chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Segusino Padova chiesa parrocchiale S. Lucia Parrocchia di Santa Lucia Facciata; Torre campanaria presbiterio - aggiunta arredo (1970) 1259 - 1259(prime informazioni costruzione originaria); 1297 - 1297(prime informazioni costruzione originaria); 1488 - 1488(visita pastorale chiesa quattrocentesca); 1571 - 1571(visita pastorale chiesa cinquecentesca); 1694 - 1694(visita pastorale chiesa seicentesca); 1855 - 1855(ricostruzione intero bene); 1884 - 1884(consacrazione intero bene); 1909 - 1909(ampliamento navate laterali); 1917 - 1918(danneggiamenti 1^ guerra mondiale); 1919 - 1921(riparazioni intero bene); 1924 - 1924(consacrazione altare maggiore); 1926 - 1926(ricostruzione torre campanaria); 1984 - 1984(manutenzioni coperture ed esterni); 1990 - 1990(rifacimento pavimentazione); 1997 - 1997(ricafimento impianto elettrico); 1998 - 1998(manutenzione copertura); 2004 - 2004(restauro organo); 2007 - 2007(costruzione nuova centrale termica); 2009 - 2009(integrazione impianto termico)
Chiesa di Santa Lucia
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Lucia <Segusino>
Altre denominazioni
S. Lucia
Autore (ruolo)
Segusini, Giuseppe (Progettista)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione)
Notizie Storiche
1259 (prime informazioni costruzione originaria)
Si cita per la prima volta la chiesa di S. Lucia di Segusino nel testamento di Guglielmo Guizzardini
1297 (prime informazioni costruzione originaria)
Elencata tra le chiese soggette alla Pieve di S. Maria di Quero (BL)
1488 (visita pastorale chiesa quattrocentesca)
Viene descritta piuttosto dettagliatamente la conformazione della chiesa quattrocentesca: la parte absidale, di più recente realizzazione, presenta un soffitto a volta “a botte” ed ospita l’altare maggiore dedicato a Santa Lucia e due altari laterali, dedicati l’uno agli Apostoli Pietro e Paolo e l’altro ai santi Ippolito e Cassiano. La navata invece, più antica, ha una copertura a vista, travata, molto semplice; su questa affaccia l’unica cappella laterale, con soffitto a volta ed altare dedicato a San Giuseppe confessore.
In tutto dunque la chiesa possedeva quattro altari.
1571 (visita pastorale chiesa cinquecentesca)
Viene descritta la chiesa riferendosi all'aumento a cinque altari
1694 (visita pastorale chiesa seicentesca)
Si riferisce che la chiesa è “ben tenuta e decorata elegantemente”. Si cita la presenza del fonte battesimale in apposita cappella laterale.
1855 (ricostruzione intero bene)
Costruita sopra le fondamenta della chiesa precedente, ad una sola navata e dotata di tre altari, la nuova chiesa neoclassica è progettata dall’architetto locale Giuseppe Segusini (1801-1876).
L’operazione non riguarda il campanile, che rimane “vecchio e decrepito”.
1884 (consacrazione intero bene)
Nel verbale di visita il Parroco riferisce: “Fabbricata in pochi anni (purtroppo), piccola relativamente alla popolazione, attualmente si trova in buono stato”.
1909 (ampliamento navate laterali)
Ad inizio del XX secolo la chiesa viene ampliata, con l’aggiunta delle due navate con altri due altari. Si restaura anche il campanile, che ora si presenta in “ottime condizioni”.
1917 - 1918 (danneggiamenti 1^ guerra mondiale)
A seguito dell’occupazione di Segusino nda parte dell’esercito Austroungarico, e delle conseguenti
profanazioni e devastazioni operate da parte degli invasori oltre che del fuoco d’artiglieria scatenato dagli
italiani appostati sul monte Tomba, la parte alta del campanile con l’intera cella campanaria crolla
completamente.
L’interno della chiesa vede crolli di porzioni del soffitto e della copertura, saccheggiamenti e devastazioni
interne.
