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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Ghisalba
Bergamo
chiesa
sussidiaria
S. Lorenzo
Parrocchia di San Lorenzo Levita e Martire
Impianto strutturale; Pianta; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni
altare - aggiunta arredo (1980-1990)
VI - XVI(preesistenze intero bene); 1575 - 1575(parrocchialità carattere generale); 1699 - 1699(parrocchialità carattere generale); 1820 - 1820(parrocchialità carattere generale); 1821 - 1834(costruzione intero bene); 1856 - 1856(completamento interno); 1906 - 1907(costruzione campanile)
Chiesa di San Lorenzo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Lorenzo <Ghisalba>
Altre denominazioni S. Lorenzo
Autore (ruolo)
Cagnola, Luigi (progetto chiesa (1820))
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

VI - XVI (preesistenze intero bene)

la chiesa sorse sull’area occupata un tempo dall’antica Pieve eretta verso la fine del secolo V sulle rovine del tempio pagano dedicato a Giove, datore di pioggia. L’antichissima chiesa plebana di Ghisalba, già insignita del titolo di collegiata mitrata è, per dignità tra le prime della diocesi. Un’autentica “iscrizione intagliata in pietra” , ne attribuiva la fondazione al leggendario conte Amando, martirizzato il 15 aprile dell’anno 516. La vecchia chiesa parrocchiale sorgeva nell'area dell'antico castello circondato da mura e fossati, alla chiesa si accedeva mediante ponte levatoio

1575  (parrocchialità carattere generale)

nella visita apostolica dell'arcivescovo Carlo Borromeo, la chiesa viene definita “prima dignitas in diocesi”

1699  (parrocchialità carattere generale)

nella relazione della visita pastorale di Mons. Ruzini si legge che “ha un’unica navata il cui coro rivolto verso oriente si allarga in mattoni alle spalle dell’altare maggiore; ha il soffitto coperto a volta, ornato da sacri dipinti e intonaco in polvere di marmo; la parte restante del tetto della chiesa è composto da travi e tavole sostenuto da quattro arconi. Tre gradini separano il presbiterio dal pavimento in mattoni della chiesa nel quale è posta la divisione fra uomini e donne. Da una parte si eleva il pulpito, dall’altra c’è l’organo. La sagrestia si trova dal lato del vangelo e dal lato dell’Epistola si innalza il campanile con tre campane che, data la loro antichità, sono ritenute benedette. Si aprono tre porte: la maggiore naturalmente verso occidente e due laterali. Il cimitero si trova fuori dalla chiesa sul lato settentrionale”

1820  (parrocchialità carattere generale)

nel dicembre del 1820, venne inoltrata la domanda per la richiesta di costruzione della nuova chiesa in sostituzione di quella esistente; il governo diede parere favorevole a condizione che non si demolisse l’antica chiesa. Il Cagnola presentò il suo progetto secondo le condizioni imposte dal Governo e ne prevedeva l’erezione quasi sul luogo dell’antica, ma in posizione più elevata e con orientamento contrario ad essa, cioè con la facciata rivolta ad est.

1821 - 1834 (costruzione intero bene)

Il 26 settembre 1821 i lavori iniziarono dopo aver ottenuto il permesso dall’Autorità civile e da quella religiosa. Nel 1822 venne posta la prima pietra della nobile chiesa attuale, che fu consacrata dal vescovo Carlo Gritti Morlacchi il 2 novembre 1834 con l’antico e venerato titolo di S. Lorenzo Martire.I lavori procedettero per circa cinque anni grazie alle offerte dei cittadini ghisalbesi fatte nei trent’anni precedenti e con esse in quei cinque anni si riuscì a completare i 2/3 dei lavori. Dopo il 1926 i fondi cominciarono a scarseggiare tanto che dovette intervenire il Comune e nel frattempo vi furono cospicue donazioni testamentarie. I lavori poterono così continuare fino al compimento della grande cupola costruita senza l’ausilio di armature lignee e centine. Nel 1833 nell’anno della morte dell’architetto Cagnola, l’opera muraria poteva considerarsi ormai finita

