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Bergamo
Bergamo
chiesa
sussidiaria
B.V. Addolorata
Parrocchia di Santa Caterina Vergine e Martire
Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1967-1987)
1603 - 1605(costruzione intero bene); 1615 - 1615(parrocchialità carattere generale); XIX - XIX(ampliamento intero bene); 1912 - 1912(parrocchialità crattere generale); 1916 - 1916(completamento carattere generale)
Santuario della Beata Vergine Addolorata
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Santuario della Beata Vergine Addolorata <Bergamo>
Altre denominazioni B.V. Addolorata
Autore (ruolo)
Fornoni, Elia (progetto ampliamento cupola e facciata (1885))
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

1603 - 1605 (costruzione intero bene)

l santuario della Beata Vergine Addolorata venne eretto nel 1603 in seguito al'evento miracoloso del 18 agosto 1602 quando, in pieno giorno, alcuni raggi luminosi colpirono un affresco su un muro esterno, in parte guasto, restituendolo prodigiosamente a forme integre. L’11 luglio 1603 il vescovo di Bergamo mons. Giov. Battista Milani benediceva la prima pietra del Santuario, aperto al culto nel gennaio del 1605.

1615  (parrocchialità carattere generale)

in adempimento ad un voto, gli abitanti di Pedrengo eressero l’altare della Madonna di Loreto nel transetto sinistro della chiesa. Sulla pala di autore ignoto sono rappresentati con la Vergine Lauretana anche le sante Caterina e Maddalena e i santi Evasio e Silvestro.

XIX  (ampliamento intero bene)

negli ultimi decenni del XIX secolo la costruzione fu notevolmente amplaita su progetti di don Antonio Picinelli e di Elia Fornoni. Vi operano gli artisti Ponziano Loverini, Giovanni Pezzotta, Giuseppe Riva, Nino Nespoli, Luigi Angelini e Attilio Nani.

1912  (parrocchialità crattere generale)

venne costruita una nuova abitazione per il sagrestano

1916  (completamento carattere generale)

nel luglio del 1916, su progetto dell'ingegner Angelini, venne eretto sul retro del santuario il muro divisorio con la proprietà Finardi.
Descrizione

Preceduta da una piccola piazza che fa da sagrato, la chiesa presenta la sua facciata a sud, in stile neoclassico. Un pronao aperto a tre arcate verso la piazza con colonne e pilastri in granito di Baveno grigio e rosso. Sopra il pronao la facciata prosegue suddivisa da quattro gruppi di lesene e contro lesene in tre settori, quella centrale con finestra illumina internamente la chiesa. A coronamento, un cornicione che si innalza centralmente ad forma d'edicola. Sotto il pronao, protetto dallo stesso, troviamo il portale d'ingresso e le due finestre in pietra arenaria del XVI secolo. Internamente la chiesa, con pianta a croce latina, presenta la prima navata con copertura di volta a botte ed è dotata di due cappelle laterali. Segue il transetto (dovuto all'ampliamento della chiesa iniziale) con cupola semisferica poggiante su quattro arconi; ai lati due cappelle di profondità differente. La cappella di sinistra con parete di fondo piana e volta a botte è dedicata alla Vergine Lauretana, La cappella di destra di profondità doppia e sempre volta a botte è dedicata (già presbiterio del santuario primitivo) è suddivisa in da lesene in due campate ed è coperta con volta a botte con alcuni affreschi del Loverini. Il presbiterio, chiuso da inferriata come nei santuari, dopo un primo tratto a forma di navata si apre in un ulteriore e più ampio spazio coperto con cupola ottagonale. Al centro trova posto il grande altare maggiore, proveniente dalla chiesa dei Celestini; il paliotto non è originale di quest'altare, ma del primitivo del santuario. Dietro l'altare maggiore ed ai lati sono in opera tre banchi con schienale per il coro, sopra il centrale è in opera la cantoria in legno scolpito e dipinto con l'organo. A destra del presbiterio un'apertura immette nella sagrestia.
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
edificio con pianta a croce latina.
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura con coppi in laterizio.
Elementi decorativi
il portale d'ingresso è decorato da due mezze colonne corinzie con il relativo basamento e superiore architrave con timpano spezzato; le due finestre dotate di grosse inferiate, hanno ai lati modiglioni e coronamento di simile fattura del portale. Al centro del presbiterio protetto da inferriate (proprio dei santuari) trova posto il grande altare maggiore, proveniente dalla chiesa dei Celestini; il paliotto non è originale di quest'altare, ma del primitivo del santuario con ricco intarsio con incastro la formella con la Deposizione di Gesù dalla Croce. La grande ancona in marmo contiene, riportato sulla tela, l'affresco miracoloso della Pietà.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1967-1987)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II viene posato un altare comunitario, realizzato in legno intagliato e dipinto. La mensa è databile alla prima metà del XIX secolo.
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