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Merlara
Padova
chiesa
parrocchiale
Natività della Beata Vergine Maria
Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria
Facciata; Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (1995)
1160 - 1829(preesistenze intero bene); 1858 - 1891(costruzione nuova chiesa); 1952 - 1952(consacrazione intero bene)
Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria <Merlara>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione)
Notizie Storiche

1160 - 1829 (preesistenze intero bene)

La presenza a Merlara di una primitiva chiesa “plebaniale” (cioè con fonte battesimale proprio, cimitero e benefici) viene citata, in una pergamena dal Giacomelli, esistente già nel 1160. Successivamente si parla della presenza della chiesa nelle visite pastorali a partire dal 1448, chiesa che è sopravvissuta per secoli fino all'800, quando la comunità di Merlara decise la costruzione di una nuova chiesa, più decorosa e capiente di quella esistente, come descritto in un atto del 06 maggio 1829 in occasione della visita di Modesto Farina.

1858 - 1891 (costruzione nuova chiesa)

Dopo anni di fermento e preparativi, l'inizio dell'opera avvenne il 1858, anno in cui il sacerdote Morello Giovanni diede inizio alla realizzazione della nuova abside e tribuna, preludio alla costruzione della nuova chiesa. Fu l'arciprete Giovanni Fracaro che diede il via alla costruzione della nuova chiesa, nel 1891.

1952  (consacrazione intero bene)

La chiesa arcipretale fu consacrata da S. E. Mons. Girolamo Bortignon il 30 agosto 1952. Lo ricorda una lapide, posta in chiesa: “D.O.M. / IN HONOREM NATIVITATIS SANCTAE MARIAE VIRGINIS / TEMPLUM HOC ANNO 1891 AB IMIS REFECTUM / HIERONIMUS BORTIGNON / EPISCOPUS PATAVINUS / DIE 30 AUGUSTI 1952 / SOLEMNITER CONSECRAVIT”.
Descrizione

La chiesa attuale possiede quattro altari, oltre quello “maggiore” e quello di S. Dario. L’altare maggiore risale essenzialmente al sec. XVIII. A sinistra del maggiore, prima del presbiterio s’innalza l’altare della B.V. del S. Rosario. Risale all’epoca della costruzione della nuova parrocchiale.Vi si venera una statua della Madonna, di recente composizione. Sotto il secondo arco a tutto sesto si apre la porta laterale, sulla quale è collocato il quadro della “Dormitio Beatae Mariae Virginis” (sec. XVII). Sotto il terzo è alloggiato l’altare di S. Giuseppe.Vi si venera una statua di S. Giuseppe. Passando all’altro lato della chiesa, a destra dell’entrata principale, s’innalza un altro altare composito, dedicato a S. Rocco, il Santo protettore contro le pestilenze. Dopo l’antico oratorio di S. Dario (o S. Antonio di Padova), eccoci di fronte all’altare del Sacro Cuore, che risale (con quello della B.V. del S. Rosario) all’epoca della costruzione della chiesa attuale.Per una modesta gradinata si accede all’altar maggiore. Il Tabernacolo, di marmo di Carrara. All’epoca della edificazione dell’altar maggiore (sec. XVIII) si possono ascrivere anche le due statue di angeli, in marmo di Carrara, che un tempo esistevano ai lati dell’altar maggiore. In due nicchie, ai lati dei gradini del presbiterio, in alto, stanno due statue recenti: S. Luigi Gonzaga, S. Teresa di Gesù Bambino. Quanto al soffitto e alla sua decorazione, possiamo dire che si tratta di una composizione assai recente; opera del Bonomi di Rovigo. Anche le composizioni delle pareti, che si ispirano alla Sacra Scrittura, sono da ascriversi a questo pittore. Risultano effigiate immagini sacre, su tela e olio. Altrettanto si può affermare dei due grandi quadri, in presbiterio, del pittore padovano Giovanni Vianello (1873/1926). La cappella di S. Dario (o S. Antonio di Padova), fondata nel 1641 e arricchita delle reliquie di S. Dario nel 1665 (cf. l’iscrizione alla sommità dell’altare), la cappella risulta profonda m. 7.50 e larga m.5, con balaustra, che la divide dalla navata della chiesa. L’altare s’innalza sulla scalinata di 8 gradini. Entro all’altare sta una statua lignea del martire giacente. Reca a destra, entro il dorso, una caselletta, con le ossa del martire; e ai piedi un altro contenitore. Racchiude cocci di un’ampolla, che sembra contenere gocce di sangue del martire stesso. La salma proviene dalle catacombe romane. L’altare raccoglie anche reliquie dei Santi Sulpicio e Giuliano. Sulla sommità dell’altare è venerata una statua di S. Antonio, con ai lati altri due Santi. Sulla Balaustra stanno le statue lignee di quattro angeli, in uno stile tipicamente seicentesco. La cappella è legata al ricordo di Luigi Barbarigo, anzi della famiglia dei Barbarigo, che avevano possedimenti in Merlara e che aiutarono l’arciprete nella costruzione dell’altar maggiore. Nella costruzione del 1891 venne innalzata e andarono, pertanto, distrutti vecchi affreschi, che erano stati ritenuti di basso pregio. Un altro altare, ottocentesco si trova nell’oratorio della B.V. di Lourdes, con immagine dello Stufflesser di Valgardena.
Facciata
La chiesa arcipretale di Merlara, lunga m.32, larga 17, ripete uno stile piuttosto frequente nelle chiese del Veneto. Vi si aggiunge il presbiterio, di m. 13 x 9 con 2 finestre. Le pareti, in calce e cotto (cornicione sporgente, rilievi in stucco e colonne piatte, basamenti sagomati in pietra tenera e capitelli corinzi), sono divise in tutta la loro lunghezza da tre arcate. Per coprire poi i muri delle cappelle si operarono due aggiunte laterali.
Impianto strutturale
L'attuale edificio sacro si articola in un'unica navata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1995)
Nel periodo che va dal 1995 al 2004 la chiesa di Merlara fu oggetto di interventi di restauro che hanno interessato anche la conformazione del presbiterio; è stato realizzato un avanzamento verso la navata e posti il nuovo altare, la sede e l'ambone, realizzati in pietra bianca ad opera dello scultore bellunese Franco Fiabane.
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