chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Casnigo Bergamo chiesa sussidiaria Madonna d'Erbia Parrocchia di San Giovanni Battista Preesistenze; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Elementi decorativi altare - aggiunta arredo (1995 - 2005) XVI - XVII(preesistenze carattere generale); 1813 - 1813(parrocchialità carattere generale); 1867 - 1867(parrocchialità carattere generale); 1878 - 1878(ampliamento carattere generale); 1881 - 1881(fine lavori carattere generale); 1882 - 1882(parrocchialità carattere generale); 1885 - 1885(completamento carattere generale); 1913 - 1913(restauro carattere generale); 1926 - 1926(costruzione torre campanaria); 1927 - 1928(ampliamento carattere generale); 1928 - 1929(completamento carattere generale); 1939 - 1939(restauro carattere generale)
Chiesa della Madonna d'Erbia
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Madonna d'Erbia <Casnigo>
Altre denominazioni
Santuario della Madonna d'Erbia
Autore (ruolo)
Angelini, Luigi (progettazione ampliamento XX secolo)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche
XVI - XVII (preesistenze carattere generale)
la data di fondazione della chiesa non è certa, differentemente dai motivi che spinsero la sua edificazione. Infatti gli storici del seicento e del settecento non parlarono mai dell'esistenza di chiesa o santuario, ma essi riferirono solo di un'immagine miracolosa che si venerava in località Erbia. Solo verso la fine del Settecento o sul principio dell'Ottocento si eresse una piccola chiesetta, in cui venne incorporato il muro del fienile riportante la venerata immagine, che fu così sottratta alle intemperie e convenientemente difesa.
1813 (parrocchialità carattere generale)
la chiesa venne benedetta nel 1813.
1867 (parrocchialità carattere generale)
nel 1867, in seguito allo scoppio di colera nella Valle Seriana, si ridestò più viva che mai la devozione alla Beata Vergine d'Erbia e i parrocchiani fecero pubblico voto di ampliare la chiesa.
1878 (ampliamento carattere generale)
nel 1878 iniziarono i lavori che conservavano nella nuova costruzione la primitiva struttura.
1881 (fine lavori carattere generale)
i lavori non conformi al progetto iniziale terminarono nel 1881.
1882 (parrocchialità carattere generale)
la nuova chiesa fu benedetta nel 1882 dal vescovo Guindani.
1885 (completamento carattere generale)
nel 1885 venne collocato l'organo nella cantoria di destra.
1913 (restauro carattere generale)
nel 1913 venne restaurato l'organo
1926 (costruzione torre campanaria)
nel 1926 venne realizzato il campanile disegnato a scomparti e sagome settecentesche, contornato da una profilatura a bulbo.
1927 - 1928 (ampliamento carattere generale)
tra il 1927 ed il 1928 avvenne il prolungamento della chiesa, la costruzione di una nuova facciata con portico e l'erezione di un nuovo campanile. I lavori furono realizzati secondo i progetti dell'ing. Luigi Angelini.
1928 - 1929 (completamento carattere generale)
tra il 1928 ed il 1929 venne realizzata l'ornamentazione interna a colori
1939 (restauro carattere generale)
nel 1939 venne modificato ed ampliato l'organo.
Descrizione
la facciata principale della chiesa è preceduto da un portico aperto su due lati con archi a tutto sesto poggianti su colonne in marmo di Zandobbio in stile toscano, impostate su muro continuo interrotto solo in corrispondenza dell'ingresso principale che funge da basamento. Sotto il porticato vi è posto centralmente l'ingresso principale con dritti ed architrave in pietra. Ai lati di quest'ultimo in corrispondenza delle ultime aperture del porticato vi sono due finestre con inferriate di sicurezza e contorno simile all'ingresso. Sopra il porticato la facciata continua liscia e ripartita verticalmente da due lesene in tre settori. I settori laterali, più bassi di quello centrale, presentano due nicchie, una per lato, nelle quali sono contenute le statue dei Santi Pietro e Paolo. Questi settori sono terminati da cornicione con timpano spezzato interrotto per tutta la larghezza del settore centrale. Quest'ultimo ospita una grande finestra semicircolare posta immediatamente sopra alla copertura del porticato ornata da ampio contorno in pietra modanata e da inferriata. Sopra, all'altezza dei timpani laterali, si trova un basso rilievo di angeli che sostengono una cartiglia e sopra ancora vi è il timpano che corona la facciata. Internamente la chiesa è composta da tre navate ripartite in quattro campate. Ai lati del presbiterio, largo quanto la campata centrale, vi sono due cappelle: in una, comunicante con il presbiterio, si conserva il SS. Sacramento; in quella opposta, che funge da vestibolo alla sagrestia e da penitenzieria, si custodiscono alcuni ex voto. Il presbiterio, corrispondente alla primitiva chiesa settecentesca, è a pianta rettangolare ed è rialzato di poco rispetto alle navate e protetto da inferriata.
