chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Greci Ariano Irpino - Lacedonia chiesa parrocchiale San Bartolomeo Apostolo Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - intervento strutturale (1965) 1341 - 1341(menzione intero bene ); 1688 - 1704(distruzione totale intero bene); 1905 - 1905(restauro altare maggiore); 1930 - 1931(parziale distruzione campanile); 1962 - 1964(ristrutturazione intero bene); 1980 - 2000(consolidamento intero bene); 2016 - 2018(consolidamento e restauro intero bene)
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo <Greci>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche
1341 (menzione intero bene )
Della chiesa di S. Bartolomeo di Greci se ne fa una prima volta, menzione nei registri angioini fol. III, in data 25 gennaio 1341. Rettore di detta chiesa era il prete Giovanni Curzarelli. Questa chiesa era situata nel centro del paese e nel punto più alto in un area ancora oggi chiamata “Largo S. Bartolomeo”.
1688 - 1704 (distruzione totale intero bene)
La Chiesa di S. Bartolomeo a seguito del sisma del 5 giugno 1688, essendo molto pericolante fu interdetta dall’autorità ecclesiastica; in seguito fu demolita e gran parte del materiale recuperato fu utilizzato per costruire la nuova Chiesa di San Bartolomeo. Questa nuova chiesa, edificata nell’ulteriore punto alto del Paese, fu consacrata il 22 giugno 1704 dal Cardinale Vincenzo Maria ORSINI, arcivescovo di Benevento, diventato Papa col nome di Benedetto XIII. Il fonte battesimale fu consacrato nel 1706, mentre l’altare maggiore ed i primi due altari laterali il 03 luglio 1710.
1905 (restauro altare maggiore)
L’Altare maggiore nel 1905 è stato restaurato a divozione dell’arciprete Francesco LAUDA.
1930 - 1931 (parziale distruzione campanile)
Il Sisma del 23 luglio 1930, causò pochi danni alla Chiesa; invece gravi danni li subì la torre campanaria con un crollo parziale della struttura; i lavori per la ricostruzione furono eseguiti nell’anno 1931.
1962 - 1964 (ristrutturazione intero bene)
La Chiesa subì notevoli danni a causa del sisma del 21 agosto 1962. Per effetto del sisma è stata rifatta la copertura del tetto in cemento armato e all’interno si è dovuto rimuovere l’intonaco decorato della volta delle navate. Per effetto di queste opere la Chiesa, in seguito, fu riaperta al culto.
1980 - 2000 (consolidamento intero bene)
La Chiesa a seguito del sisma del 23 novembre 1980 subì notevoli danni; nelle settimane immediatamente successive al sisma sono state messe in opera delle catene nella parte alta della navata, nella quota della trabeazione, per consentirne la riapertura al culto; Il Provveditorato delle OO.PP. di Avellino si adoperò per eseguire un intervento di ristrutturazione volto alla conservazione e al consolidamento dell’intero bene con inizio lavori nel luglio 1998; in particolare sono state riprese tutte le facciate con la messa in mostra del pietrame a vista e rifatto la doppia rampa di scale balaustrate di accesso alla chiesa; all’interno oltre una serie di pulizie, sistemazioni, stuccature e tinteggiatura è stato eseguito il rifacimento della pavimentazione, realizzato in cotto greificato; i lavori terminarono nel 2000.
2016 - 2018 (consolidamento e restauro intero bene)
Nella Chiesa, dopo il consolidamento strutturale del 2000, non erano più stati eseguiti lavori di manutenzione; un intervento Manutentivo si è reso necessario a causa di notevoli infiltrazioni di acque meteoriche nella zona absidale, che hanno causato ammaloramenti e cadute di intonaci all’interno (lato sinistro abside). L’intervento ha riguardato la sistemazione della copertura del tetto nella zona absidale, il rifacimento di parte degli intonaci e delle cornici nella zona absidale, la ripresa di tutte le cornici a stucco della chiesa, l’eliminazione di elementi lignei infestati da tarli od altro, la risistemazione degli altari laterali e la tinteggiatura.
Descrizione
Della chiesa di San Bartolomeo Apostolo, si ha una prima menzione nel 1341. Nel 1690 venne completamente demolita e ricostruita in altro luogo altrettanto panoramico, con l’apertura e la consacrazione il 22 giugno 1704 da parte del Cardinale Vincenzo Maria ORSINI, arcivescovo di Benevento, diventato Papa col nome di Benedetto XIII. La chiesa è rimasta pressoché intatta nonostante le vicissitudini telluriche, storiche e demografiche. Ha una pianta a croce latina e la parte absidale è delimitata rispetto all’aula liturgica da un imponente arco sostenuto da due colonne. Sulla parete di fondo è collocato un meraviglioso altare in marmo policromo dai tratti tardo barocchi. La struttura dell’edificio corrisponde a quello originario. L’esterno è caratterizzato da mura di pietra con uno splendido portale in pietra locale di Roseto, sormontato da un rosone.
