chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Ghisalba Bergamo chiesa sussidiaria Maria SS. della Consolazione Parrocchia di San Lorenzo Levita e Martire Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Elementi decorativi altare - aggiunta arredo (1965-1974) 1453 - 1453(preesistenze intero bene); 1564 - 1564(parrocchialità carattere generale); 1575 - 1575(parrocchialità carattere generale); 1659 - 1659(parrocchialità carattere generale); 1666 - 1667(costruzione campanile); 1681 - 1681(ampliamento intero bene); 1683 - 1687(completamento interno); 1700 - 1735(ristrutturazione intero edificio); 1740 - 1740(rifacimento adiacenze ); XIX - XIX(completamento interno); 1877 - 1890(completamento intero edificio); 1893 - 1893(completamento campanile); 1924 - 1924(ampliamento abside)
Santuario di Maria Santissima della Consolazione
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Santuario di Maria Santissima della Consolazione <Ghisalba>
Altre denominazioni
Santuario di Maria Santi della Consolazione Maria SS. della Consolazione
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche
1453 (preesistenze intero bene)
il Santuario di Ghisalba venne eretto sul luogo dove la Madonna apparve ad una anziana donna del paese, il 14 agosto 1453. La chiesa quasi certamente sorse ed inglobò una preesistente oratorio
1564 (parrocchialità carattere generale)
durante una visita pastorale, la chiese viene descritta come: “Ecclesia campestris S. Mariae de Muradelli, satis pulcra et ornata”. L’edificio ecclesiale, anche se piccolo, doveva essere frequentato abitualmente e tenuto in considerazione dagli abitanti del luogo dediti al culto mariano
1575 (parrocchialità carattere generale)
S. Carlo Borromeo, nel 1575, durante la sua visita, definisca costruzione armoniosa, con le pareti affrescate e ricoperte di ex voto. Inoltre l’edificio aveva al fianco sinistro l’abitazione del romito. La chiesa è descritta dotata di tre altari con l’ordito del tetto ligneo sostenuto da grandi archi a sesto acuto in muratura, la facciata con un rosone centrale e sulla cuspide del tetto vi era un piccolo campanile con campana. Il grande cardinale ordinò di rafforzare la stabilità delle murature, di eliminare un altare (di S. Caterina), di murare delle finestre e di aprirne delle altre più in alto ed emise altri provvedimenti di carattere amministrativo, riconfermando pertanto l’importanza a cui era assurto il santuario, nelle pratiche di devozione. Il parroco del tempo fece proprie le disposizioni del Card. Borromeo, aggiungndo alla parete della facciata ovest, un esonartece; inoltre collocò all’interno un nuovo altare di S. Pietro proveniente dal vicino oratorio dedicato all’Apostolo
1659 (parrocchialità carattere generale)
nella visita di S. Gregorio Barbarigo, si ribadisce: “…fuori dalla terra vi è una chiesa detta delle Muradelle, dedicata alla Madonna Santissima che ivi apparve conforme la tradizione. In detta chiesa vi sono due altari uno dedicato alla Madonna Santissima et l’altro a S. Pietro…”
1666 - 1667 (costruzione campanile)
venne edificato il campanile. Nel 1667 il vescovo Giustiniani nella sua visita conferma le parole di mons. Barbarigo, senza evidenziare relativi cambiamenti
1681 (ampliamento intero bene)
grazie alla disponibilità economica della parrocchia ed al crescente fervore mariano, iniziarono le opere di ampliamento del santuario. In particolare venne rimosso il tetto originario e demoliti gli archi a sesto acuto che lo sostenevano; inoltre vennero demolite l'abside, la parete a ovest della facciata e il nartece antistante
1683 - 1687 (completamento interno)
in questo lasso di tempo vennero realizzate molte delle opere d'arte poste all’interno, per mano di artisti locali: venne anche riproposto il nartece antistante la facciata verso ovest, su tre archi a tutto sesto poggianti su sopra quattro colonne in pietra di Sarnico
1700 - 1735 (ristrutturazione intero edificio)
si realizzò la sagrestia, anch’essa voltata, nella dimensione attuale, si pavimentò in cotto la navata, si decorarono il portico e le volute della volta, si ristrutturò, inoltre continuarono le decorazioni della volta e delle pareti. Nel 1735 venne costruito il portico assiale alla navata, con sei arcate a tutto sesto poggianti su colonne di pietra di Sarnico.