1919 - 1921 (riparazioni intero bene)
Si riparano le falle operate in copertura dalle granate italiane, ricostruendo anche le porzioni di soffitto interno cadute.
Si ripristinano le parti interne danneggiate dai soldati austroungarici, con il rinnovo degli intonaci, dei pavimenti (utilizzando piastrelle di graniglia di cemento decorata) e degli arredi sacri.
Viene realizzata una nuova statua lignea della Madonna del SS. Rosario, ad opera dell’artigiano Giuseppe Ripesser di Valgardena; benedetta in data 1 Ottobre 1919.
Il nuovo Tabernacolo dell’Altar Maggiore viene benedetto il 1 Novembre 1919.
1924 (consacrazione altare maggiore)
Durante la visita del Vescovo Elia Dalla Costa, viene consacrato il “nuovo” Altar Maggiore.
1926 (ricostruzione torre campanaria)
Ultimata la ricostruzione del campanile crollato a seguito delle granate italiane provenienti dal Monte Tomba, durante l’occupazione austroungarica.
1984 (manutenzioni coperture ed esterni)
In occasione del centenario della consacrazione della chiesa, si raccolgono fondi per circa 100 milioni di lire e si eseguono lavori di “riparazione” del tetto, rifacimento delle grondaie e dei cornicioni, tinteggiatura della facciata ed in genere delle murature esterne dell’edificio ecclesiastico.
1990 (rifacimento pavimentazione)
Essendo il pavimento interno della chiesa, rifatto nel 1920-21 con piastrelle di graniglia di cemento decorata, in “stato pietoso”, si eseguono i lavori di completa sostituzione “avvertito l’ufficio della Curia”, utilizzando lastre di granito Rosa sardo per la navata, e granito Rosso per il Presbiterio.
1997 (ricafimento impianto elettrico)
Rifacimento dell’impianto elettrico interno, di illuminazione e diffusione audio.
1998 (manutenzione copertura)
Manutenzione straordinaria della copertura della chiesa parrocchiale.
2004 (restauro organo)
L’organo “Pugina” viene restaurato dai fratelli Leorin.
2007 (costruzione nuova centrale termica)
Realizzazione della nuova centrale termica esterna alla chiesa, nell’ambito dei generali lavori di ristrutturazione del complesso parrocchiale e del Patronato.
Installazione di nuovi bruciatori a gas metano ed impianto di trattamento aria con convogliamento sul fianco Sud della chiesa alla griglia di mandata interna.
2009 (integrazione impianto termico)
Integrazione dell’impianto di riscaldamento ad aria, mediante installazione sopra il cornicione interno di n. 10 unità con funzionamento per irraggiamento, a gas metano.
Descrizione
L’organismo architettonico attuale è quello originario ottocentesco ( 1855 ), ad impianto neoclassico su disegno dell’architetto locale Giuseppe Segusini.
Esternamente la chiesa si presenta molto sobria, priva di decorazioni, portici, elementi architettonici ed artistici di rilievo. Si dispone su un rialzo al limite nord-occidentale del paese, con la facciata rivolta tradizionalmente ad Ovest e l’abside ad Est.
L’interno è più articolato e di gusto neoclassico, con paraste, semicolonne e colonne di ordine corinzio, trabeazioni decorate, volte e cupola .
Alla grande aula della navata, affiancata dalle cappelle laterali e da due allargamenti “a navata”, si giustappone verso Est l’ampio Presbiterio absidato.
Annessa a Nord-est vi è la sacrestia, direttamente comunicante con la canonica e l’ufficio parrocchiale.
All’angolo Nord Est , esternamente, si eleva il campanile.
Il presbiterio a pianta quadrata, ha un soffitto con volta a crociera priva di raffigurazioni; quattro grandi pilastri accoppiati a semicolonne corinzie lo dividono dalle navate laterali, dalle quali è dunque possibile assistere ai sacri riti.
L’altare post-conciliare, dono degli Emigranti nel 1970, è un semplice arredo di tipo “commerciale” molto
comune negli anni dell’immediato adeguamento liturgico. Il rivestimento in lamina di rame mostra un
altorilievo frontale raffigurante l’Ultima Cena.
