chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Comacchio Ferrara - Comacchio chiesa parrocchiale San Cassiano Martire Parrocchia di San Cassiano contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici presbiterio - aggiunta arredo (1967-1970); presbiterio - aggiunta arredo (1992-1996) 708 - VIII(origini intero bene); XIII - XIII(ristrutturazione intero bene); XVI - 1544(ristrutturazione intero bene); 1659 - 1740(ricostruzione intero bene); 1754 - 1868(costruzione campanile); 1817 - 1817(completamento facciata); XX - 1935(restauri intero bene)
Concattedrale di San Cassiano Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Concattedrale di San Cassiano Martire <Comacchio>
Altre denominazioni
Basilica di San Cassiano Martire Chiesa di San Cassiano
Autore (ruolo)
Cerutti, Angelo (ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura protoromanica (costruzione)
architettura neoclassica (ricostruzione)
Notizie Storiche
708 - VIII (origini intero bene)
La fondazione della prima chiesa cattedrale si fa risalire al vescovo Vincenzo: sarebbe stata edificata nel 708 nello stesso luogo ove sorge l’attuale, come testimonia una lapide conservata oggi in sagrestia. I documenti narrano di un edificio di caratteri protoromanici, con tre navate con colonne di marmo a sostegno degli archi. Nei capitelli era scolpita la “passera acquatica” ancora oggi simbolo del Comune di Comacchio.
XIII (ristrutturazione intero bene)
La cattedrale fu ristrutturata profondamente in stile gotico intorno al XIII secolo.
XVI - 1544 (ristrutturazione intero bene)
Nella prima metà del XVI secolo la cattedrale subì un intervento di ristrutturazione profondo, al punto che nel 1544 fu riconsacrata.
1659 - 1740 (ricostruzione intero bene)
Il 25 marzo 1659 il vescovo Sigismondo Isei pose la prima pietra della nuova cattedrale progettata dal tenente colonnello romano Angelo Cerutti con l’aiuto dell’architetto Giorgio Fossati. Tuttavia occorsero ben 35 anni perché partissero effettivamente i lavori: la bibliografia locale ricorda lotte e contrasti fra il clero e fra i fedeli. Solo nel 1693 l’antica cattedrale fu demolita e furono avviati i lavori per gli scavi delle nuove fondamenta. La costruzione della nuova cattedrale fu seguita e incentivata dal vescovo Nicolò d’Arcano: i lavori furono compiuti fra il 1693 e il 1705. Nel 1740 la cattedrale fu consacrata.
1754 - 1868 (costruzione campanile)
A partire dal 1754 accanto alla chiesa fu edificato il campanile. Nel 1757 tuttavia la costruzione pressoché ultimata crollò, lasciando intatta la sola base in pietra d’Istria. La torre campanaria sarà riedificata solo oltre un secolo più tardi e completata nel 1868.
1817 (completamento facciata)
La facciata della chiesa fu compiuta solo nel 1817 per volontà del vescovo G. Boari.
XX - 1935 (restauri intero bene)
La quarta cappella di sinistra fu ampliata nelle forme attualmente visibili dall’arciprete G. Masironi all’inizio del Novecento, fino a costituire la cappella feriale che ospita ancora oggi il settecentesco altare del Santissimo con custodia eucaristica. Importanti restauri furono apportati fra il 1933 e il 1935 per volere di Mons. Gherardo Mengazzi; in questa occasione l’aula fu decorata dal pittore ferrarese D. Campanati.
Descrizione
La Cattedrale di Comacchio sorge nel centro storico, in uno degli isolati a nord che costeggiano il canale Marozzo. Edificata in laterizio, presenta rinforzi in pietra solamente in facciata. Quest’ultima è preceduta da un sagrato selciato e presenta un disegno a salienti rampanti e uno sviluppo verticale in due corpi; il corpo inferiore è ritmato da lesene che inquadrano il portale centrale, i laterali e le nicchie per statue soprastanti; nel corpo superiore si aprono tre finestre ed è concluso da un timpano. Il fianco sinistro è scarsamente indagabile e presenta finestre tamponate all’altezza del cleristorio; l’abside semicircolare è finestrata e ritmata da lesene. Il fianco destro è finestrato e presenta l’aggetto dei volumi delle cappelle laterali. L’interno, ad aula, è ritmato in sei campate e voltato a botte. Sui lati si aprono dodici cappelle a passo alternato e di volumetria variabile, compresa la cappella feriale, trasversale, a sviluppo maggiore, che si apre sulla sinistra. L’area presbiteriale presenta una porzione in aggetto verso l’assemblea, con gli arredi post conciliari, e una porzione più antica introdotta da lesene, voltata a botte e conclusa da un’abside semicircolare finestrata.
contesto
La Cattedrale di Comacchio sorge nel cuore del centro storico, in uno degli isolati più a nord che costeggiano il canale Marozzo. E’ circondata da volumi destinati a servizi e case d’abitazione perlopiù a due piani con le quali condivide unicamente i materiali costruttivi, ergendosi presso un incrocio come volume imponente e caratterizzante l’intera zona. La chiesa è orientata.
