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Genova
Genova
chiesa
parrocchiale
San Teodoro
Parrocchia di San Teodoro
Coperture; Impianto strutturale
altare - intervento strutturale (1988); ambone - intervento strutturale (1988); cattedra - intervento strutturale (1988)
1000 - 1100(fondazione intero bene); 1100 - 1800(rifacimento intero bene); 1870 - 1870(demolizione intero bene); 1871 - 1876(ricostruzione intero bene); 1940 - 1977(completamento intero bene); 2013 - 2015(rifacimento ala sinistra); 2013 - 2015(rifacimento coperture centrali)
Chiesa di San Teodoro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Teodoro <Genova>
Autore (ruolo)
Garofalo, Vittore (costruzione edificio)
Sibilla, Angelo (completameto facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione edificio)
maestranze liguri (completamento facciata)
Notizie Storiche

1000 - 1100 (fondazione intero bene)

Prima del Mille esisteva nel borgo di Fassolo un insediamento religioso intitolato a San Teodoro e San Salvatore che Airaldo Guaraco, arcivescovo di Genova dal 1097, affidò ai propri fratelli Canonici Regolari di Mortara. I Mortariensi riedificarono la chiesa, che fu consacrata il 20 luglio 1100 dallo stesso Airaldo. La "Basilica" sorgeva in riva la mare , nell'attuale Piazza San Teodoro , di fronte alla sede dei Missionari di San Vincenzo di Fassolo. La chiesa in stile romanico, aveva tre navate e la facciata volta a ponente. L'attiguo monastero era dotato di chiostro, cuore delle vita dei Canonici. Fin dal XII secolo la chiesa fu parrocchiale.

1100 - 1800 (rifacimento intero bene)

Sotto la guida dei Lateranensi la chiesa acquisì grande prestigio: ebbe numerose dipendenze in città e nel 1481 fu insignita del titolo di abbazia. Molte nobili famiglie genovesi intervennero per abbellire il tempio che si arricchì di opere d'arte, alcune ancora esistenti nella chiesa attuale. Nel 1797 subì, insieme a moltissime altre chiese, le soppressioni napoleoniche: venne chiusa e i suoi beni artistici trafugati in Francia. Furono restituiti solo molti anni più tardi. Se con l’erezione della cinta muraria seicentesca la chiesa era già finita nascosta dai bastioni, nel primo decennio dell’Ottocento la sua posizione fu resa anche peggiore poiché finì soffocata dalla costruzione della strada per Sampierdarena, infossata al punto che solo il tetto emergeva dalla strada: per entrare in chiesa era necessario ormai percorrere una discesa.

1870  (demolizione intero bene)

Il 4 ottobre 1870 l'antica chiesa di San Teodoro fu demolita per consentire l'ampliamento del porto e ai costruendi Magazzini Generali. Insieme ad essa furono abbattute tutte le strutture atte alla difesa costiera, ormai del tutto inutili, e si diede il via alla costruzione di nuovi moli ove collocare le nuove batterie da costa.

1871 - 1876 (ricostruzione intero bene)

Per iniziativa dell'infaticabile abate Botto sorse in pochi anni la nuova chiesa in stile gotico su progetto dell'Ing.Arch. Vittore Garofalo palermitano, coadiuvato da dall'Ing. Stefano Grillo; fu costruita fra il 1871 e il 1876 e consacrata da Mons. G.B. Scalabrini, vescovo di Piacenza l'11 novembre 1876.

1940 - 1977 (completamento intero bene)

La chiesa subì vari danni a seguito delle incursioni aeree nell'ottobre del 1940 e il 2 agosto 1944. nel 1947 fu rifatto il pavimento in marmo; le basi delle colenne furono rivestite in marmo per la generosità di ventisette donatori; nel 1960 sorse la nuova sacrestia e la facciata fu rifatta su progetto dell'Arch. Angelo Sibilla con sculture di Stelvio Pestelli. Fu inaugurata il 6 ottobre 1963. Il nuovo altare fu consacrato dal Card. Giuseppe Siri il 12 novembre 1977.

