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Terni
Terni - Narni - Amelia
chiesa
parrocchiale
S. Valentino Vescovo e Martire
Parrocchia di San Valentino vescovo e martire
Facciata; Pianta; Struttura; Coperture; Elementi decorativi; Cripta; Pavimenti e pavimentazioni; Scale; Campanile
ambone - aggiunta arredo (2001); altare - aggiunta arredo (2001); presbiterio - intervento strutturale (2001)
III - IV(preesistenze intorno); VI - VII(costruzione intero bene); 742 - 742(visita papale carattere generale); 1218 - 1255(passaggio di proprietà carattere generale); 1605 - 1605(rinvenimento reliquie carattere generale); 1606 - 1626(ricostruzione intero bene); 1625 - 1630(committenza altare maggiore); 1642 - 1644(patrono unico carattere generale); 1854 - 1854(completamento facciata); 1860 - 1866(passaggio di proprietà carattere generale); 1906 - 1906(ritorno carmelitani carattere generale); 1935 - 1943(istituzione parrocchia carattere generale); 2015 - 2016(scavo archeologico interno)
Basilica di San Valentino Vescovo e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Basilica di San Valentino Vescovo e Martire <Terni>
Altre denominazioni S. Valentino Vescovo e Martire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze umbre (costruzione)
Notizie Storiche

III - IV (preesistenze intorno)

In quest'area, lungo il diverticolo della Via Salaria, sorgeva un'antica necropoli di epoca romana, in questo luogo venne sepolto il corpo del martire San Valentino, intorno a cui andò crescendo un cimitero cristiano. In seguito per la memoria del santo venne eretta una cella memoriae, con un sovrastante oratorio.

VI - VII (costruzione intero bene)

Distrutta dai Goti nel 541, una nuova grande basilica a cinque navate sarebbe stata ricostruita in sue fasi, nel 625-632 e nel 642-648. Intorno al 630 la cura dell'edificio venne affidata ai Benedettini.

742  (visita papale carattere generale)

Nei pressi della Basilica di San Valentino avviene, secondo il Liber Pontificalis, l'incontro tra papa Zaccaria ed il re longobardo Liutprando. Il sovrano restituisce al Papa alcuni centri sottratti ai bizantini, questo atto costituisce uno dei più antichi riconoscimenti del potere temporale dei papi.

1218 - 1255 (passaggio di proprietà carattere generale)

Durante tutto il periodo medievale la proprietà della Basilica era contesa tra Terni e Narni, per contrastare le pretese dei narnesi che occupavano il vicino castello di Perticara, i ternani avevano protetto la chiesa con un profondo fossato. Con il ripristino della diocesi di Terni nel 1218 il Vescovo rivendica la proprietà della basilica. La controversia viene risolta con un breve di papa Alessandro IV del 16 maggio 1255 che conferma a Terni il pieno possesso della basilica.

1605  (rinvenimento reliquie carattere generale)

il vescovo di Terni, Giovanni Antonio Onorati, con l'assenso del papa Paolo V ed il contributo finanziario del Comune di Terni, intraprende una campagna di scavi all'interno della vecchia basilica alla ricerca del corpo del Santo Martire. Dopo qualche giorno viene ritrovato un'arca in piombo all'interno di un sarcofago con le ossa del martire. I resti sono trasportati in Cattedrale in via provvisoria in attesa della ricostruzione della Basilica.

1606 - 1626 (ricostruzione intero bene)

Papa Paolo V con il Breve ex iniuncto nobis, dell'11 gennaio 1606, indirizzato al Vescovo di Terni, autorizza la ricostruzione della Basilica. A custodire la stessa vengono chiamati i Padri Carmelitani Scalzi per i quali viene edificato un convento a fianco della chiesa. I lavori proseguono velocemente, nel 1618 avviene la solenne traslazione del corpo del santo nella nuova basilica.

