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San Donato
Cittadella
Padova
chiesa
parrocchiale
S. Donato
Parrocchia di San Donato
Facciata; Elementi decorativi
fonte battesimale - intervento strutturale (1986); confessionale - aggiunta arredo (1987)
VI - VII(costruzione intero bene); 1117 - 1117(ricostruzione intero bene); XVI - XVI(realizzazione sacrestia e campanile); XVII - XVII(modifiche vari ambiti); 1838 - 1838(riduzione lunghezza); 1955 - 1955(danni 2° guerra mondiale); 1967 - 1967(recupero intero bene); 1967 - 1973(ripristino intero bene); 1988 - 1988(restauro vari ambiti); 1992 - 1997(completamento recupero intero bene); 1994 - 1994(recupero sacristia); 1997 - 1997(sistemazione area esterna)
Chiesa di San Donato
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Donato <San Donato, Cittadella>
Altre denominazioni S. Donato
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione)
Notizie Storiche

VI - VII (costruzione intero bene)

La Pieve di San Donato, con le sue impronte longobarde, date dalle sue fondamenta e dai suoi reperti decorativi, si fa risalire alla fine del VI secolo o agli inizi del settimo. Fu edificata su preesistente edificio culturale pagano dedicato ai defunti, di cui rimangono tracce di fondazione. (E’ documentata attorno alla Pieve una vasta area cimiteriale fin dall’epoca romana). Dapprima era costituita da una lunga sala rettangolare o ad abside quadrata e con tetto a capriate.

1117  (ricostruzione intero bene)

Nel dodicesimo secolo, dopo il terribile terremoto del 1117, fu ricostruita co duplice fila di pilastri e tre navate absidate.

XVI  (realizzazione sacrestia e campanile)

Nel sedicesimo secolo fra le due prime paia di pilastri, a destra e a sinistra, furono ricavati due locali di m. 4,20 di lato, da utilizzarsi uno come sacristia e l’altro come base di un modesto campanile di m. 16,80.

XVII  (modifiche vari ambiti)

Nel XVII secolo si coprì di finte volte il soffitto della Pieve, riducendone così l’altezza. Sopra ad ogni arcata della navata fu aperta una finestra a lunettoni. In quell’occasione fu chiusa la monofora dell’abside centrale e ne furono aperte due, a destra e a sinistra di quella chiusa. All’altezza del primo paia di pilastri fu eretta una balaustra che divideva il presbiterio dalla navata. Fu poi fabbricato un nuovo altare di gusto barocco e collocato nell’abside maggiore.

1838  (riduzione lunghezza)

Nel 1838 la Pieve presentava ancora il suo aspetto basilicale, ma il muro rivolto a Nord e parte della facciata caddero rovinosamente, forse corrosi dalla pioggia e dall’umidità. Si pensò allora di ridurre la Pieve di 11 metri, cioè la lunghezza pari a tre paia dei pilastri ad Ovest, rifacendone completamente la facciata, ma con stile diverso dall’originale.

1955  (danni 2° guerra mondiale)

Il muro a Sud che ora sta prolungato nel vuoto, nello stato attuale della Pieve, indica dunque la sua primitiva lunghezza. Per i danni causati da un bombardamento nella seconda guerra mondiale, si rese necessario un intervento di salvaguardia del complesso monumentale ormai cadente. Il Sindaco nel 1955 vietò l’accesso al pubblico “fino a quando non saranno eseguiti i lavori di riparazione del tetto”.

1967  (recupero intero bene)

Sono state rintracciate ed evidenziate le basi de sei pilastri soppressi verso Ovest, rendendo visibili sulla facciata le tracce dei pilastri interrotti. Venne ripristinato sulla parete Sud della Pieve un piccolo portale con arco a triplice ghiera, risalente all’epoca della primitiva costruzione. Fu demolito il campanile, vennero eliminati i due locali in corrispondenza dei primi due pilastri a destra e a sinistra. Vennero scrostate le pareti rendendo visibili le antiche pietre. Dai muri e dai pilastri scrostati emersero, in alcuni punti, degli affreschi risalenti al XIV-XV secolo che fanno immaginare una decorazione più estesa ormai perduta. Nell’abside centrale vennero chiuse le due monofore e venne ripristinata quella centrale. Sulle pareti della navata furono murate i finestroni settecenteschi a mezzaluna e ripristinate le antiche monofore, tipiche dello stile romanico. Il soffitto della Pieve tornò nella sua originaria struttura in legno con capriate.

1967 - 1973 (ripristino intero bene)

La struttura fondamentale della Pieve in stile romanico risale al IX-X secolo. Più volte rimaneggiata, fu ripristinata nella sua forma originale solo in epoca recente (1967-1973), dopo le manomissioni del Sei-settecento e dopo il drastico intervento del 1840 che l’ha notevolmente ridotta in lunghezza, facendole perdere il suggestivo aspetto basilicale.

1988  (restauro vari ambiti)

Nel 1988 si è proceduto al restauro esterno della chiesa: il tetto, con isolamento termico della copertura; la facciata, ridipinta secondo un presunto motivo originale.

1992 - 1997 (completamento recupero intero bene)

Negli anni 1992-1997 sotto la guida della Soprintendenza ai Beni ambientali e Architettonici del Veneto si completò il decoro e la funzionalità del complesso monumentale con la ristrutturazione della vecchia sacristia addossata al muro a Nord della Pieve e con la sistemazione dell’area circostante in ciottoli, trachite e spazi erbosi.

