chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Marazzano Gemmano Rimini chiesa sussidiaria S. Patrignano Parrocchia di San Lorenzo Martire Struttura; Pianta; Coperture; Campanile altare - aggiunta arredo (anni '80) 1209 - 1577(costruzione intero bene); 1848 - XIX(costruzione intero bene); 1984 - 2006(restauro intero bene)
Chiesa di San Patrignano
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Patrignano <Marazzano, Gemmano>
Altre denominazioni
S. Patrignano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze romagnole (costruzione)
Notizie Storiche
1209 - 1577 (costruzione intero bene)
probabilmente le prime tracce si possono far risalire ad una pergamena in cui sta scritto che con un “diploma” dell’ottobre del 1209, l’Imperatore Ottone IV concesse all’Arcivescovo di Ravenna la proprietà su Gemmano e Marazzano e che vi furono costruite Chiese.
Le indicazioni più certe ci vengono dalla relazione della visita pastorale compiuta da Mons. Castelli l’11 settembre 1577 a Marezzano, da cui si desume l’esistenza sia della Chiesa e sia della Canonica, in quanto trattasi di sede parrocchiale.
1848 - XIX (costruzione intero bene)
Un memoriale anonimo presente in Archivio Diocesano lega la costruzione dell’attuale edificio di culto alla volontà di don Rodolfo Novillari nel 1848; gli succedette don Matteo Merli, cui toccò farsi carico delle pendenze insolute dal defunto don Novillari nella costruzione della chiesa, con strascichi giudiziari col comune di Gemmano, con gli eredi Novillari e con i parrocchiani. A lui si deve inoltre la costruzione dei muraglioni a sostegno dell’edificio
1984 - 2006 (restauro intero bene)
Fra il 1986 e il 2006 tutto il complesso parrocchiale è stato oggetto di ripetuti interventi di manutenzione straordinaria volta alla salvaguardia del bene.
Descrizione
La chiesa di San Patrignano di Marazzano presenta un corpo geometrico semplice, parallelepipedo, ad unica navata, di dimensioni modeste. La facciata rettangolare, alta su una rampa erbosa, è inquadrata da semplici lesene non istoriate e presenta centralmente, sopra la porta, una finestra tamponata, anch’essa rettangolare. Un timpano triangolare, recante al culmine una semplice e piccola croce metallica, infissa su 3 colli stilizzati all’italiana, completa il prospetto frontale. La chiesa è addossata sul lato destro ad un edificio a 2 piani fuori terra, che faceva un tempo parte del complesso parrocchiale. Sul lato sinistro ha il basamento posto al livello della copertura di una bassa costruzione a piano unico, posto cioè a livello inferiore rispetto al corpo dell’edificio sacro, sul cui tetto terrazzato si estroflette una cappella laterale sporgente dal corpo principale della chiesa stessa. Le pareti esterne conservano abbondantemente dilavata e ingrigita dal tempo, la traccia della intonacatura di bianco con la quale era totalmente rivestita. Il lato sinistro del parallelepipedo che determina il corpo principale della costruzione, mostra, dopo la protrusione della cappella summenzionata, in alto una finestra rettangolare, anch’essa tamponata. Proseguendo il periplo esterno della chiesa, incontriamo l’abside generosamente sporgente, inizialmente parallelepipedo per poi conchiudersi in forma semicircolare; le pareti appaiono in questo punto in buona parte ammalorate e prive dell’intonaco esterno. Sul lato destro della chiesa, all’altezza dell’inserzione del corpo dell’abside, si eleva la torre campanaria per alcuni metri al di sopra del tetto dell’edificio di culto. Ritornando alla facciata, alcuni gradini conducono alla porta di ingresso della chiesa, inquadrata da una semplice cornice, apertura che introduce nella bussola lignea posta alla base della cantoria; superata questa si entra nell’unica navata della chiesa, scandita da una essenziale decorazione a lesene e trabeazioni di stucco che si prolungano in fasce nella volta a botte, mossa dagli unghioni delle finestre, alcune delle quali tamponate. Sulle pareti laterali si aprono simmetricamente due cappelle sporgenti dal corpo principale della chiesa, contenenti entrambe un altare secondario. Addossata alla controfacciata si erge, alta sulla bussola d’ingresso, la cantoria, recante centralmente l’organo, la cui cassa giunge a coprire parzialmente il finestrone tamponato della facciata. La cantoria e la bussola d’ingresso creano su entrambi i lati due nicchie, la destra occupata da un confessionale. L’area presbiterale si presenta come semplice prosecuzione della navata, priva di balaustre e occupata dai due altari, quello antico e quello moderno versus populum; l’antico con mensa, scaffe e tabernacolo dorato centrale, appare decorato a scagliola con tonalità di grigio, verde e azzurro; si prolunga sui lati fino a formare una quinta di chiusura dell’area presbiterale, con due aperture laterali, chiuse da tendaggi, che immettono nel catino absidale retrostante l’altare stesso.
Struttura
in pietra e mattoni
Pianta
rettangolare con abside semicircolare
Coperture
con manto in coppi
Campanile
a pianta quadrata con cella campanaria aperta a monofore; cuspide piramidale recante una croce metallica sommitale
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (anni '80)
Altare versus populum, secondo le norme del Concilio Vaticano II, marmoreo formato da una semplice lastra poggiata su due robuste colonnine tortili.