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Noriglio
Rovereto
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Martino
Parrocchia di San Martino
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa)
XIV - XIV(erezione a cappella carattere generale); 1377/06/07 - 1377/06/07(menzione intero bene); 1470 - 1470(erezione a curazia carattere generale); 1567/06/07 - 1567/06/07(indipendenza della curazia carattere generale); 1582/05/28 - 1582/05/28(cambio giurisdizione ecclesiastica carattere generale); 1763 - 1763(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1775 - 1776(fase preliminare alla costruzione intero bene); 1776/08/02 - 1782(costruzione intero bene); 1776 - 1782(costruzione campanile); 1782/10/15 - 1782/10/15(benedizione carattere generale); 1800 - 1820(costruzione sacrestia); 1827/10/02 - 1827/10/02(consacrazione carattere generale); 1870 - 1870(costruzione cimitero); 1914/01/29 - 1914/01/29(erezione a parrocchia carattere generale); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1919 - 1920(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Martino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Martino <Noriglio, Rovereto>
Altre denominazioni S. MARTINO vescovo
S. Martino
Autore (ruolo)
Colomba, Clemente (costruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze comacine (costruzione chiesa)
architettura tardobarocca (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

XIV  (erezione a cappella carattere generale)

A partire dal XIV secolo San Martino di Noriglio è detta cappella dipendente dalla pieve di Lizzana.

1377/06/07  (menzione intero bene)

La prima menzione della chiesa di Noriglio si riscontra nell'atto di consacrazione di uno degli altari della prima chiesa di San Martino, effettuata il 7 giugno 1377 da fra Nicolò da Verona, suffraganeo del principe vescovo di Trento Alberto di Ortenburg. Il tempio, costruito tra il 1319 e il 1377 (Prosser, 1999), sorgeva in posizione poco distante rispetto a quella dell'attuale parrocchiale, nel luogo ora occupato dalla palazzina delle scuole elementari Damiano Chiesa e rimase in uso fino al XVIII secolo, quando si decise la costruzione della chiesa presente.

1470  (erezione a curazia carattere generale)

La curazia di Noriglio venne istituita nel 1470.

1567/06/07  (indipendenza della curazia carattere generale)

In base ad un accordo stipulato il 7 giugno 1567 la curazia di Noriglio si rendeva indipendente dalla pieve di Lizzana per quanto concerneva le celebrazioni.

1582/05/28  (cambio giurisdizione ecclesiastica carattere generale)

Con atto ufficiale del 28 maggio 1582 la curazia di Noriglio venne incorporata nella parrocchia di San Marco a Rovereto.

1763  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

La curazia ottenne la concessione del fonte battesimale solo nel 1763.

1775 - 1776 (fase preliminare alla costruzione intero bene)

Nel corso del XVIII secolo la popolazione di Noriglio era più che raddoppiata e la vecchia chiesa curaziale, ridotta in condizioni fatiscenti con avvolto crepato e murature intaccate dall'umidità, era ritenuta ormai insufficiente per adempiere alle necessità della comunità. Fu così che nel 1775 fu avviato l'iter per ottenere dal governo di Vienna l'autorizzazione alla costruzione di una nuova chiesa "della grandezza di quella di Aldeno", da costruirsi nell'area antistante a quella vecchia. In seguito a una pubblica votazione progetto e preventivo furono assegnati nel gennaio 1776 al capomastro Clemente Colomba di Rovereto, figlio di Andrea, architetto e impresario appartenente al gruppo dei maestri comacini insediatisi a Rovereto all'inizio del secolo. L'approvazione dell'I.R. Governo di Innsbruck giunse a distanza di un mese, mentre quella dell'ordinariato vescovile seguì nell'aprile dello stesso anno.

1776/08/02 - 1782 (costruzione intero bene)

Il cantiere fu inaugurato con la posa della prima pietra il 2 agosto 1776. A causa delle difficoltà finanziarie della chiesa curaziale, i lavori furono dilazionati in vari anni e vennero portati a termine nel 1782.

1776 - 1782 (costruzione campanile)

La costruzione del campanile fu contestuale a quella della chiesa.

1782/10/15  (benedizione carattere generale)

Il nuovo tempio fu benedetto il 15 ottobre 1782. Trasferiti gli offici nella nuova chiesa, la vecchia curaziale fu sconsacrata nel 1790 circa e quindi demolita verso il 1820.

1800 - 1820 (costruzione sacrestia)

Nel corso del primo ventennio del XIX secolo a sinistra del presbiterio fu costruita la palazzina a due piani che serviva da sacrestia, scuola elementare e da sede del Governo Comunale. Secondo la tradizione, le pietre per la costruzione di questo edificio furono prelevate dalla dismessa chiesa del paese.

1827/10/02  (consacrazione carattere generale)

La chiesa fu consacrata dal vescovo Francesco Saverio Luschin il 2 ottobre 1827.

1870  (costruzione cimitero)

L'attuale cimitero fu costruito verso il 1870 in sostituzione di quello antico che si trovava presso la dismessa chiesa di San Martino.

1914/01/29  (erezione a parrocchia carattere generale)

La parrocchia di San Martino a Noriglio fu istituita il 29 gennaio 1914.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

L'edificio fu gravemente danneggiato dai bombardamenti della prima guerra mondiale, che causarono il crollo del tetto e della volta della navata.