1856  (completamento interno)

vennero eseguiti il banco presbiteriale e gli stalli del coro

1906 - 1907 (costruzione campanile)

il 6 maggio 1906 veniva benedetta la prima pietra del nuovo campanile, eretto sulle rovine di una torre del castello. Il progetto fu affidato all’arch. Fornoni. Il 17 luglio il vescovo Tedeschi consacrò il concerto di otto campane
Descrizione

osta nella zona dove sorgeva il vecchio castello di Ghisalba, la chiesa presenta la sua facciata rivolta ad est, costituita da un imponente pronao a pianta quadrata sostenuto da 14 colonne con capitello corinzio e quattro pilastri a pianta quadrata con medesimi capitelli che sorreggono un impalcato a cassettoni coperto da tetto a due falde, che in facciata si concreta in un timpano triangolare con cornici in arenaria in opera sopra un' architrave poggiante sui capitelli delle colonne frontali. Il piano del pronao e quindi della chiesa è sopraelevato di nove gradini rispetto al piano del sagrato. La chiesa presenta un’unica navata a pianta circolare suddivisa in settori da semicolonne in marmo complete di capitelli in stile corinzio, sui quali poggia un cornicione su cui si imposta la cupola a cassettoni. Tre sono le cappelle presenti, delle quali una principale in direzione dell'asse del pronao e due in senso ortogonale, hanno pianta semicircolare e sono aperte ad arco verso la navata: la principale contiene il presbiterio con l'altare maggiore. Tra le lesene del perimetro della chiesa trovano posto otto nicchie con riposto all'interno statue di santi, e più precisamente: nelle prime quattro verso l'ingresso le statue di quattro profeti dell'antico testamento mentre nelle quattro verso il presbiterio, i quattro evangelisti con ai piedi i loro simboli. In ognuno dei quattro settori in cui resta diviso il perimetro della chiesa, si trova al centro un apertura con contorno in marmo di Zandobbio: la prima a sinistra dell'ingresso principale conduce al locale del fonte battesimale, la seconda apertura oltre la cappella immette nella sagrestia. Le altre due aperture conducono a locali di servizio alla chiesa
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
la chiesa presenta a navata unica con pianta circolare
Elementi decorativi
le otto statue in gesso (i quattro Profeti e i quattro Evangelisti), i Cherubini sopra il fastigio degli archi trionfali e le quattro fornelle con bassorilievo sopra le quattro porte delle sagrestie (la Maddalena che lava i piedi a Gesù, Ester ed Assuero, la Crocifissione e la Resurrezione) sono sempre opera dello scultore comasco Somaini
Elementi decorativi
l'altare maggiore è opera dello stesso Cagnola ed è formato da un alto stilobate rivestito di marmo giallo venato, da otto colonne in marmo verde di Varallo con basi e capitelli laminati in oro zecchino e dal timpano in marmo bianco di Carrara. I due angeli portatori in marmo di Carrara, sono opera dello scultore comasco Francesco Somaini, mentre l’arca in legno è dell’intagliatore milanese Giuseppe Arrigoni e fu decorata da Mario Fumagalli, anch’esso di Milan
Elementi decorativi
le tre pale che ornano gli altari, provengono dall’antica Pieve demolita, opere del celebre pittore bergamasco Gianpaolo Cavagna (1556-1627). La prima ad essere eseguita fu quella con i santi Defendente ed Amando (1608) sono i patroni civili del paese. La seconda raffigurante la Vergine; Santa Maria Maddalena e S. Giovanni ai piedi del Crocefisso fu dipinta nel 1619. La terza, posta nell’abside dietro l’altare maggiore fu eseguita nel 1623-24 è l’unica che porta la firma del pittore
Pavimenti e pavimentazioni
internamente la chiesa presenta un pavimento in seminato alla palladiana
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980-1990)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo viene realizzato in legno marmorizzato
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