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Taurisano
Ugento - Santa Maria di Leuca
chiesa
parrocchiale
Trasfigurazione del Nostro Signore Gesù Cristo
Parrocchia della Trasfigurazione del Nostro Signore Gesù Cristo
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Scale
altare - aggiunta arredo (1990)
1796 - 1806(costruzione intero bene); 1919 - 1919(rifacimento pavimentazione); 1957 - 1957(costruzione campanile); 1998 - 1998(restauro intero bene)
Chiesa della Trasfigurazione del Nostro Signore Gesù Cristo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Trasfigurazione del Nostro Signore Gesù Cristo <Taurisano>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche

1796 - 1806 (costruzione intero bene)

Viene costruita la chiesa matrice di Taurisano sul sito della precedente, a sua volta costruita nel 1595.

1919  (rifacimento pavimentazione)

Nel 1919 la pavimentazione in pietra calcarea viene sostituita con delle lastre di marmo grigio.

1957  (costruzione campanile)

Nel 1957 viene completata la realizzazione del campanile dell'orologio.

1998  (restauro intero bene)

Nel 1998 la chiesa è oggetto di diversi lavori di restauro consistenti nel rifacimento degli impianti elettrici, della sistemazione degli infissi, della bonifica e consolidamento delle pareti interne ed esterne e la sistemazione del lastricato solare.
Descrizione

Si tratta di una struttura grandiosa, agile protesa verso l'alto dove, sulle volte a crociera, le linee di tutta la struttura s'intersecano e si esaltano nella chiara luminosità di tutto l'ambiente. La facciata, compresa tra due slanciate torri campanarie a pianta quadrata, si sviluppa in linee simmetriche e decisamente semplici. Nella lunetta sull'architrave della porta principale di accesso, sulla perpendicolare del finestrone ad arco a tutto sesto dell'ordine superiore, è incisa (come già riferito) la data del 1803, mentre al centro dell'architrave della stessa è scolpito lo stemma del paese: un baldanzoso toro che procede libero, quasi saltellando, su un terreno roccioso; presenza questa che indica il ruolo preminente avuto dall'Universitas nell'edificazione della chiesa. Nella confluenza dei due bracci della croce s'innalza un'agile ed elegante cupola, alta dal basso 33 metri, che secondo il De Giorgi, richiama sia pur lontanamente, quella della chiesa di S. Carlo in Catinari a Roma; ma riteniamo, anche le tante che ornano i tetti delle chiese del Napoletano, della Sicilia e di alcuni centri salentini, soprattutto Lecce, Lequile, Manduria ed Oria. La cupola è rivestita da una pellicola a squame costituita da mattonelle di terracotta smaltata di vario colore, (prevalentemente bianco, verde e giallo ocra) lavorate sul posto secondo una tecnica antica e disposte in modo tale da formare dei rombi simmetrici. I muri laterali sono segnati da slanciati pilastri aggettanti, sei per lato anch'essi culminanti con capitelli, da finestroni ad arco a tutto tondo, finestrelle quadrilobate, capitelli composti, architravi e cornici impreziositi, anche qui, da metope e triglifi. Sul lato che affaccia sulla piazza, si apre il portale secondario arcuato, dai contorni mistilinei, con al centro una finestrella a lira di stile settecentesco. Un secondo portale secondario, (attualmente accecato), denota la stessa struttura del precedente, affaccia sulla strettissima via Isonzo. La descrizione dell'aspetto esterno è completata dai campanili e dalle campane. I primi, che si elevano per circa 25 metri, hanno la forma di torri quadrangolari a tre ordini, ognuno dei quali culminante con capitelli angolari di ordini corinzi, ionico e composito. Nel campanile di sinistra, contemporanea alla costruzione della chiesa, si aprono degli archi a tutto sesto protetti da parapetti a colonne in pietra leccese, nei quali sono innestate tre campane: quelle di piccole dimensioni del 1624, quella di media grandezza del 1747, entrambe provenienti dalla chiesa preesistente, mentre il campanone, vanto del paese per le notevoli dimensioni e per i rintocchi particolari che ricordano quelli della campana maggiore di S. Pietro in Roma, fu realizzata a spese del Comune e con il contributo della famiglia Lopez y Royo dei duchi di Taurisano. Fuso a Lecce, nel 1896, dalla ditta dei fratelli Olita, dedicata a Maria SS. della Strada e commissionata dal Comune di Taurisano, come riporta la seguente iscrizione scolpita in rilievo, ma quasi compromessa, nonostante i restauri del 1998: "FECE IL CONSIGLIO C(omuna)LE DI TAURISANO / S(inda)CO CAV(aliere) G(iovanni) LOPEZ Y ROYO / 1896". Sul lato occidentale del secondo ordine del medesimo campanile fu istallato nella prima metà dell'Ottocento, un orologio in pietra leccese a sistema di contrappesi, rimosso dopo appena un cinquantennio. Sul lato destro della facciata vi era un campanile a vela con due campane di piccole dimensioni che avevano la funzione di scandire le ore e i quarti di un orologio meccanico realizzato dalla ditta “E. O. Caccialupi suc.re A. Bernardo” di Napoli nel 1878. Il 1997 l'orologio meccanico è stato sostituito con uno nuovo, si tratta di un congegno elettronico computerizzato, realizzato dalla ditta Bellucci di Martina Franca.
Pianta
Il corpo di fabbrica, è ad una sola navata con pianta a croce latina.
Impianto strutturale
Il corpo di fabbrica, di stile prevalentemente tardo barocco e neoclassico, con elementi dorici (capitelli corinzi), è costruito con pietra leccese (le cornici, i cordoni, le parti decorative, i portali e le finestre) e in pietra di fulvo tufo carparigno estratto nelle cave intorno al paese.
Coperture
Volte a crociera.
Pavimenti e pavimentazioni
Nel 1919,furono rifatti l'intero pavimento della chiesa, originariamente in pietra calcarea, che venne rivestito con mattoni decorati con figure geometrici e soggetti floreali e i gradini dell'altare maggiore e di quelli secondari, realizzati in marmo grigio, che sostituì la pietra leccese, ormai consumata nel tempo. Un'epigrafe, incisa e dipinta in caratteri neri sulla lapide marmorea (cm. 80 x cm. 90), posta sul pavimento della zona del presbiterio, tra l'altare maggiore ed il coro, ricorda il sepolcro dove sono inumati i sacerdoti che hanno officiato nella chiesa preesistente fino alla seconda metà del Settecento: "OREMUS / PRO SACERDOTIBUS DEFUNCTIS".
Scale
Presente rampa d'accesso per diversamente abili che accede alla porta secondaria, posizionata sul lato destro della chiesa, costruito intorno agli anni '90.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1990)
L'altare è in legno di noce decorato, in stile all'ambone
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