2013 - 2015 (rifacimento ala sinistra)

La navata sinistra presentava gravi problemi di infiltrazioni causate da depositi d'acqua e detriti: si sono create nuove coperture a una quota superiore, installando profili C 140 sulle murature dei contrafforti e il fissaggio di arcarecci in metallo per creare la pendenza necessaria per il deflusso delle acque. La nuova copertura è stata realizzata con l'assemblaggio di lastre metalliche pressopiegate , poste in opera sugli arcarecci con nervature parallele alla muratura di sostegno. Sono stati inseriti dei camini di luce per ripristinare l'originaria delle vetrate circolari presenti nella muratura interna della chiesa. E' stato realizzato il canale di gronda e i pluviali in rame e posizionate converse metalliche sulla testa dei contrafforti al fine di convogliare le acque piovane nelle nuove coperture realizzate.

2013 - 2015 (rifacimento coperture centrali)

Sono stati rimossi i gradoni in muratura relativi ai camminamenti e rifatta l'impermeabilizzazione della copertura a falda inclinata mediante la sfiammatura delle guaine e la posa in opera di due strati di membrane bituminose applicate a fiamma. E' stata posizionata la binda tra la parte sommitale delle coperture e la muratura del prospetto laterale posteriore e superiore; è stato posto un manto bituminoso biarmato contenente scagli di ardesia sulla parte a vista per proteggere la guaina ed è stato applicato un trattamento protettivo sulle porzioni non protette dalla guaina, con guaina liquida. Infine, sono stati rifatti gradoni di camminamento tramite l'impiego di calcestruzzo inghisato con barre di ferro alla soletta e relativa impermeabilizzazione in guina bituminosa e creazione di linee vita.
Descrizione

La chiesa presenta una facciata tripartita rivestita con lastre di travertino, messe in opera con malta di allettamento, mentre i prospetti dei fianchi laterali sono rifinite in arenino alla genovese con successiva coloritura con tinte a base di farine di quarzo. L'interno è diviso in tre navate, con presbiterio e abside poligonale.
Coperture
Le coperture sono costituite da tetti a falda inclinate aventi strutture portanti in legno e manto di copertura in lastre di ardesia messe a dimora con malta a base di calce. I solai sono composti da una orditura di travi principali e secondari in legno, rinforzati con l'inserimento di profilati di acciaio laminato a caldo.
Impianto strutturale
La chiesa si presenta a tre navate con colonne a costoloni, reggenti archi a sesto acuto e sormontate da capitelli decorati a foglie. Tre absidi poligonali concludono le navate. La struttura portante verticale risulta prevalentemente costituita da una muratura piena mista composta da elementi lapidei e blocchetti di laterizio posti in opera sovrapposti con interposta malta di allettamento, intonacata a civile con malta a base di calce idraulica ed inerti silicei.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1988)
Il primo progetto per la sistemazione di un nuovo altare fu redatto nel 1972 dagli architetti Giuliano Forno e Carlo Ricci, ma non accolto dalla Commissione Diocesana per l'arte sacra, che mostrò perplessità circa l'inserimento nel presbiterio nei confronti della navata centrale e dell'abside. L'altare storico nel frattempo fu spostato nella prima cappella a sinistra e costruito un altare provvisorio. Nel 1988 l'arch. Angelo Sibilla progetta un nuovo altare, provvedendo ad abbassare il podio esistente, giudicato troppo elevato. Propone una mensa costruita con il marmo bianco di Carrara e il marmo grigio bardiglio, richiamando le soluzioni cromatiche esistenti nell'edificio.
ambone - intervento strutturale (1988)
il progetto del 1972 proponeva la creazione di un ambone con frontalino colmo, ma con la revisione del 1988 fu adattata una colonna storica, recuperata dalla chiesa antica
cattedra - intervento strutturale (1988)
La sede del celebrabte e dei ministranti è realizzata in marmo bianco di Carrara.
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