1919 - 1920 (ristrutturazione intero bene)

I lavori di risanamento e ristrutturazione furono effettuati tra il 1919 e il 1920.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di San Martino a Noriglio (Rovereto) sorge lungo la strada principale della frazione, con orientamento a sud-ovest. Il tempio attuale venne progettato e costruito dal capomastro comacino Clemente Colomba tra il 1776 e il 1782, in sostituzione della vecchia chiesa curaziale di fondazione medievale (XIV secolo) che sorgeva sull'area ora occupata dalla palazzina delle scuole elementari Damiano Chiesa. La facciata è organizzata su due ordini di paraste tuscaniche, ripartiti da una trabeazione modanata e spezzata. Il livello inferiore, ritmato da tre coppie di paraste poggianti su uno zoccolo lapideo, ospita al centro il portale architravato. L'ordine superiore, occupato al centro da una finestra a luce sagomata, presenta una tripartizione irregolare determinata da due coppie di paraste tuscaniche strette tra volute cedenti sulle quali si dispongono due vasi fiammati, e raccordate in alto da un cornicione modanato. Il disegno è completato da un frontone curvilineo, rialzato rispetto al livello delle coperture e affiancato da due obelischi. Le fiancate, simmetriche, sono caratterizzate da una gradonatura determinata dall'emergere dei corpi continui delle cappelle laterali; una serie di quattro contrafforti per lato, tra i quali si dispongono due finestre a luce sagomata, rinserrano la struttura sopraelevata della navata. Il corpo del presbiterio, stretto tra le strutture emergenti della sacrestia (a sinistra) e di un ambiente di servizio (a destra), presenta due ampie finestre sagomate e si conclude in un'abside semicircolare. L'interno si sviluppa a navata unica voltata a botte unghiata e ritmata da coppie di paraste ioniche che individuano lo spazio di due campate, precedute e separate da settori intermedi di dimensioni minori. Il motivo delle paraste ioniche si riscontra nel presbiterio, rialzato su due gradini. Un cornicione marcapiano modanato e dentellato percorre l'intero perimetro.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; ai lati di ciascuna campata si sviluppano due cappelle rettangolari poco profonte, inscritte nel perimetro esterno. Presbiterio rettangolare; abside semicircolare.
Facciata
Facciata organizzata su due ordini di paraste tuscaniche, ripartiti da una trabeazione modanata e spezzata. Il livello inferiore, è ritmato da tre coppie di paraste poggianti su uno zoccolo lapideo; nel settore mediano, di dimensioni maggiori rispetto ai laterali, si apre il portale architravato. L'ordine superiore presenta una tripartizione irregolare, determinata da due coppie di paraste tuscaniche strette tra volute cedenti, sulle quali si dispongono due vasi fiammati, e raccordate in alto da un cornicione modanato; nel settore centrale si colloca una finestra a luce sagomata. Il disegno è completato in alto da un frontone curvilineo, rialzato rispetto al livello delle coperture, affiancato da due obelischi.
Prospetti
Fiancate laterali caratterizzate da una gradonatura, determinata dall'emergere dei corpi continui delle cappelle laterali; il corpo rialzato della navata presenta è scandito da quattro contrafforti per lato, tra i quali si inseriscono due finestre sagomate; due ingressi secondari sono ricavati all'altezza del settore tra la seconda campata e l'arco santo. Il corpo del presbiterio presenta due ampie finestre laterali a luce sagomata ed è inserito tra le strutture emergenti della sacrestia (a sinistra) e di un ambiente adibito a deposito (a destra). L'abside semicircolare reca anch'essa due finestre a luce sagomata.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, interamente intonacata e tinteggiata, addossata alla fiancata destra della navata. Cella campanaria a quattro monofore centinate, sormontata da un possente cornicione modanato, eminente, oltre il quale si sviluppa un tamburo ottagonale, sulle cui facce si alternano ovali aperti e ciechi. Copertura a cipolla.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata coperta da volta a botte unghiata in legno e incannicciato; presbiterio voltato a vela; catino absidale unghiato.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda, con struttura in legno e manto di copertura in coppi in laterizio. Campanile: cipolla in lamiera metallica.
Interni
Navata unica ritmata da coppie di paraste ioniche, che determinano una successione di due campate, precedute e separate da settori minori; nel settore mediano sono ricavate due nicchie a centinatura ribassata. Su ogni campata si affacciano due cappelle laterali simmetriche, inquadrate da arcate a pieno centro. Coppie di paraste ioniche si dispongono anche ai lati del presbiterio, rialzato su due gradini e introdotto da un arco santo a pieno centro. Un cornicione modanato e dentellato, eminente in corrispondenza delle paraste, percorre l'intero perimetro.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata presenta un pavimento moderno in mattonelle di marmo chiaro; nel presbiterio e nelle cappelle laterali è presente una pavimentazione a quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse, disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
L'apparato stucchivo, piuttosto semplice, è costituito dai capitelli ionici delle paraste, dal cornicione modanato e dentellato, dalla cartella rocaille posta alla sommità dell'arco santo e dal rilievo con la colomba dello Spirito Santo che adorna la volta del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma provvisoria, con l'introduzione di arredi mobili impiegati come poli liturgici. Le balaustre e l'altare maggiore storico risalenti al XVIII secolo sono stati mantenuti. Al centro del presbiterio storico, su predella propria, è stata inserita una mensa al popolo di tipo a tavolo, in legno, abbellita frontalmente da un pannello dipinto con l'Ultima Cena. Un leggio in legno e metallo, addossato alla balaustra destra, funge da ambone. Come sede è impiegata una sedia a braccioli in legno, con seduta e schienale imbottiti, collocata su una predella che costituisce il prolungamento verso sinistra del terzo gradino dell'altare maggiore storico. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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