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Pra' d'Este
Este
Padova
chiesa
parrocchiale
SS. Trinità
Parrocchia della Santissima Trinità
Elementi decorativi; Facciata; Torre campanaria; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (2000)
1795 - 1822(dotazione fonte battesimale); 1827 - 1828(ricostruzione intero bene); 1928 - 1928(investitura curazia autonoma); 1928 - 1930(ampliamente cappelle laterali); 1987 - 2002(allargamento sagrato); 1997 - 1997(manutenzione interni); 2015 - 2015(restauro campanile)
Chiesa della Santissima Trinità
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Santissima Trinità <Pra' d'Este, Este>
Altre denominazioni SS. Trinità
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione)
Notizie Storiche

1795 - 1822 (dotazione fonte battesimale)

I cappellani di Prà ottennero dal senato veneto nel 1795 il fonte battesimale e nel 1822 il vescovo Farina ne fissò precisamente i compiti pastorali per evitare contrasti con il parroco delle Grazie.

1827 - 1828 (ricostruzione intero bene)

La chiesa fu ricostruita nel 1827, e l’anno successivo fu restaurato il campanile.

1928  (investitura curazia autonoma)

Nel Novecento è citata nei documenti diocesani come curazia autonoma, per essere elevata a parrocchia nel 1928.

1928 - 1930 (ampliamente cappelle laterali)

Tra il 1928 e il 1930, la chiesa fu allargata con l’aggiunta di quattro cappelle laterali.

1987 - 2002 (allargamento sagrato)

Realizzato nel 1987 in trachite euganea, col ripristino dei paracarri e della ringhiera in metallo a fronte strada; venne allargato, sul lato del piazzale a sud della chiesa nel 2002, fino all’altezza della sacrestia.

1997  (manutenzione interni)

Ultimo intervento di parziale ripristino degli intonaci e di tinteggiatura dell’interno: 1997. Soffitto in cannucciato

2015  (restauro campanile)

È stato di recente restaurato il campanile ed è in corso di sistemazione la vecchia canonica per uso catechistico.
Descrizione

L’attuale chiesa della SS.ma Trinità di Prà d’Este presenta una pianta rettangolare ad unica navata (lunghezza m. 30 ca., larghezza m. 11 ca.; altezza a metà chiesa m. 12,35), con presbiterio e coro (abside semicircolare, rivolta a est) sopraelevati di due gradini rispetto alla navata. Il pavimento è composto da quadri di marmo bianchi e rosa (nel coro, in tonalità di grigio). Le pareti interne sono intervallate da paraste tuscaniche e da un’elegante trabeazione; conserva cinque altari stabili: il maggiore (con tabernacolo del SS.mo, rifatto nel 1892, anno della consacrazione della chiesa); nella parete destra della navata - a partire dal maggiore – si trovano le cappelle e altari della Madonna del Rosario (statua in gesso sec. XX) e di S. Antonio da Padova (idem); nella parete sinistra, cappelle e altari del S. Cuore di Gesù (idem) e di S. Macario vescovo di Gerusalemme, compatrono della Parrocchia (idem). Le cappelle della navata, aggettanti verso l’esterno, furono realizzate nel 1928/30, accogliendo nelle due verso il presbiterio (Madonna e S. Cuore) gli altari barocchi e nuovi altari nelle altre due. Nell’abside trova posto l’organo a canne (Zordan, 1940), sovrastato dalla pala della SS. Trinità (sec. XVII); nella controfacciata rimane la cantoria in legno dipinto (sec. XIX) con la “mostra” del precedente organo, che oggi accoglie la pala della Sacra Famiglia (sec. XVII, già posta nell’attuale altare della Madonna). Sei finestroni “termali” sono posti sotto il soffitto (asimmetrici; due nella parete a tramontana sono tamponati); due finestroni verticali, modanati, stanno nell’abside. La sacrestia sul fianco sud dell’edificio (superficie m. 6 x 4 ca), comunica col presbiterio; una porta conduce alla navata e un’altra verso l’esterno; ulteriore porta interna verso un ripostiglio adiacente, attrezzato con lavandino e wc. E’ arredata con un armadio in noce con alzata e colonne e un cassettone del XIX sec., nonché vetrina e armadio del XX sec. Il sagrato realizzato nel 1987 in trachite euganea, col ripristino dei paracarri e della ringhiera in metallo a fronte strada; venne allargato, sul lato del piazzale a sud della chiesa nel 2002, fino all’altezza della sacrestia
Elementi decorativi
Nella controfacciata della chiesa di Prà d’Este è appesa una tela seicentesca di scuola veneta raffigurante la Sacra Famiglia con san Giovannino e santa Apollonia (nella foto). Nel quadro si vede il piccolo Gesù tenuto amorosamente in braccio da Giuseppe alle cui spalle c’è santa Apollonia: l’anziana diaconessa di Alessandria subì il martirio nel 249. Durante un saccheggio nelle case dei cristiani venne violentemente percossa al volto e alla bocca. Viene raffigurata con in mano le tenaglie. Sulle pareti del presbiterio sono collocate alcune tempere su tela realizzate nel 2002 dal padovano Renzo Fortin. Una di queste rappresenta, quasi a monocromo, la Resurrezione di Gesù Cristo.
Facciata
La facciata (rivolta a ovest) è scandita da quattro paraste con capitelli in stile tuscanico, che poggiano su alti e robusti basamenti: sorreggono trabeazione e frontone (con lacerti di un affresco raffigurante la SS.ma Trinità con l’incoronazione della Vergine nel timpano), con cornici in laterizio “a faccia vista”, come i capitelli e le basi, e gli angolari in pietra; intonaco a marmorino (le pareti laterali dell’edificio e abside non sono intonacate). Al vertice della facciata e sui due angoli, croci a quattro bracci in metallo. Nel finto finestrone centrale, la scritta a rilievo di colore bruno “UNI \ TRINOQUE \ DEO D.”, realizzata nel 1984; nella parte mediana, tra le paraste, due nicchie con cornici, prive di statue. Portale d’ingresso con frontone ad arco ribassato (con tabella dello stemma episcopale) e formelle in marmo, sugli stipiti, con le croci della consacrazione del 1892.
Torre campanaria
Riedificato (o completato) nel 1828, ha un’altezza di m. 36 ca. E’ stato oggetto di restauro nel 2002. Sulla cuspide vi sono la croce a quattro bracci, la banderuola e l’impianto parafulmini. Nella cella campanaria, con archi binati per lato, si trovano quattro campane: la più antica del 1875, due del 1948, una rifusa nel 1991. L’ultimo intervento di rifacimento dell’incastellatura è del 1991, con elettrificazione dell’impianto e ripristino dell’orologio (sulla facciata lato ovest, verso il piazzale a fianco della chiesa).
Elementi decorativi
Il fonte in marmo, a coppa, che la “Cronistoria Parrrocchiale” assegna al 1795 (“dono del Doge Lodovico Manin”), è collocato dal 1997 sul presbiterio, sul lato destro vero la navata (in posizione simmetrica con l’ambone mobile, collocato all’altro lato). Copertura del fonte in rame e metallo sbalzato (sec. XX), di fattura artigianale ignota.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2000)
Adeguamento post-conciliare con collocazione di un altare mobile rivolto al popolo (attualmente: consolle artistica del XIX sec.); ambone mobile con leggio in legno (2000).
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