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restauro
adeguamento liturgico
Pettorazza Papafava
Pettorazza Grimani
Chioggia
chiesa
parrocchiale
Natività di Maria SS.
Parrocchia della Natività di Maria Santissima
Struttura; Pianta; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1976-1988)
1500 - 1546(preesistenze intorno); 1690 - 1720(ristrutturazione intero bene); 1724 - 1724(restauro carattere generale); 1945 - 1954(ricostruzione intero bene); 2016/6/14 - 2016/9/13(restauro tetto); 2020/2/24 - 2020/9/3(restauro intero bene)
Santuario della Natività di Maria Santissima
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Santuario della Natività di Maria Santissima <Pettorazza Papafava, Pettorazza Grimani>
Altre denominazioni Santuario della Madonna delle Grazie
Natività di Maria SS.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione)
Notizie Storiche

1500 - 1546 (preesistenze intorno)

Poco prima della metà del '500 i patrizi Papafava fecero costruire una chiesetta in onore della Natività di Maria. Il 14 novembre 1546 il vescovo J. Nacchianti la evevò a rango di parrocchia.

1690 - 1720 (ristrutturazione intero bene)

Alla fine del '600 venne costruita una chiesa più ampia. Nel 1720 venne restaurata a spese dei fedeli, come documenta un'epigrafe murata in sacrestia.

1724  (restauro carattere generale)

La famiglia Papafava, a seguito dell'esondazione dell'Adige, fece restaurare gli altari di S. Antonio e S. Girolamo e il pavimento dell'intera chiesa. Un'epigrafe documenta il lavoro.

1945 - 1954 (ricostruzione intero bene)

L'edificio, quasi completamente lesionato dalla seconda guerra mondiale (23 aprile 1945), venne ricostruito e completato nel 1949. Il 19 settembre 1954 fu consacrato dal vescovo G. B. Piasentini.

2016/6/14 - 2016/9/13 (restauro tetto)

Nel 2016 il tetto della chiesa venne restaurato integralmente.

2020/2/24 - 2020/9/3 (restauro intero bene)

Restaurato integrale edilizio e impianti.
Descrizione

Il Santuario di Pettorazza Papafava risale al 1600, ma è stato ricostruito dopo il pesante bombardamento dell’aprile del 1945. La chiesa presenta una splendida facciata in stile rinascimentale, con un doppio ordine sovrapposto: un primo livello composto da lesene doriche, un secondo livello composto da peducci a voluta con capitelli ionici. Nelle nicchie ai lati sono inserite le statue dei Santi Felice e Fortunato. La chiesa dispone di un’aula liturgica di forma rettangolare scandita da lesene ioniche inquadrate su archi con quattro cappelle laterali con altari. Uno di questi altari è dedicato alla “Madonna delle Grazie”.
Struttura
La facciata principale della chiesa, rivolta verso ovest, è del tipo a capanna monofastigiata realizzata con un doppio ordine sovrapposto. Il primo grande ordine poggia su un alto basamento, ed è composto da quattro lesene doriche con fregio liscio e decorato con dentelli; il secondo ordine è costituito da quattro peducci a voluta, con capitello ionico decorato da festoni. Il portale d’ingresso è inquadrato da un paio di semicolonne di ordine minore in stile composito sovrastato da un frontone centinato spezzato. Sopra il portale, trova posto uno stemma veneziano, e poco oltre, una cornice contenente la denominazione della chiesa. Nel secondo ordine entro i vari peducci ci sono due cornici vuote e una nicchia semicircolare cieca. Domina la facciata il grande timpano ornato con cornici, dentelli, e con un ovulo centrale decorato con tema floreale con una croce lapidea alla sommità. La facciata è completata con due nicchie contenenti statue sormontate da monofore in vetro policromo. Le parti architettoniche sono intonacate e tinte di bianco, mentre le basi e i capitelli sono intonacate di rosato, il tutto su fondo di color ocra.
Pianta
La chiesa dispone di un’unica aula liturgica di forma rettangolare terminante con un una piccola abside incassata, di forma quadrata, e con chiusura del fondo rettilinea. L’altare maggiore è sovrastato da tabernacolo coperto da un piccolo e grazioso ciborio in pietra con edicola. L'ingresso all’aula avviene tramite una bussola sul lato ovest, mentre ai lati dell'aula si aprono quattro cappelle. Dalla parete sud dell’aula si accede a un ambiente laterale utilizzato come cappella invernale.
Struttura
La muratura portante è in mattoni pieni, di spessore costante per tutta l'altezza della parete, ed è rifinita lateralmente con archi inquadrati da un ordine maggiore di lesene composite, i quali sostengono il fregio decorato con dentelli, ma che anche creano le quattro cappelle laterali. L’aula centrale è illuminata da quattro finestre a lunetta, più due finestre centinate nella parete d'ingresso, mentre le cappelle laterali sono illuminate da piccole finestre ottagonali. L'intradosso di copertura dell'aula è un soffitto piano, rifinito con cornici e semplici dipinti. Le quattro cappelle laterali e l’abside sono invece voltate a botte.
Coperture
La copertura esterna della chiesa, del coro absidale e delle cappelle laterali sono a doppia falda inclinata con rivestimento in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è realizzata con lastre di marmo bianco e rosso di Verona con posa a scacchiera e a losanga, mentre la pavimentazione dell'abside è realizzata con lastre in pietra bianca e rossa con quadri neri.
Elementi decorativi
Al di sotto del pulpito ligneo dipinto, nella parete nord, vi è una nicchia con un antico battistero. All'ingresso vi è una bussola in legno con cantoria lignea e organo a canne, sostenute da due colonne corinzie.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1976-1988)
L'altare maggiore fu rimodulato con stabilità, durante l'episcopato del vescovo S. Corrà.
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