chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Lallio Bergamo chiesa sussidiaria S. Bernardino Parrocchia di Santi Bartolomeo e Stefano Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Elementi decorativi; Preesistenze altare - aggiunta arredo (1980-1990) 1450 - 1450(ampliamento intero bene); 1532 - 1532(ampliamento intero bene); 1575 - 1575(parrocchialità carattere generale); 1895 - 1898(restauro intero bene)
Chiesa di San Bernardino
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Bernardino <Lallio>
Altre denominazioni
S. Bernardino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche
1450 (ampliamento intero bene)
per volontà di Eustacchio Licini detto “Cacciaguerra”, frate non professo del convento delle Grazie, viene costruita la chiesa dedicata al Santo canonizzato nello stesso anni
1532 (ampliamento intero bene)
furono aggiunte le due capelli laterali
1575 (parrocchialità carattere generale)
durante la visita dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, la chiesa con il solo titolo di San Bartolomeo compariva con dignità arcipresbiterale, pur essendo di modeste dimensioni e fuori mano rispetto all’abitato. In essa "ob populi comoditatem" non venivano amministrati i sacramenti, per i quali si riccorreva alla più antica chiesa di San Bernardino in cui erano presenti anche la scuola del Corpo di Cristo e dei disciplinati
1895 - 1898 (restauro intero bene)
vengono restaurati gli affreschi interni con particolare dedizione a quelli presenti nella terza campata. Inoltre venne anche effettuata la manutenzione delle finestre e della copertura
Descrizione
dalla strada comunale, attraverso un ampio portale in pietra arenaria, si accede ad una piccola corte di proprietà, che le fa da sagrato. La chiesa presenta la facciata priva di decorazioni,fatta eccezione per un bran di affresco posti nella parte alta). Il portale cinquecentesco in pietra arenaria con il relativo coronamento serve da ingresso principale, sopra di esso una finestra rettangolare illumina la navata. Internamente si presenta da navata unica suddivisa in tre campate da due arcate in muratura, reggenti le travature principali del tetto a vista ed elementi in cotto tra i travetti stessi. Nella prima campata una sequenza di affreschi su tre registri racconta le storie della Vergine Maria. Nella seconda campata vi sono le due cappelle, con la struttura architettonica che si allarga verso l’interno, suscitando un particolare effetto avvolgente: quella di sinistra è dedicata a Santa Caterina d’Alessandria e quella di destra a San Rocco. Nella terza campata sono rappresentate le storie di San Bernardino, sulla parete di destra è presente un' apertura che conduce all'esterno mentre posta sul lato destro dell'arco trionfale, un'apertura immette nella piccola sagrestia. Il presbiterio, rialzato di due gradini è coperto da cupola sferica, l'altare maggiore è addossato alla parete di fondo
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio, rialzato di due gradini presenta anch'esso pianta rettangolare
Coperture
tetto due falde con struttura portante in legno a vista dall'aula e manto di copertura in coppi
Elementi decorativi
i 99 dipinti presenti all’interno sono opera di Gerolamo Colleoni (1500 – 1570), di Cristoforo Baschenis il Vecchio (1520 – 1613) e di un autore ignoto (certo T.L.) del 1600
Preesistenze
la facciata esterna era ricoperta di affreschi che, nel 1967, sono stati staccati per sottrarli alla rovina completa e attualmente sono collocati nella sagrestia della chiesa parrocchiale
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1980-1990)
in ottemperanza alle direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene osato al centro del presbiterio un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo è realizzato in legno intagliato. L'altare, opera dell'intagliatore Walter Morlotti presenta raffigurati,in corrispondenza delle gambe, i quattro Evangelisti.