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adeguamento liturgico
Bergamo
Bergamo
chiesa
sussidiaria
S. Martino della Pigrizia
Parrocchia di Santa Grata inter Vites
Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Preesistenze
altare - aggiunta arredo (1987)
879 - 879(preesistenze intero bene); 1507 - 1507(costruzione intero bene); 1575 - 1575(parrocchialità carattere generale); 1577 - 1577(ampliamento intero bene); 1577 - 1800(parrocchialità carattere generale); 1666 - 1666(parrocchialità carattere generale); 1682 - 1682(costruzione altare); 1801 - 1801(manutenzione intero bene); 1808 - 1853(passaggio di proprietà intero bene); 1824 - 1824(completamento intero bene); 1861 - 1861(parrocchialità carattere generale); 1898 - 1898(ampliamento intero bene); 1919 - 1919(parrocchialità carattere generale); 1928 - 1928(ampliamento intero bene)
Chiesa di San Martino della Pigrizia
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Martino della Pigrizia <Bergamo>
Altre denominazioni S. Martino della Pigrizia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

879  (preesistenze intero bene)

in una pergamena si legge che una vedova vendette ad un prete, un appezzamento di terreno a vigna confinante con S. Martino.

1507  (costruzione intero bene)

5 giugno venne data concessione dell’area su cui costruire la chiesa dal priore del convento di S. Gottardo, con il permesso di utilizzare anche una grossa pietra che si trovava presso S. Martino della pigrizia, forse staccatasi dalla primitiva cappella dopo un terremoto

1575  (parrocchialità carattere generale)

della Chiesa di S. Martino si hanno alcuni accenni negli Atti della Visita Apostolica di S. Carlo Borromeo del 1575 dove si dice che la“ecclesia S.ti Martini Pigritiae del Saxo” è in contrada del Corno, fuori della città, piccolina e aperta dalla parte davanti

1577  (ampliamento intero bene)

nell 1577 la chiesa è “ampliata et clausa” (ampliata e chiusa), ubbidendo agli ordini di S. Carlo

1577 - 1800 (parrocchialità carattere generale)

un disegno di inizio 1800 del pittore Luigi Deleide, detto il Nebbia ne testimonia le strutture

1666  (parrocchialità carattere generale)

nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, si legge che tra gli oratori compresi entro la parrocchia vi era tra gli altri quello di San Martino di giuspatronato dell’Ospedale Maggiore di Bergamo

1682  (costruzione altare)

l’altare doveva essere ligneo come si evince da un pagamento del 4 luglio 1682 a Damiano Lozza intagliatore “per legname et intagliatura delli due scalini dell’Altare

1801  (manutenzione intero bene)

nel 1801 la chiesa fu di nuovo imbiancata al prezzo di lire 67

1808 - 1853 (passaggio di proprietà intero bene)

nel 1808 la chiesa di S. Martino viene soppressa.. La proprietà stessa della chiesa ha alterne vicende. Acquistata dai fratelli Ambrogio e Alessandro Regazzoni, viene poi venduta a Francesco Luigi Battista Fuzier, dalla cui vedova Maria Costanza Maumari viene comprata da Teresa Arioli vedova Calvetti. Nel 1853 viene ceduta alla Fabbriceria di S.Grata per tornare al servizio degli abitanti della vicinia

1824  (completamento intero bene)

nel 1824 si acquistano le campane, a spese dell’allora proprietario, e al costo di lire 7 le Via Crucis, ora in Sacristia

1861  (parrocchialità carattere generale)

la parrocchia di "Santa Grata Inter Vites" risultava censita come "parrocchia urbana". A quest’epoca la comunità contava 2338 anime, ed era retta da un prevosto e tre sacerdoti. Entro la circoscrizione parrocchiale era compresa la chiesa San Martino detto della Pigrizia

1898  (ampliamento intero bene)

la chiesa venne ampliata: all’unica campata preesistente ne è stata aggiunta un’altra che viene ad occupare l’area del precedente sagrato. Una

1919  (parrocchialità carattere generale)

nel 1919 viene acquistata la casa al n. 10 di S. Martino con ortaglia come abitazione del cappellano al prezzo di lire 12.500

1928  (ampliamento intero bene)

nel 1928 si vuol ancora ingrandire la chiesa: si costruisce una nuova campata con relativa facciata su progetto dell’ing. Giuseppe Locatelli
Descrizione

preceduta da un piccolo sagrato pavimentato con lastre di pietra ed orientata con l'abside ad est, presenta la facciata con uno sfondato ad arco che ospita la porta principale in bronzo e l’ampia lunetta e si conclude nel timpano triangolare, delimitato da cornici, al cui centro un tondo ricorda la dedicazione alla chiesa. A lato della chiesa è presente una gradinata in pietra che conduce all’ingresso secondario arricchito da una porta in bronzo. Il sagrato è delimitato da pilastri di pietra di Sarnico e barre di ferro. Sulle pareti laterali esterne, le riseghe verticali evidenziano i momenti successivi della costruzione. Un’unica navata rettangolare suddivisa in tre campate da due archi in muratura sui quali si scaricano le due falde del tetto a vista. A destra della terza campata vi è un’apertura che immette nel transetto dove è posto l’organo e la sagrestia. Tre finestre per lato illuminano la navata. Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto alla navata ed è costituito dalla primitiva cappella, coperta da volta a botte con al centro della parete di fondo entro cornici di stucco, le tele raffiguranti la Madonna con Bambino ed i Santi Martino, Giovan Battista, Carlo ed Antonio di Padova
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare
Coperture
tetto a due falde con struttura in legno a vista dal' aula e manto in coppi
Elementi decorativi
degno di nota è il nuovo portale centrale in bronzo con i due patroni S. Martino e la Madonna della Purità. Autore è lo scultore Flavio Pozzi. Anche la porta laterale è costituita due pannelli che formano una pagina di pergamena con la scritta, all’interno del sole raggiante, simbolo di S. Bernardino da Siena (2007)
Elementi decorativi
la lunetta in facciata, con il Cristo risorto, e la doppia vetrata con l’Annunciazione, alla finestra del transetto, sono state realizzate da Taragni su disegno di Trento Longaretti
Preesistenze
la primitiva cappella è diventata il presbiterio a cui si appoggia la navata della chiesa
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1987)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo è realizzato in marmo bianco scolpito con inserti in ottone fuso
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