del 20 novembre 1919, per unanime consenso, ha deliberato la erezione del Tempio della Vittoria da dedicarsi ai valorosi nostri soldati caduti in guerra, votando ad un tempo il concorso del Comune nella somma di L. 33.000.
1921 (costruzione intero bene)
il 26 settembre 1921 si pone la prima pietra del Tempio. La benedice il Canonico della Cattedrale di Bergamo Daniele Cavallari che dal 1889 al 1898 era stato parroco a S.Pellegrino. Nella pergamena inclusa nella pietra è ricordato che a quella data è Papa Benedetto XV, Re d’Italia Vittorio Emanuele III, Parroco Giacomo Viscardi, Sindaco Annibale Lanfranconi, Deputato della Valle Bortolo Belotti
1929 (completamento interno)
8 novembre 1929, il pittore Cav. Giovanni Fasciotti di Bergamo presenta al Comitato il preventivo in L. 10.000 per la decorazione a fresco del presbiterio, compresa una medaglia raffigurante S.Carlo che benedice soldati feriti e caduti.
1930 (completamento interno)
il 18 dicembre, a collaudo fatto, il costo della decorazione del presbiterio fu di L. 10.500
1940 (completamento interno)
viene realizzato il mosaico decorativo interno della chiesa
Descrizione
la pianta a croce greca porta l’edificio ad avere tre facciate, una per ogni braccio libero, essendo il quarto braccio occupato dal presbiterio. Ognuna delle facciate è in pietra locale e presenta un portale con contorno in pietra artificiale strombata e sagomata; sopra due di questi portali vi sono finestre trifore, a differenza di quello sulla facciata principale che è sormontata invece da un rosone; per dare maggiore risalto alla facciata principale si è cercato di far intervenire anche i fianchi dei due bracci trasversali, creando due porticati. La chiesa internamente presenta una navata unica a croce greca sormontata al transetto da un tamburo a pianta quadrata che poi diventa ottagonale ed è coperto da cupola emisferica: allo scopo di ampliare la capacità della chiesa, si sono utilizzati i primi due spazi ai lati del braccio della navata, ricavando due anditi in cui sono collocati confessionali.
Le pareti della navata sono lisce e sormontate da volta a botte; sia le pareti che le volte, il tamburo e la cupola, sono internamente rivestite da tesserine in vetro che in alcune parti delle pareti e delle volte si trasformano in mosaici colorati. La cupola nel tamburo riporta scene bibliche e nella volta, il Padre Eterno e le quattro virtù cardinali.
Il presbiterio è sopraelevato rispetto alla navata da due gradini ed è creato nel quarto braccio, dirimpetto alla navata d’ingresso; esso è ottenuto con una navata più piccola realizzata nel braccio stesso, così da lasciare attorno al presbiterio stesso un ambulacro accessibile dalla chiesa stessa con aperture. Il presbiterio comunica con l’ambulacro mediante cinque aperture ad arco dotate di balaustra traforata. Un ingresso posto a sinistra del presbiterio conduce alla sacrestia.
Impianto strutturale
edifico in muratura continua
Pianta
chiesa con pianta a croce greca
Elementi decorativi
sia le pareti che le volte, il tamburo e la cupola, sono internamente rivestite da tesserine in vetro che in alcune parti delle pareti e delle volte si trasformano in mosaici colorati. La cupola nel tamburo riporta scene bibliche e nella volta, il Padre Eterno e le quattro virtù cardinali
Elementi decorativi
Il Padre Eterno, raffigurato nella grande tazza della cupola, domina la scenografia complessiva del Mausoleo, completata lungo le pareti da mosaici con rappresentazioni di episodi biblici e scene di guerra
Elementi decorativi
il presbiterio, compresa la galleria, fu decorato a fresco dal pittore bergamasco G. Fasciotti. I tre medaglioni e l’ altare, su fondo oro, rappresentanti, dalla sinistra, San Martino, San Carlo e Santa Barbara, sono opera del pittore bergamasco Marigliani. Sopra i medaglioni compare la decorazione a fresco, opera del pittore bergamasco G. Fasciotti
Elementi decorativi
nel Tempio sono raccolte, in loculi, le spoglie di molti dei caduti, esumate dai cimiteri di guerra, e sono scolpiti i nomi di tutti, compresi quelli delle frazioni di Santa Croce, Antea, Alino e Piazzacava
Preesistenze
il Consiglio comunale, in seduta 29 aprile 1920, decideva di acquistare due fabbricati da abbattere assieme alla vecchia chiesa per creare all’inizio della via una piazza che desse respiro anche al costruendo Tempio
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1984)
in ottemperanza alle direttive del Concilio Vaticano II, viene posato un altare rivolto verso il popolo. Su progetto dell'architetto Cesare Rota Nodari, il nuovo altare viene realizzato in marmo bianco scolpito
ambone - aggiunta arredo (1984)
su progetto dell'architetto Cesare Rota Nodari, viene realizzato e posato il nuovo ambone
altare - aggiunta arredo (2018)
Su progetto dell'artista Mario Airò viene realizzato e posato il nuovo altare
ambone - aggiunta arredo (2018)
Su progetto dell'artista Mario Airò viene realizzato e posato il nuovo ambone
sede presidenziale - aggiunta arredo (2018)
Su progetto dell'artista Mario Airò viene realizzata e posata una nuova sede presidenziale