1625 - 1630 (committenza altare maggiore)

Tra il 1626 ed il 1630 si completano i lavori di ricostruzione della basilica. Nel 1625 avviene il passaggio a Terni dell'arciduca Leopoldo d'Austria, questi era molto devoto al Santo, di cui possedeva una reliquia ed aveva stretti legami con l'Ordine Carmelitano. L'Arciduca fu molto generoso donando un'ingente somma che permise la realizzazione dell'altare maggiore. Il 20 luglio 1630 la basilica venne consacrata dal vescovo di Terni cardinale Rapaccioli.

1642 - 1644 (patrono unico carattere generale)

Nel settembre 1642 il Consiglio cittadino, in ottemperanza alla richiesta dalla Sacra Congregazione dei Riti di scegliere un unico protettore per la città a maggioranza esprime la propria preferenza per S. Valentino. La decisione era in contrasto con la volontà del clero che aveva optato per S. Anastasio. La controversia viene risolta con un decreto del 5 marzo 1644 che stabilisce S. Valentino come patrono principale di Terni.

1854  (completamento facciata)

La facciata seicentesca, rimasta incompiuta viene completata nella parte alta, qui si realizza un'ampia finestra e nella parte bassa sono aggiunte alcune statue in stucco con santi carmelitani.

1860 - 1866 (passaggio di proprietà carattere generale)

Dopo l'unità d'Italia i frati carmelitani sono costretti ad abbandonare il convento. Nasce un contenzioso tra Comune di Terni e Curia per il possesso dello stabile che si risolve in favore del municipio di Terni.

1906  (ritorno carmelitani carattere generale)

Grazie all'insistenza del vescovo di Terni Bacchini i frati carmelitani tornano ad officiare la Basilica, per questo costruiscono un nuovo piccolo convento addossato al fianco destro della chiesa.

1935 - 1943 (istituzione parrocchia carattere generale)

Nel 1935 il vescovo di Terni Cesare Boccoleri fa richiesta ai Carmelitani perché accettino di costituire la Basilica in parrocchia, ma questi rifiutano per la scarsità dei locali. Solamente nel 1941 il superiore provinciale accolse la richiesta ed il 19 gennaio 1943 venne eretta la nuova parrocchia.

2015 - 2016 (scavo archeologico interno)

L'interno della chiesa è stato oggetto di una campagna di saggi di scavo per valutare la presenza dei resti dell'antica basilica. Non sono stati riscontrati manufatti significativi, contestualmente si è provveduto al recupero della cripta e dell'adiacente antiquarium, con il rifacimento delle pavimentazione, degli intonaci e dell'illuminazione.
Descrizione