1994  (recupero sacristia)

Nel 1994 è stata completamente restaurata la sacristia, togliendone lo scantinato e abbassandone il precedente pavimento. Per il lavoro si è usato tutto materiale di recupero, eccetto la travatura in legno del soffitto.

1997  (sistemazione area esterna)

Nel 1997 si è proceduto alla sistemazione dell’area esterna adiacente alla chiesa, con prato verde a ridosso della chiesa, con parcheggio in ciottolato più all’esterno a Nord e in terra battuta a Sud, circondato da cipressi.
Descrizione

La Pieve è situata lungo la strada statale 47 Valsugana a circa 1 km a Sud di Cittadella. E’ orientata perfettamente in direzione EST-OVEST. E’ a pianta basilicale rettangolare con tre navate: ampia quella centrale (m. 5,25), più strette quelle laterali (m. 3,45). La copertura è a capriate in legno. In origine misurava 12,15 m. in larghezza e 32,95 in lunghezza, ora ridotta di circa 11 metri. La navata di mezzo è divisa dalle altre da due file di sei (in origine 9) possenti pilastri a base quadrata (cm. 90) reggenti cinque arcate (in origine 8) a tutto sesto con ghiera molto regolare. Ciascuna delle tre navate termina con un’abside a pianta semicircolare, più ampia quella centrale, meno quelle laterali. Nella parete Nord della Pieve, in prossimità dell’abside di sinistra si apre una porta che permette l’accesso alla sacristia: una costruzione ad unico piano del tutto estranea al resto della struttura. Nella parete Sud si apre una porticina secondaria, con arco a triplice ghiera molto regolare, che conduce all’esterno. La recinzione del cortiletto antistante la Pieve è costituita a Sud dall’originale muratura della parete della chiesa che prosegue per circa 11 metri oltre la sua facciata; a Nord da un muretto alto m. 1,20 in ciottolato di recente costruzione e ad Ovest da un altro muretto con un'apertura di m. 3 al centro, giusto in direzione del portale della chiesa. All’interno di tale recinzione, sul terreno della piazzetta, ci sono le basi delle tre coppie di pilastri demoliti, mentre un manto erboso ricopre la superficie originaria della Pieve. Ora la Pieve di San Donato ci appare, soprattutto nel suo interno, nella nuda, suggestiva decorazione fatta di sole pietre, rischiarate o adombrate dalle monofore da cui proviene la luce, cangiante secondo le ore del giorno. Dopo i numerosi restauri succedutisi nel tempo (l’ultimo nel 1993-1997) la Pieve di San Donato oggi si presenta a noi come un raro e prezioso esempio di architettura romanica e di decorazione medievale.
Facciata
La facciata della Pieve è rivolta ad Ovest ed è divisa orizzontalmente da una doppia cornice che separa il portale d’ingresso dalla finestra lunettata che la sovrasta. Un timpano triangolare conclude la facciata della Pieve.
Elementi decorativi
Dell’antica decorazione parietale non sono rimaste che poche tracce che richiamano la pittura veneta e padovana del Trecento, Quattrocento e Cinquecento. Nella navata centrale, l’arco absidale conserva resti di un affresco risalente al XIV secolo con la scena dell’Annunciazione. Nell’abside di sinistra sono conservati due affreschi staccati dal supporto murario, risalenti al XVI secolo, che rappresentano San Bonaventura con il libro della Regola di San Francesco e Sant’Antonio con il giglio in entrambe le mani. Nell’abside di destra, sopra l’altare è conservato un affresco staccato dal supporto murario che raffigura la Madonna con il bambino in braccio. Nella parte superiore è scritta in grafia gotica la datazione quattrocentesca: 1479 ADI 6 SETENBER. Nella navata di destra, sulla parete Sud, si nota un lacerto di affresco databile nel XIV secolo che raffigura il Battesimo di Gesù, visibile purtroppo solo in alcune parti. Sempre nella navata destra, nel sottarco della seconda campata, è conservato un affresco risalente alla fine del XIII secolo che raffigura San Francesco in atteggiamento estatico, in atto di ricevere le stimmate dal Cristo Serafico. Nella navata centrale, nel secondo pilastro di destra si trova un affresco, contornato da una vivace cornice, che raffigura la Vergine Maria in atto di presentare Gesù. Nella navata centrale, nel sottarco della prima campata di destra, vi sono i resti di un affresco con due Santi dal volto allungato. Forse facevano parte di un affresco più articolato che rappresentava una teoria di Santi disposti in fila, come era in uso nelle chiese bizantine di Ravenna. Qualche altro tocco di affresco, sparso qua e là, ci richiama il perduto splendore della Pieve. Tutti gli affreschi ricordati facevano parte della decorazione globale della Pieve, eseguita nel corso del XIV secolo.
Adeguamento liturgico

fonte battesimale - intervento strutturale (1986)
E’ stato collocato in fondo alla chiesa a destra dell’entrata un piccolo battistero. E’ fatto di tre parti: il piedestallo, inserito nel pavimento della chiesa, costituito da una colonnina di marmo grezzo della balaustra che limitava il vecchio presbiterio; l’ampia vasca rotonda di marmo lucido, costituita da una grande acquasantiera di sconosciuta provenienza; e la copertura semisferica in rame battuto a mano, sormontato da una croce.
confessionale - aggiunta arredo (1987)
Si è fatto restaurare un vecchio confessionale (per donne) tradizionale e aperto, costituito da un seggio centrale e da due inginocchiatoi laterali, divisi dal seggio da una parete munita di grata. E’ stato posto in fondo alla chiesa a sinistra dell’entrata.
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