impianto planivolumetrico
L’aula è parte di una aggregazione complessa di volumi addossati al fianco nord e al presbiterio. Il campanile è aggregato all’abside mediante un basso volume di raccordo.
esterno
L’aula è preceduta da un sagrato costituito da due aree concentriche selciate con materiali differenti; l’esterna è priva di delimitazioni e non presenta alzate che la separino dal piano stradale acciottolato. La facciata a salienti rampanti è in muratura a vista e scandita da lesene lateralmente ribattute, poggianti su una base in pietra, con capitelli compositi. Le lesene inquadrano specchiature nelle quali si aprono il portale centrale, sormontato da due lapidi, e i portali laterali sormontati da nicchie per statue. Ai lati si sviluppano due ali leggermente arretrate. Sui capitelli si imposta un cornicione marcapiano con fregio muto e mensola modanata in aggetto. Il corpo superiore della facciata presenta tre finestre, di forma rettangolare la centrale in asse con il portale e arcuate nella parte sommitale le due laterali. Le ali laterali si raccordano al corpo centrale mediante salienti rampanti conclusi da cippi con vasi. La facciata è conclusa da un timpano ornato da un giro di mensoline e coronato da cippi con vasi. Il fianco sinistro è scarsamente indagabile; evidenzia la volumetria delle cappelle laterali che si inframmezzano e si uniscono ai volumi addossati e non pertinenti alla chiesa. Ne emerge il solo cleristorio caratterizzato da finestre arcuate tamponate. Il presbiterio quadrangolare è concluso da un’abside semicircolare con superficie ritmata da lesene. Il fianco destro presenta l’aggetto dei volumi delle cappelle laterali con finestre a lunetta tripartite e l’ingresso laterale all’aula; nel cleristorio si aprono finestre arcuate.
pianta
Ad aula, con cappelle laterali, presbiterio quadrangolare e abside semicircolare.
interni
Si accede all’aula mediante una bussola lignea dagli angoli smussati sormontata da una cantoria a tutta larghezza e a profilo mosso; al centro della cantoria è collocato l’organo. L’ingresso è affiancato dalle due porte laterali e sormontato da una finestra quadrangolare. L’aula è pavimentata in quadri di marmo bianco e nero posati in diagonale a riquadri concentrici. Il volume dell’aula è scandito in sei campate da lesene con capitelli corinzi sui quali si imposta una trabeazione continua modanata, con fregio muto. In ciascuna campata si apre una cappella laterale alternativamente minore e maggiore; sono tutte passanti, rialzate di un gradino e introdotte da un arco a tutto sesto. Le cappelle minori della prima, terza e quinta campata hanno passo e sviluppo in altezza ridotto e sono coperte a falsa cupola ribassata; le cappelle maggiori sono voltate a botte. Fanno eccezione la quarta cappella a destra, oltre la quale si apre un vano coperto a cupola con nicchie laterali e absidiola semicircolare, che funge da cappella feriale, e la quinta a destra, nella quale si apre l’ingresso laterale e che ospita il pulpito. Le ultime due cappelle sono più profonde delle precedenti e costituiscono una sorta di transetto. L’aula è voltata a botte con costoloni e unghie nelle quali si inscrivono le finestre che sormontano le cappelle maggiori. Il presbiterio presenta un’area in aggetto verso l’assemblea fino ad affiancare l’intera luce dell’ultima cappella. La parte antica, più arretrata, è introdotta da due lesene ribattute rivestite in marmo; è rialzato di due gradini e voltato a botte con finti cassettoni. Sui lati si aprono due cantorie. E’ concluso da un’abside finestrata semicircolare con copertura a catino.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio. Orizzontamenti presumibilmente a travi lignee. Manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in quattro file di panche disposte a battaglione con tramezzo libero quasi all’altezza della cappella feriale; in quest’ultima sono presenti due file di panche orientate verso l’altare. L’area del presbiterio in aggetto verso l’assemblea ospita gli arredi lignei post conciliari: l’altare per la celebrazione al popolo, un ambone a consolle a sinistra e una sede in foggia di cattedra con panche laterali e dossale unico. L’area del presbiterio antico, ancora schermata da balaustra marmorea, ospita l’altare con dossale e gradini; un coro ligneo percorre l’intero perimetro dell’abside. La custodia eucaristica è collocata sull’altare della cappella feriale. Il fonte battesimale si trova nella prima cappella a sinistra. Il confessionale ligneo è collocato nella quarta cappella a destra. Nella chiesa è ancora presente il pulpito.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1967-1970)
Fin dagli anni precedenti il Concilio era presente in cattedrale un altare mobile collocato all’interno del presbiterio antico. In un primo temporaneo intervento lo si sostituì con un altare di forma analoga al maggiore, realizzato in legno dipinto e collocato all’esterno delle balaustre. Quale sede ordinaria veniva impiegata una semplice seduta in legno e velluto, situata sul lato destro, mentre sul lato sinistro trovava posto l’ambone, un normale leggio.
presbiterio - aggiunta arredo (1992-1996)
Fra il 1992 e il 1996 furono collocati i nuovi arredi lignei, opera d’artigianato veneto, rispondenti alle norme conciliari.