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Fonzaso
Padova
chiesa
sussidiaria
San Michele Arcangelo
Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria
Elementi decorativi; Facciata; Coperture; Impianto strutturale
nessuno
1976 - 1976(restauro intero bene); 2011 - 2011(manutenzioni vari ambiti)
Chiesa di San Michele Arcangelo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Michele Arcangelo <Fonzaso>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione)
Notizie Storiche

1976  (restauro intero bene)

Nel 1976 era stato effettuato un restauro ad opera del gruppo Alpini di Fonzaso.

2011  (manutenzioni vari ambiti)

Intervento di risanamento delle murature a contatto con la roccia e rifacimento del manto di copertura, pulizia esterna delle facciate con sostituzione della porta d’ingresso e restauro del dipinto su tela dell’altare.
Descrizione

Non vi sono fonti documentarie relative alla Chiesa ma in un decreto del 21 aprile 1421, il Senato Veneto ordina la demolizione di gran parte dei fortilizi del territorio feltrino e quindi anche del castello di Fonzaso. Il materiale di demolizione fu in parte recuperato per edificare l’attuale Chiesetta. Si suppone che all’inizio San Michele fosse un romitorio, dove un frate se ne stava ritirato in preghiera, sostenuto dalle elemosine dei fedeli, infatti, in occasione della visita pastorale di San Gregorio Barberigo alla parrocchia di Fonzaso, del 1694, nel verbale si ricorda tra gli Ecclesiastici dimoranti a Fonzaso un eremita. “ vive in questa parrocchia Frà Pietro del paese di Cesio Minore della Diocesi di Feltre. Ha mostrato il permesso di soggiornare nell’Eremo di San Michele, nella stessa parrocchia, ottenuto dalla curia vescovile di Padova il 29 novembre 1682, eremo che nessuno utilizza….” Alla Chiesa si accede al sito percorrendo uno stretto sentiero che si inerpica sul fianco della montagna. La cappella è in stile eclettico di modeste linee architettoniche, ha un ingresso principale e uno laterale a cui si accede da uno scalino. Il fronte principale presenta quattro lesene con capitello ionico che sorreggono una trabeazione con timpano triangolare, vi sono inoltre due finestre poste lateralmente all’ingresso principale e tre finestre quadrate più piccole. Oggi si presenta di colore bianco ma originariamente la cromia era diversa. Da un’analisi stratigrafica recentemente realizzata( effettuata dal restauratore Federico Pat di Feltre) è stato rintracciato sotto almeno tre diverse tinteggiature l’intonaco originario: le lesene e le modanature erano di colore avorio, le superfici murarie di un celeste chiaro, mentre la trabeazione sopra le lesene ( sia interna che esterna) era di colore rosso forse ad imitazione del marmo. due fronti laterali sono spogli, solo quello ad est ha un ingresso con portone in legno con sopra una croce dipinta in colore scuro, il lato ovest è cieco. L’ambiente interno si presenta pianta rettangolare, arricchito di lesene, trabeazioni, ricche modanature realizzate in intonaco e stucco, anche qui era presente il variegato cromatismo rintracciato nel fronte principale che conferiva all’ambiente una ricchezza ed una plasticità quasi barocca. All’interno non vi è alcuna decorazione pittorica ad eccezione del soffitto dove spicca il triangolo della Trinità con l’occhio di Dio; questa decorazione fu restaurata nel 1961 e nel 2011. Nell’altare una grande tela raffigura l’Arcangelo Gabriele che lotta contro Lucifero: “Quis ut Deus?”.
Elementi decorativi
Una grande statua della Beata Vergine Maria poggiante su un basamento rettangolare in pietra, fu collocata accanto alla Chiesetta nel 1948 dai Reduci di Guerra. La statua prima era collocata nel cortile del Convento delle Suore Canossiane di Fonzaso. Vicino, appoggiata sulla , c’è la scritta “Ave Maria” realizzata in luci e visibile dal paese.
Facciata
Esternamente la chiesa presenta un disegno architettonico semplice, con pochi ornamenti: poggia direttamente sulla roccia su un ripiano di appena qualche metro e la parte posteriore agganciata al monte, davanti c’è uno stretto percorso creato artificialmente.
Coperture
L’edificio presenta una copertura particolare realizzata con orditura in legno con manto di copertura in coppi sopra i quali, su progetto dell’arch. Piergiorgio Carniel, è stata impostato un ulteriore manto di copertura realizzato con robusti tavoloni di larice a protezione del tetto che potrebbe venir sfondato dai massi distaccatesi dalle soprastanti pareti rocciose a piombo.
Impianto strutturale
L’ambiente interno si presenta pianta rettangolare.
Adeguamento liturgico

nessuno
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