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Chiesa di San Michele Arcangelo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Michele Arcangelo <Mondaino>
Altre denominazioni
S. Michele Arcangelo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze romagnole (riedificazione)
Notizie Storiche
1740 (restauro carattere generale)
L'attuale chiesa dedicata a Michele Arcangelo, protettore della Parrocchia (il Comune di Mondaino, invece, ha come patrono S. Pietro Martire), venne edificata e reimpostata fra il 1740 ed il 1749 a cura del sacerdote Filippo Valentini sulle fondamenta dell'antica Pieve medioevale,ormai pericolante:
Aedificium autem hoc cum iam vetustati fatisceret post tot aetatem saeculorum,nec
amplius reparari posset,aere publico,locorum piorum ac Philippi Valentini presbitari fuit a fundamentis reedificatum anno Domini 1742 in hanc elegantem quam cernis forman.
Dell'antica Pieve restano alcuni documenti che risalgono al secolo XI, i quali testimoniano come fosse nella giurisdizione dell'Abbazia di S. Gregorio in Conca di Marciano e di S.Pier Damiani nel 1601:
Saeculo X fuit antiqui iuris Bennonis divitis atque potenti equitis Crimini. Ex eiusdem dein Bennonis cessioniss tenuit anno 1069 B. Petrus damianus S.R.E.
Cardinalis. Anno vero 1170 per Albericum Arimini
Descrizione
Per quanto riguarda la documentazione storica, bisogna giungere al XIX secolo per avere un dato planimetrico inconfutabile: la mappa del Catasto Gregoriano risalente al 1830 che restituisce la sagoma della chiesa parrocchiale come risultava già dalla fine del 700, periodo della sua ricostruzione
Dal punto di vista morfologico la chiesa è costituita da una aula rettangolare delle dimensioni di 10,50 x 21 con 6 cappelle laterali (tre per lato) e coronata da un abside anch'esso rettangolare.
Purtroppo, a tutt'oggi, non ci è dato di sapere il nome dell'architetto autore del progetto, in quanto mancano studi specifici e approfonditi sull'edificio.
Venne comunque progettata e concepita come un edificio a croce latina, anche se inizialmente si realizzò solamente il corpo della navata centrale, lasciando lateralmente liberi gli spazi per terminare l'opera in futuro. Sicuramente questa scelta fu dettata da motivazioni economiche, provate anche dal fatto che il portale dell'ingresso principale, opera solitamente piuttosto costosa, in quanto realizzata in marmo, risulta ancora incompiuto. Attorno al 1750, in occasione della costruzione della Cappella, realizzata per custodire degnamente il corpo del santo martire ( Il sacerdote Giovanni Battista Concordia donò alla chiesa la sacra reliquia del martire San Feliciano) venne aperto l'arco prospiciente il presbiterio dell'altare maggiore della chiesa, in modo da renderla comunicante con la navata centrale dell'edificio, e realizzato il bel corridoio per il collegamento dal sagrato, sulla via principale del castello, come riporta il Venturi nelle sue memorie storiche su Mondaino, venne iniziata nel 1740 per essere poi consacrata nel 1749.
La cappella è stata oggetto di un importante restauro nel 2008 da parte del Rotary Club Riccione-Cattolica che ha permesso, attraverso l'abbattimento della tamponatura di un arco ( realizzato negli anni 50) il recupero della sua originaria spazialità architettonica, restituendo un elegante armoniosità di insieme.
La chiesa parrocchiale e la cappella del crocifisso, si presenta con influenze barocche e neoclassiche, realizzate con lo stesso stile architettonico, tanto da far pensare all'opera di uno stesso architetto o se non addirittura delle stesse maestranze.
Il complesso parrocchiale comprende anche due fabbricati, attualmente locati, che potrebbero implementare le attività pastorali a favore della comunità di Mondaino.
Alcuni lavori di manutenzione e restauro vennero eseguiti nei primi anni del XIX secolo, ma poi fu necessario un nuovo intervento a cura del Genio Civile all'indomani del disastroso terremoto del 1916.
A seguito di alcuni lavori eseguiti attorno agli anni 60, oltre al rifacimento della pavimentazione (sicuramente non consona all'eleganza della struttura), è stato tamponato il collegamento dalla sacrestia alla Cappella del SS.Crocifisso e quindi alla chiesa, sarebbe interessante poter procedere al ripristino del vecchio collegamento, in modo da riportare la chiesa al suo stato originario e di darle un aspetto più consono e degno di un edificio,dal punto di vista architettonico, tra i più interessanti della vallata.
La copertura, come pure il piano superiore della sacrestia presentano, attualmente, evidenti fenomeni di infiltrazioni dovute alla acque meteoriche e a livello basamentale notevoli problemi di risalita di umidità.
La facciata presenta, dopo alcuni lavori attorno agli 90, una tessitura a mattoni a vista che rendono austero ed elegante l'impianto architettonico come pure il suo campanile e il retro che mostra tutta la sua imponenza architettonica.
Pianta
la chiesa è costituita da una aula rettangolare delle dimensioni di 10,50 x 21 con 6 cappelle laterali (tre per lato) e coronata da un abside anch'esso rettangolare. Progettata e concepita come un edificio a croce latina
Elementi decorativi
L'attuale chiesa è in stile barocco e con architettura in ordine corinzio con capitelli ornati da due corone di foglie di acanto e di volute. Venne costruita nell'anno 1740, sulle fondamenta della chiesa precedente.
Al suo interno vi si conserva un prezioso crocifisso ligneo del XV secolo di scuola tedesca, notevoli paliotti in scagliola e pregevoli opere pittoriche tra le quali: Crocifissione e santi del 1590 e l'apparizione di San Michele Arcangelo, entrambe di Giorgio Picchi; Deposizione e santi di Antonio Circignani detto il Pomarancio del 1625 e Beata Vergine del Rosario di Giuseppe Soleri Brancaleoni del 1797.
Adeguamento liturgico
nessuno
Verificato che non vi sono stati interventi di adeguamento liturgico.