Il pavimento, rifatto nel 1990, è in granito rosso rialzato di tre gradini dalla navata.
L’Altare Maggiore è posto all’interno dell’abside semiottagonale, anch’essa con soffitto a volta. Di forma e
dimensioni modeste, privo di statuaria ed elementi marmorei, presenta semplici modanature e
specchiature realizzate a stucco.
Tre nicchie ricavate sulle pareti di fondo dell’abside ospitano altrettante statue lignee: al centro la titolare
Santa Lucia; a destra San Giuseppe; a sinistra la Madonna di Lourdes.
Il pavimento dell’abside ed il podio dell’Altar Maggiore, rialzato di due gradini dal Presbiterio, sono l’unica parte superstite dell’antico pavimento ottocentesco in calcare Rosso e Bianco.
La navata è di imponenti dimensioni, anche per il suo grande soffitto a botte dilatato al centro, in corrispondenza
delle due cappelle laterali, dalla cupola affrescata con la rappresentazione della Trinità con la Madonna e gli
angeli.
Sugli spicchi sferici di imposta della cupola, quattro medaglioni raffigurano gli Evangelisti.
Sulla parete verso il Presbiterio, sopra l’arco trionfale, vi è un’altra fascia affrescata con angeli e – al centro
– il Cristo benedicente.
Tutta la navata è scandita da paraste e colonne di ordine corinzio, con trabeazione e fregio decorato a
stucco, sormontato da una cornice modanata aggettante su dentelli, il tutto in puro gusto neoclassico.
La cappella laterale sinistra ospita un pregevole altare barocco, con colonne tortili in Rosso Verona,
dedicato a Maria Ausiliatrice.
La cappella laterale sinistra ospita il più modesto altare dedicato alla Madonna Addolorata, con la statua
lignea della Pietà.
Entrambi gli altari sono stati risparmiati dalla furia devastatrice della Grande Guerra.
Lungo le navate laterali sono stati realizzati due monumentali dipinti dedicati alla titolare Santa Lucia, ad
opera del pittore Prof. Sergio Favotto di Musano di Trevignano(TV), nell’occasione dell’anno giubilare 2000.
Le due navate terminano ad Est con altrettanti altari.
Facciata
E’ di tipo neoclassico, estremamente essenziale nell’aspetto.
Il frontone dentellato, poco aggettante, presenta al centro un’apertura circolare priva di serramento.
La facciata è incorniciata da una trabeazione con fregio pulvinato privo di alcuna decorazione, poggiante su
due semplici specchiature verticali d’angolo. Al centro, una lapide con cornice a stucco, riportante
l’intitolazione: “D.O.M. – IN HONOREM – S. LUCIAE V.M. – DICATUM”.
Il portale d’ingresso è incorniciato da stipiti ed architrave in pietra calcarea, sormontato da una cornice su
mensole.
Torre campanaria
Il campanile, di modesta architettura e dimensioni, è addossato all’angolo Nord-ovest della chiesa.
Il fusto poco proporzionato rispetto alla mole dell’edificio ecclesiastico, ed è semplicemente intonacato di
colore rosa, con bugnato angolare.
La cella campanaria è dotata di quattro aperture ad arco racchiuse da altrettante paraste. Non vi è cuspide.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
La soluzione adottata, caratterizzata da arredi mobili molto semplici, privi di alcun pregio e di
ridotte dimensioni, appare appena idonea dal punto di vista spaziale e sufficiente sotto l’aspetto liturgico,
ma assai modesta per l’importanza di una chiesa parrocchiale.
L’altare, dono degli Emigranti (data 11-1-1970), è un semplice arredo di tipo “commerciale” molto
comune. Il rivestimento in lamina di rame mostra un altorilievo frontale raffigurante l’Ultima Cena.
L’ambone è un semplice leggio, posto su un ampliamento laterale del pavimento realizzato mediante palchetto in legno incastonato sui gradini di salita al Presbiterio.
La sede è costituita da sedie e sgabelli in legno, collocati centralmente ai piedi dell’antico Altar Maggiore, che con il suo Tabernacolo funge tuttora da Custodia Eucaristica.