Pianta
La pianta dell’edificio è a forma di croce latina: due pilastri con il soprastante arco dividono l’unica navata con soffitto a volta a botte costolata dall’abside semicircolare, anch’esso con copertura a volta semisferica. Per realizzare la forma a croce latina, alla fine della navata ci sono due locali, uno a destra adibito a sacrestia e l’altro a sinistra che permette l’accesso ai locali superiori e al campanile.
Facciata
La facciata a capanna semplice, con la muratura in pietra calcarea a faccia vista, mette in evidenza l’importante Portale in pietra locale di Roseto ed il superiore rosone; l’accesso e su doppia rampa di scale balaustrate.
Prospetti
I prospetti sono asimmetrici, in quanto quello ad est è caratterizzato dalla presenza degli adiacenti locali della canonica, mentre quello ad ovest è caratterizzato dalla presenza dell’orologio con le campane ed a seguire dal Campanile. Ciò che accomuna i due prospetti laterali sono le alte aperture. Il prospetto posteriore a nord, è caratterizzato dalla presenza del campanile, dell’abside con due finestre, ed a seguire dai locali della Canonica con il relativo accesso.
Campanile
Il campanile, posto sui prospetti nord e ovest, è a pianta quadrata realizzato con importanti blocchi di pietra lavorata, con grosso basamento e poi pareti lisce a vista; in cima è posta la torre campanaria con quattro monofore.
Struttura
L’edificio religioso è costituito da tre parti: l’abside, la navata e i due locali adiacenti, che conservano perfettamente le originarie strutture in muratura di pietrame. Nella navata, entrando, sulla destra c’è una nicchia con il crocifisso e, sulla sinistra è collocato il fonte battesimale. Proseguendo, sono presenti due altari laterali per lato. La navata ha il soffitto voltato a botte costolata, realizzata con mattoncini di cotto a vista.
Coperture
Il tetto della chiesa è costituito da travi in cemento armato e pignatte con un doppio strato di manto impermeabile prefabbricato costituito da membrane di bitume polimero a base di resine metalloceniche e tegole.
interni
La struttura della chiesa è rimasta la stessa dalla sua edificazione, con l’unica navata, due nicchie all’ingresso, quattro altari laterali semincassati in un grande vano ad arco e l’abside semicircolare il cui livello è ad un gradino dal pavimento della chiesa. L’ambiente interno, tra la navata e l’abside, tutt’intorno è reso armonico da una imponente trabeazione che percorre tutta la chiesa, fatta da diversi livelli di cornici aggettanti di intonaco e stucco. La decorazione della trabeazione, tramite paraste a più livelli arriva fino al pavimento, inglobando le cornici dei vani arcuati degli altari laterali. Una grande arcata poggiante su due pilastri divide la navata dal presbiterio. Nel presbiterio troneggia il maestoso altare originale in stile tardo barocco. La chiesa è impreziosita dall’imponente tela della “Madonna tra angeli e santi”, attribuita alla scuola di Guido Reni, dalla tela attribuita alla scuola del Vaccaro “Cristo la Maddalena e S. Giovanni”, dalla tela di S. Lucia e dalle statue lignee di San Bartolomeo Apostolo e della Madonna del Caroseno.
Pavimenti e pavimentazioni
La navate della chiesa ed il presbiterio hanno un pavimento in cotto greificato di colore rossiccio, mentre la zona dove è collocato il fonte battesimale è pavimentata con ceramiche decorate da maestranze locali.
Elementi decorativi
La volta della navata è priva di decorazioni poichè distrutte dal sisma del 1962. Le pareti della chiesa sono tinteggiate a colori tenui che la impreziosiscono e la rendono accogliente e raccolta. Inoltre, il fonte battesimale è rivestito con mattonelle di “Ceramica Arianese” decorate, raffiguranti il battesimo di Gesù.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1965)
L’adeguamento liturgico post conciliare è stato attuato rimuovendo la parte anteriore della balaustra e introducendo la mensa e l'ambone. La mensa. in pietra lavorata, è costituita da due basi decorate, sormontate da una lastra di pietra liscia; L’ambone è costituito da una struttura metallica decorata. L’altare maggiore con l’artistico tabernacolo, sono rimasti al loro posto dopo l’adeguamento.