la comunità parrocchiale di Olmo al Brembo si rese autonoma dalla pieve di S. Martino oltre la Goggia, il 22 settembre per decreto del vescovo Polidoro Foscari
XVIII - 1737 (rifacimento intero bene)
l'edifico sacro viene interamente rinnovato nei primi anni del XVIII secolo e consacrata dal vescovo Antonio Redetti
1780 (parrocchialità carattere generale)
in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 3 luglio, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da sindaci, e la scuola del Rosario, presso l’altare omonimo
1908 (costruzione intero bene)
su progetto dell'architetto A. Pandini viene costruita la nuova chiesa, il cui asse longitudinale si sviluppò in senso ortogonale rispetto a quello della chiesa antica che era orientata liturgicamente
1912 - 1914 (completamento intero bene)
vengono affrescate la tazza centrale con i relativi pennacchi e le medaglie della volta
1919 (parrocchialità carattere generale)
la chiesa venne consacrata insieme all’altare laterale di S. Antonio, il 9 agosto, dal vescovo Luigi Maria Marelli
1931 - 1938 (soprelevazione campanile)
il campanile viene sopraelevato su progetto dell' ing. Fornoni
1946 (parrocchialità carattere generale)
17 gennaio per mano del vescovo Bernareggi viene consacrato l’altare maggiore e in esso vennero sigillate le reliquie dei Santi Alessandro, Adriano e Antonio abate
Descrizione
posta nel centro abitato di Olmo al Brembo, è preceduta da un sagrato pavimentato con ciottoli di fiume. La facciata è in parte intonacata e in parte lasciata a rustico. Quattro lesene la dividono in tre settori. Centralmente è posto il portale sagomato, sormontato da mensole e gocciolatoio. In alto e centrale è collocata una finestra con contorno in pietra, sormontata da gocciolatoio. Un timpano sorretto da una trabeazione conclude l’edificio. Sopra il timpano è posta la statua di Sant’Antonio. Internamente presenta una pianta a croce latina suddivisa in un primo tratto in due campate, da lesene che sorreggono il cornicione su cui si imposta la volta a botte. Una tazza circolare copre invece il transetto. Nella prima campata è presente a sinistra il Fonte Battesimale e a destra l’ingresso che conduce alla cappella dedicata alla Madonna Immacolata, già presbiterio della vecchia chiesa. Nella seconda campata è collocato a sinistra l’altare dedicato a S. Anna, mentre a destra è presente un confessionale. Nel transetto è posto a sinistra l’altare dedicato alla Madonna del Rosario, mentre a destra l’altare dedicato a S. Antonio Abate, affiancati entrambi dagli ingressi laterali. Il presbiterio è rialzato di quattro gradini, presenta pianta rettangolare ed è coperto da volta a botte. Il coro è absidato coperto da catino
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
chiesa a navata unica con pianta a croce latina. Il presbiterio, rialzato di quattro gradini, presenta pianta rettangolare
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi
Elementi decorativi
dalla vecchia chiesa provengono le tele della Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina da Siena di Gianpaolo lavagna (1617) e di S. Carlo attribuita a Francesco Zucco (1627)
Elementi decorativi
il monumentale altare maggiore viene realizzato dalla ditta Remuzzi su disegno dell'ing. D. Fornoni, mentre le quattro statue che lo adornano dopo opera dell'artista E. Ajolfi
campanile
il concerto di cinque campane in "re mg." , fuso dalla ditta C. Ottolina nel 1939 in sostituzione di un precedente concerto in "mi b.", dopo la spoliazione bellica venne rifuso e reintegrato dalla ditta nell'attuale concerto che fu consacrato dal vescovo Bernareggi il 13 aprile 1948
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1993)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato al centro del presbiterio, un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo, realizzato su progetto dell'arch. Bruno Cassinelli è legno di noce scolpito e tornito
ambone - aggiunta arredo (1993)
nuovo ambone in legno di noce scolpito e tornito, realizzato su progetto dell'arch. Bruno Cassinelli