1740 (rifacimento adiacenze )
abbattuta l’abitazione del romito, venne costruita la casa del canonico del Beneficio di S. Maria Marenina che rimase di proprietà degli eredi fino a che non passò alla Congregazione di Carità di Ghisalba che solo nel 1895 la cedette alla Parrocchia
XIX (completamento interno)
all’inizio del 1800 in concomitanza con i lavori per il vano dell’organo, si decise anche di delimitare la primitiva nicchia esterna con l’originario affresco dell’apparizione
1877 - 1890 (completamento intero edificio)
nel 1877 si costituì una Commissione presieduta dal prevosto mons. Stefano Grasselli di Bariano per dotare il santuario di un gruppo statuario dell’Apparizione. Dopo due anni finiziarono i lavori di costruzione dell’edicola ove collocare le due statue e l’affresco seicentesco del Soldati. Si provvide anche alla creazione di uno “scurolo” per mostrare ai devoti il luogo preciso ove la Beata Vergine Maria posò i suoi piedi
1893 (completamento campanile)
costruzione della cuspide del campanile nella cui cella campanaria furono installate cinque campane
1924 (ampliamento abside)
nel 1924 ottenuto dal Capitolo vaticano il decreto d’incoronazione della statua della Madonna, si ampliò il coro e si restaurò l’altare maggiore
Descrizione
la disposizione planimetrica dell’edificio è tipica, con la parte absidale rivolta ad est e con la facciata verso ovest. Anteriormente la chiesa ha un ampio e piano sagrato di forma rettangolare, da pochi anni pavimentato con cubetti di porfido. È delimitato sul lato sud con un cordolo di calcestruzzo con inseriti dei paracarri in pietra di Sarnico, collegati tra loro da una catena; dal sagrato lungo l’intero lato nord vi è un porticato.
La chiesa presenta la sua facciata suddivisa in due ordini. Il primo ordine è marcato dal colonnato ad archi del nartece, ed è suddiviso in tre settori; nella centrale vi è la porta d’ingresso e nelle laterali vi sono due finestre contornate da pietra di Sarnico.
Il secondo ordine sovrastante in tetto del nartece è suddiviso in tre settori delimitate da paraste lineari interrotte da doppio cornicione ed in sommità e concluso da timpano triangolare; nel settore centrale vi è una finestra con vetrata decorata che illumina la navata, mentre nei due settori laterali vi sono due riquadri con cornici; la scritta di dedicazione è posta al centro del timpano.
La chiesa ha un’unica navata a pianta rettangolare, suddivisa in tre campate da lesene scanalate poggianti su alto basamento e concluse da capitello che sorregge un cornicione su quale si imposta la volta a botte; sei finestre, tre per parte, illuminano la navata.
Nella prima campata, entro leggeri sfondati ad arco, sono presenti a sinistra e a destra, due quadri.
Nella seconda campata sempre entro sfondati, vi sono due ingressi: quello di sinistra conduce ad uno spazio di disimpegno prima di accedere all'edifcio attiguo, mentre quello di destra funge da ingresso secondario. La terza campata è dotata di due cappelle: quella di sinistra è dedicata a Maria Regina dei Confessori, con ai piedi S. Luigi Gonzaga, S. Mauro e S. Ignazio, mentre la cappella di destra è dedicata alla Madonna Regina dei Martiri con i Santi Fermo e Rustico inginocchiati dinnanzi a Lei.
Dalla navata si accede al presbiterio, rialzato rispetto ad essa di un gradino e protetto da balaustre in marmo; il presbiterio è a pianta rettangolare e si completa in un coro a pianta semiottagonale. Un ingresso posto a sinistra del presbiterio conduce alla sagrestia e al campanile.
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi
Elementi decorativi
l'altare maggiore , sopraelevato di tre gradini in marmo di Zandobbio, ed è sormontato da un edicola ornata con colonne tortili e baldacchino, con presente il gruppo statuario della Madonna
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1965-1974)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo viene realizzato in legno tornito