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Lusiana
Padova
chiesa
sussidiaria
Santa Maria degli Emigrati a Velo
Parrocchia di San Giacomo
Impianto strutturale; Struttura; Torre campanaria; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1969)
1967 - 1969(costruzione intero bene)
Chiesa di Santa Maria degli Emigrati a Velo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria degli Emigrati a Velo <Lusiana>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria degli Emigranti
Autore (ruolo)
Cipriani Adolfo Ugo (Progettista)
Canale Gino (Direttore dei lavori)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione)
Notizie Storiche

1967 - 1969 (costruzione intero bene)

Il 03.12.1967, alla presenza di s.e. vescovo di Padova monsignor Girolamo Bortignon, è stata benedetta la prima pietra per la costruzione della chiesetta. La pietra era stata portata dagli emigranti lusianesi trasferiti a Trivero. La pietra ha incisa la seguente dedica: “oggi 3 dicembre 1967 s.e. mons. Girolamo Bortignon vescovo di Padova ha benedetto questa pietra tratta dal suolo piemontese per s. Maria degli emigranti – trivero vc”. L’inaugurazione e la consacrazione della chiesa è avvenuta il 03.08.1969 alla presenza del vescovo s.e. mons. Girolamo Bortignon.
Descrizione

La chiesa è costituita da un corpo principale (cappella), uno secondario (sacrestia) e un campanile in cemento armato che termina la sagoma dell’insieme. Il caratteristico alto tetto a due falde la rende unica nel suo genere. Nella facciata principale, oltre che alla porta di ingresso, vi sono una serie di 4 finestre longilinee, sia a destra che a sinistra della porta. Una finestra lungiforme si staglia sopra alla porta d’ingresso, sino quasi al colmo. Nella parete opposta, sopra il locale sacrestia, si apre, per tutta la parete, un’ampia finestra che illumina tutta la chiesa. Il presbiterio è a fondo piano e in esso è ubicato l’altare costruito con due pilastri di marmo bianco asiago bugnato e sopra la mensa costituita da una unica lastra di marmo bianco asiago lucidato. Due quinte in muratura, alte ml. 2,30, poste a destra e sinistra dell’altare, mascherano le due porte che collegano la chiesa alla sacrestia. Nelle due quinte è riportata la seguente dicitura: “guadagnerai il pane con il sudore della fronte ma grande sarà la tua ricompensa in cielo”. Nella parte est della chiesa vi è la sacrestia, di forma trapezoidale, la cui copertura penetra nella cappella, è composta con gli stessi materiali sopra menzionati, copertura a due falde con travi e perline e manto di copertura sempre in tegole di lavagna. Nei due lati vi sono una serie di tre finestre per lato. La sacrestia è collegata alla cappella da due porte a vetri. La pavimentazione è in ceramica e all’interno di essa vi è un piccolo servizio igienico.
Impianto strutturale
La sala principale della chiesa è di forma rettangolare e delle dimensioni interne di ml. 6,50 di larghezza e ml. 14,20 di lunghezza. La sacrestia, di forma trapezoidale ha dimensioni interne: lati minori sono ml. 4,05 verso la chiesa, ml. 2,85 nel lato opposto e di lunghezza ml. 8,00. Il locale ha un’altezza media di ml. 4,80. A completamento della chiesa, per il superamento del dislivello tra il sagrato della chiesa e la strada comunale, è stata realizzata una scalinata in marmo chiarofonte, realizzando una prima rampa di 28 gradini, un ampio piazzale con una profondità di ml. 7,24 circa e poi altri 4 scalini per raggiungere il sagrato della chiesa. L’opera, di notevoli dimensioni, di forma trapezoidale, misura ml. 11,55 circa lungo la strada comunale per raggiungere ml. 13,85 circa nel piazzale e ml. 16,25 circa difronte all’ingresso della chiesa.
Struttura
La muratura perimetrale è realizzata all’esterno in sasso bianco asiago a vista e calcestruzzo nella parte interna. A ml. 1,50 dal pavimento partono le travi in legno lamellare della lunghezza di ml. 11,00 circa, che costituiscono il coperto a vista della chiesa. L’altezza nel colmo è di ml. 11,50 (sotto trave). Il manto di copertura è realizzato con tegole di lavagna provenienti dallo smantellamento di una miniera in Belgio. Nella facciata principale è composta da una struttura in calcestruzzo a vista con la parte finale ad arco. Le finiture interne della chiesa sono: pavimento in lastre di porfido per la sala, marmo rosso asiago rullato per la zona dell’altare. Le pareti sono terminate ad intonaco spazzolato di colore bianco.
Torre campanaria
Il campanile è realizzato da due pilastri in cemento armato, addossato alla sacrestia, si eleva per circa ml. 10. In esso è stata posizionata la campana realizzata dalla antica fonderia de poli di vittorio veneto e chiama “mamma”, con la dedica “o madre degli emigrati, ridesta in chi ritorna la voce della mamma”. Tale campana fu donata da un emigrato di lusiana in Belgio, il quale partito per trovare lavoro e fortuna, aveva promesso alla madre di tornare presto a trovarla. Egli non poté mantenere la sua promessa e riuscì a tornare solo quando la madre era già morta. Volle donare alla chiesa la campana, chiamandola “mamma”, perché al suo suono si risvegli in ogni emigrato la dolce voce della mamma. È stato realizzato l’impianto di elettrificazione della campana nell’anno 2010 e la stessa suona alle ore 8.00 del mattino, alle ore 12.00 e alle ore 20.00 della sera.
Elementi decorativi
La statua della madonna degli emigranti, proveniente dall’argentina, rappresenta la Vergine Maria con una veste di color rosso vivo e il manto azzurro, in braccio Gesù bambino e nella mano destra una lanterna da minatore. L’espressione del volto non seria, nè sorridente, ma come di mamma affettuosa. La statua è stata realizzata dall’artista Francesco Marquez di Buenos Aires (argentina). La statua del cristo crocefisso, presente sopra al presbiterio, è stata realizzata dall’artista Mario Mirko Vucetich (Bologna 1898 – Vicenza 1975).
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1969)
L' edificio è post-conciliare, costruito secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.
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