La Basilica di San Valentino, è stata costruita sulla cima di una collina, sulla sponda sinistra del fiume Nera a circa due chilometri dal centro di Terni. La chiesa, dedicata al Santo patrono della città, venne edificata sul luogo di sepoltura del martire, la cui presenza aveva dato vita ad una vasta necropoli paleocristiana. La primitiva basilica era stata elevata nel VI secolo e da allora ha subito numerose modifiche e rimaneggiamenti. La chiesa attuale venne edificata nel XVII secolo, in occasione del ritrovamento delle reliquie del Santo, infatti durante il pontificato di Papa Paolo V iniziò un opera di ricerca delle sepolture dei primi martiri cristiani. Questa riscoperta portò alla ricostruzione della chiesa che versava in uno stato di profondo degrado. La cura della basilica venne affidata all'ordine dei Carmelitani Scalzi che si era da poco costituito. Si tratta di una chiesa con una pianta a croce latina, con navata unica su cui si aprono due cappelle per ogni lato, il transetto è piatto e seguito da un coro.
Facciata
Il fronte della chiesa, sviluppato su due livelli, si presenta scandito da un doppio livello di paraste di ordine tuscanico. La parte superiore si presenta più stretta ed è raccordata con volute alla parte inferiore. Nella parte bassa al centro si apre un monumentale portale in travertino, mentre negli scomparti laterali sono presenti quattro nicchie con altrettante statue raffiguranti santi appartenenti all'ordine carmelitano. Nella parte alta della facciata al centro è presente un ampio finestrone con cornice modanata in travertino, ai lati sono altre due nicchie con statue. In sommità la facciata si conclude con un timpano triangolare modanato.
Pianta
La chiesa presenta una pianta a croce latina, a navata unica dove si aprono due cappelle per ogni lato. Il presbiterio rettangolare introduce ad un coro, anch'esso rettangolare, in cui è presente un altare detto della confessione.
Struttura
La chiesa presenta una struttura in muratura continua realizzata a sacco. Esternamente in buona parte intonacata. Nel secondo ordine sono presenti dei contrafforti in muratura per contenere la spinta della volta che copre la navata.
Coperture
La chiesa si presenta coperta internamente da volte a botte in muratura, all'incrocio della crociera è presente una volta cupoliforme. Esternamente la copertura è stata realizzata in capriate lignee con manto in coppi.
Elementi decorativi
L'interno, di un elegante stile barocco, si presenta scandito da paraste con capitelli ionici con ghirlanda, che sorreggono un architrave dentellato; le cappelle che si aprono nei muri laterali sono decorate con altari marmorei seicenteschi. Le più ricche sono le due cappelle del transetto con altari monumentali e grandi tele. Nel transetto destro la cappella Sciamanna, con i monumenti funerari di due esponenti della famiglia, Brunoro, vescovo di Caserta e Ludovico. Sull'altare è una bella tela del Cavalier d'Arpino raffigurante S. Michele che sconfigge il demonio. Nella parte sinistra del transetto sull'altare è una tela raffigurante la Madonna coi Ss. Giuseppe e Teresa del pittore Lucas de la Haye. Nel presbiterio sorge il monumentale altare maggiore in marmi policromi realizzato nel Seicento a spese dell'Arciduca Leopoldo d'Austria. La tela presente rappresenta la Madonna che appare a S. Valentino. Ai lati del presbiterio altre due grandi tele con l'Adorazione dei Magi e l'Adorazione dei Pastori. Tutti e tre i dipinti sono opera di Lucas de la Haye. Alle spalle del presbiterio si apre l'ampio coro rettangolare, in questo locale è presenta un bell'altare in marmo della Confessione che si presenta leggermente ribassato racchiuso nello spazio dell'antica abside paleocristiana.
Cripta
Al di sotto del coro si apre la cripta dove è presenta un antico arcosolio che ospitava in origine le spoglie di San Valentino. In un locale attiguo sono conservati molti antichi reperti provenienti dagli scavi nell'area.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata ha una pavimentazione in lastre di marmo quadrate posizionata secondo un disegno a scacchiera alternando quelle di colore chiaro ad altre di colore scuro.
Scale
Sono presenti alcuni gradini in travertino per consentire l'accesso alla chiesa che si presenta leggermente rialzata rispetto al piano stradale.
Campanile
La chiesa presenta un campanile a torre, di forma quadrangolare, situato nella parte posteriore dell'edificio. La cella campanaria è arricchita da paraste tuscaniche e caratterizzata da grandi aperture ad arco.
Adeguamento liturgico

ambone - aggiunta arredo (2001)
L’ambone, ha una fattura che ricorda le colonnine dell'altare, è messo a metà del gradino del presbiterio; simbolo della parola di Dio tra gli uomini, è l’elemento che più direttamente si rivolge all’assemblea a testimonianza di volerne entrare fisicamente e simbolicamente nel suo interno.
altare - aggiunta arredo (2001)
La scelta di realizzare un nuovo altare nasce dalla volontà di collocarvi al di sotto l'urna con la statua in argento contenente le reliquie del Santo. L'altare si compone di una lastra marmorea quadrangolare della mensa liturgica, sorretta ai lati da quattro colonnine. Queste sono realizzate in bronzo dorato con bassorilievi floreali nella parte interna.
presbiterio - intervento strutturale (2001)
Il presbiterio è stato oggetto di un complessivo intervento di sistemazione, incentrato sullo spostamento dell'urna del Santo con la realizzazione di un nuovo altare che la contenesse e la contestuale riorganizzazione di tutto l'arredo liturgico secondo i dettami del Concilio Vaticano II. Di questo progetto fa parte la realizzazione di un nuovo ambone e delle sedute per i celebranti. La sistemazione è stata realizzata dall'architetto Luca Volpi.
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