Preesistenze
la nascita del santuario della Madonna d'Erbia e il culto per la Vergine ad esso associato, devono il loro affermarsi a due avvenimenti prodigiosi. Il primo, secondo la tradizione, risale al 5 agosto 1550 e narra dell'esistenza di un'immagine dipinta sul muro di una stalla. L'antica immagine di Maria nell'atto di nutrire al seno il Bambino Gesù attirò l'attenzione dei montanari che lavoravano e transitavano sul posto, rapiti dall'amabilità che traspariva dal suo volto, presero a pregarla ed invocarla, vedendosi esauditi nei propri bisogni. Si sparse allora la voce che fosse un'immagine miracolosa, e come succede in tali casi, vi fu un accorrere di gente numeroso e continuo. Se ne avvide e se ne impensierì il proprietario di quella stalla il quale, vedendo il grave danno causato dal continuo accorrere dei devoti ai prati circostanti ed ai raccolti, pensò di difendere il proprio interesse. Perciò la sera del 4 agosto 1550, incurante delle suppliche della moglie, distrusse con una zappa il dipinto. Il mattino seguente l'immagine ricomparve integra ed illesa allo stesso posto e con ciò pure il proprietario prese a rispettare e venerare quella santa effige. Il secondo avvenimento, sempre secondo la tradizione, riporta che la sera del 6 agosto 1839, Luigi Rossi, un bambino di Casnigo di appena quattro anni, in compagnia di un amico, salì in Erbia, convinto di trovare il padre al lavoro nella stalla con fienile attigua alla chiesetta. L'amico si fermò alla propria cascina, mentre Luigi, giunto in Erbia, trovò chiuso il fienile, nessuna traccia del padre e, in più, fu sorpreso dal calar della notte e da un furioso temporale. Spaurito, piangente e rannicchiato in un angolo del piccolo atrio della chiesetta, invocò aiuto; sentì aprirsi la porta della chiesa e vide avanzare verso di lui una gentile signora con in braccio un bambino. La signora lo confortò con un sorriso e rassicuranti parole e lo introdusse al sicuro nel fienile prima chiuso, gli apprestò un giaciglio, gli diede un pane per rifocillarsi, poi scomparve e Luigi tranquillamente si addormentò. Si risveglio solamente al richiamo del padre il quale, salito in Erbia a cercarlo, si meravigliò di trovarlo al sicuro nel fienile da lui stesso chiuso a chiave. Al racconto del bambino il padre, poi i parenti ed i paesani furono convinti dell'intervento misterioso di Maria e, in Erbia, la devozione ed il culto andarono affermandosi sempre più. Tuttavia, indipendentemente dai fatti sopra descritti, gli storici del seicento e del settecento non parlarono mai dell'esistenza di chiesa o santuario, ma essi riferirono solo di un'immagine miracolosa che si venerava in luogo. Solo verso la fine del Settecento o sul principio dell'Ottocento si eresse una piccola chiesetta, in cui venne incorporato il muro del fienile riportante la venerata immagine, che fu così sottratta alle intemperie e convenientemente difesa.
Pianta
la pianta della chiesa è rettangolare, composta da tre navate ripartite in quattro campate. Ai lati del presbiterio, largo quanto la campata centrale e anch'esso a pianta rettangolare, vi sono due cappelle proporzionate alle navate laterali.
Pavimenti e pavimentazioni
la pavimentazione interna è in piastrelle di cotto disposte diagonalmente rispetto all'asse principale della chiesa. Il sagrato esterno è in terra battuta circondato sui lati da un camminamento in acciottolato.
Coperture
la copertura della chiesa è a falde con struttura in legno e manto di copertura in coppi di laterizio. Internamente le tre navate sono coperte da quatto tazze una per campata.
Elementi decorativi
L'interno della chiesa è completato da due cantorie in legno soprastanti all'ingresso e realizzate, su progetto dell'ingegnere Luigi Angelini, da Pietro Brozzoni (1869-1953) di Costa Serina. Nella cantoria di destra trova collocazione l'organo, costruito nel 1885, restaurato nel 1913 da Gualberto Nuvolazzi e Bortolo Visini ed ampliato, nel 1939, ad opera della Ditta Pedrini di Cremona. Sulla controparete laterale di sinistra, nella quarta campata è presente il gruppo statuario raffigurante la scena della seconda apparizione, collocato in una nicchia ricavata nel muro, entro la quale si trovano custodite anche le ante della porta del fienile prodigiosamente aperte dalla Madonna nel 1839. A ricordo della seconda apparizione, inoltre, nel suolo della chiesa venne segnato, con una ben marcata linea, il cammino fatto dalla Vergine dall'antica chiesuola all'attiguo fienile. Lungo questa linea sono incastrate cinque lapidi di marmo, ciascuna riportante una frase che chiarisce le circostanze dell'apparizione. Sopra la nicchia è stato realizzato un affresco raffigurante la chiesa originaria sorta in Erbia. Nella parte superiore della'arco trionfale e dipinto ad affresco il fatto prodigioso della Prima Apparizione, in cui si scorge il contadino trattenuto dalla moglie devastare con la zappa l'antica immagine della Madonna, mentre gli angeli in cielo trasportano una nuova immagine. Nell'angusto spazio del presbiterio, corrispondente alla primitiva chiesa settecentesca trovano collocazione: il muro del fienile su cui ricomparve l'immagine della Madonna ed il ricco altare ligneo con due angeli ado-ranti, scolpito e dorato nel 1930 da Giuseppe Coronini di Sovere e donato al santuario dall'arciprete Cambianica. I tre affreschi sopra il piccolo cornicione ed ornanti le vele della volta dell'abside sono opera di Francesco Della Madonna (1742-1818), e raffigurano: la Visita di Maria a Sant'Elisabetta, lo Sposalizio di Maria e l'Annunciazione.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1995 - 2005)
aggiunta di altare comunitario rivolto verso l'aula in funzione delle direttive dettate dal Concilio Vaticano II.