chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Codevigo Padova chiesa parrocchiale S. Zaccaria Parrocchia di San Zaccaria Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Struttura; Impianto strutturale altare - aggiunta arredo (1970-80) 970 - 1173(preesistenze intero bene); 1489 - 1489(visita pastorale intero bene); 1506 - 1506(ricostruzione intero bene); 1862 - 1862(realizzazione abside); 1980 - 1980(restauro facciata)
Chiesa di San Zaccaria Profeta
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Zaccaria Profeta <Codevigo>
Altre denominazioni
S. Zaccaria
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione)
Notizie Storiche
970 - 1173 (preesistenze intero bene)
La presenza della Chiesa in Codevigo risale tra il 970 e 975 in quanto era tra le sette cappelle dipendenti dalla chiesa di S. Martino di Piove di Sacco.
La denominazione di Parrocchia di S. Zaccaria viene rilevata da un documento del 13.07-1173 relativo ad un atto di donazione a favore del monastero di S. Giorgio di Venezia.
1489 (visita pastorale intero bene)
Dalla relazione della visita pastorale del Vescovo Barozzi in data 26.09.1489 si rileva che la chiesa, denominata “ecclesia S. Zacarie di Capitevici”, era lunga “10 passi”, larga 5 e alta pressapoco quanto la larghezza. Aveva poche finestre ed era divisa in tre navate da cinque colonne di legno per parte. Ad oriente entro una cappella vi era l’altare maggiore, due concludevano le navatine laterali ed altri due ancora erano addossati alla parete in legno che dividevano le donne dagli uomini.
1506 (ricostruzione intero bene)
La configurazione attuale prende forma dal 1506 ca. anno di avvio della ricostruzione della vecchia chiesa imposta dal Vescovo Pietro Barozzi al rettore e quindi beneficiario della stessa, Alvise Angelieri, zio di Alvise Cornaro.
Il progetto viene attribuito dai più a Lorenzo da Bologna, mentre l’esecutore materiale è stato il “muraro Zaneto de Pisonis, cremonese, abitante a Padova.
Dal 1511, alla morte dell’Angeleri, i beni vengono ereditati da Alvise Cornaro. Questi, secondo gli storici, da incarico all’arch. Falconetto di abbellire la chiesa, il quale si ispira alla classicità che aveva profondamente assimilato in un soggiorno a Roma insieme al Cornaro.
1862 (realizzazione abside)
La parte absidale ben si accorda nell’insieme e conferisce soprattutto respiro all’altare maggiore.
1980 (restauro facciata)
L’attuale facciata è ancora tale, anche a seguito di un restauro attuato negli anni “80.
Descrizione
Alla linearità del corpo principale della chiesa si contrappone per elaborazione di tratti e scansione di piani , nonché per tutta una serie di decorazioni ad affresco, il presbiterio, che fa rilevare gli interventi e le aggiunte ex novo effettuati al di fuori del tempo e del progetto di origine. La parte absidale è stata edificata nel 1862 e ben si accorda nell’insieme e conferisce soprattutto respiro all’altare maggiore.
L’attuale altare maggiore risale all’ultimo scorcio del XVIII secolo. E’ adornato di raffinatissime colonnine dai capitelli corinzi e di elementi decorativi diversi.
Nella parete sud della navata è ricavato l’altare di S. Antonio su progetto attribuito all’arch. Falconetto.
L’altare, nel suo insieme, si rifà alla tipologia del tempietto classico: quattro eleganti colonne di stile corinzio, ripartite due a due sui lati di un’ampia apertura centrale, sostengono un robusto architrave finemente cesellato. Sopra questo, un grande timpano decorato.
Sul lato nord, a ridosso della navata, si sviluppano il campanile e, a seguire, verso ovest, un porticato,
Sul lato sud, a ridosso della navata, si sviluppa la sacrestia e il locale dove trova posto la caldaia ed un locale servizi igienici.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è rivestito con lastre di marmo.
Coperture
Il tetto è realizzato con travi e assi di legno, mentre la copertura è costituita da tegole a coppo.
Struttura
La muratura perimetrale è realizzata in mattoni.
Impianto strutturale
La chiesa si presenta come una grande aula formata da un’unica navata, segnata appena perimetralmente da paraste con capitelli ionici che richiamano quelli delle quattro colonne poste nel presbiterio.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1970-80)
All’interno del presbiterio e davanti all’altare maggiore, è stato collocato un altare in legno per adeguarsi alle normative del Concilio Vaticano II