chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Ronchi Casalserugo Padova chiesa sussidiaria San Martino Parrocchia di San Martino Impianto strutturale; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Torre campanaria; Elementi decorativi altare - aggiunta arredo (1960-1970) 874 - 1095(prime informazioni intero bene); 1297 - 1449(ricostruzione intero bene); 1519 - 1617(restauro intero bene); 1989 - 1989(rifacimento copertura e intorno)
Chiesa di San Martino
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Martino <Ronchi, Casalserugo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione)
Notizie Storiche
874 - 1095 (prime informazioni intero bene)
La località Ronchi, come toponimo, è ritenuta dallo storico Giacomo Salomonio provenire dal fatto che il territorio, pieno alberi e di rovi, sia stato poi disboscato dai contadini con le "ronche", e "dal roncare (tagliare con le roncole) questa e molte altre ville si appellano Ronchi. Il Gloria dice che nell'anno 874 il vescovo di Padova Rorio o Rorigo, dona al monastero di S. Giustina la sua corte di Maserà con la cappella di S. Martino di Ronchi, che a quella data egli la ritiene già parrocchia.
Ciò è molto probabile, anche perché questa chiesa, con l'attiguo bosco, nel 1095 viene confermata la sua appartenenza al grande cenobio padovano che qui aveva vasti possedimenti.
1297 - 1449 (ricostruzione intero bene)
Ricostruita nel Trecento, è presente nel libro delle decime papali del 1297 come cappella dipendente dal monastero di S. Giustina di Padova. È una delle poche chiese sopravvissute alle grandi distruzioni operate qui e nel Conselvano da Cangrande della Scala nel 1325 ed alla successiva crisi demografica sopravvenuta alla guerra veneziana carrarese, tra la fine del XII secolo e l'inizio del XV secolo. Nel 1449, in una visita pastorale, vi si rileva un grave disordine e una grande sporcizia, il cimitero mal tenuto e la canonica senza il tetto.
1519 - 1617 (restauro intero bene)
La chiesa fu restaurata e consacrata nel 1519, riscontrando poi un netto miglioramento al ritorno dei monaci benedettini che la ampliarono ed edificarono un campanile in stile barocco uso torre sormontato dalla croce. Le campane sono tre.
1989 (rifacimento copertura e intorno)
Rifacimento strutturale della copertura
Lavori esterni: sistemazione marciapiedi, messa in sicurezza strutturale del campanile.
Descrizione
La Chiesa esternamente non presenta particolari decorazioni. Lungo tutte le facciate è presente a rilievo il basamento in laterizio. Una facciata laterale è ritmata da paraste, mentre l’altra facciata semplicemente presenta due differenti porzioni: quella superiore rientrante rispetto a quella inferiore. Su entrambe le facciate, il cornicione è decorato con dentellature, assenti sulla facciata principale. Sono presenti due ingressi. Al di sopra dell’ingresso principale è presente una nicchia semicircolare. Nella pozione di facciata compresa fra le linee di falda della copertura, è presente una nicchia circolare con forature rettangolari. Internamente le superfici murarie della chiesa sono intonacate e pitturate, anche con differenti colorazioni per creare motivi decorativi. Sono presenti cornici e linee marcapiano a rilievo, pitturate bianche. L’arcata del presbiterio è anch’essa in rilevo, in appoggio a pilastri angolari. Sono presenti targhe lapidee, iscrizioni murarie e le stazioni della Via Crucis. A lato dell’ingresso è presente il confessionale, in legno. L’illuminazione naturale è garantita soprattutto dalle finestre semicircolari presenti.
Impianto strutturale
L’impianto attuale risale al XII secolo. La chiesa presenta dimensioni in pianta pari a circa 10 x 22 m. La composizione è ad unica navata, orientata est-ovest, con un restringimento ad est che va a costituire la zona del coro, di forma semicircolare. Il campanile, posto a lato della facciata nord della chiesa, presenta caratteri riconducibili ad uno stile bizantino-veneziano di terraferma. Sui lati nord e sud sono presenti due locali ad uso canonica/sacrestia, superfetazioni di epoche successive.
Struttura
In mattoni pieni veneti intonacati e scialbati a calce. Per le altre componenti dell’edificio e arredi, sono stati impiegati elementi lapidei, lignei, marmorei e metallici. Il manto di copertura è in coppi. Presenti intonaci e stucchi.
Coperture
Il tetto è a due falde con struttura lignea a capriata semplice con rinforzi metallici. Le teste delle travi poggiano su sobri barbacani. Il manto di copertura è in coppi, in appoggio all’orditura di laterizi e travetti.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in formelle quadrangolari policrome, le cui porzioni sono organizzate a triangoli, i cui colori sono: nero, bianco rosso.
Torre campanaria
Realizzata in laterizio con angolate a rilievo. La cella campanaria presenta su ogni facciata doppia apertura ad arco a tutto sesto. Il cornicione della copertura è ornato da dentellature
Elementi decorativi
Gli altari tre, tutti con la pietra sacra. ’altare Maggiore, del SS.Sacramento, in coro, con pala di S.Martino. A destra quello della B.V. del Rosario. E ‘di mattoni, forma rettangolare, i pianerottoli dello stesso materiale. Ai due lati dell’altare sorgono due colonne di marmo formando in cima un ovale con medaglione in mezzo. A sinistra quello di S.Antonio di Padova. La materia e la forma sono uguali all’altro. Nel mezzo dell’altare, dietro S.Antonio, una pala antichissima dedicata a S.Prosdocimo, S.Giustina e S.Lucia.Collocata a destra, in piccola nicchia la statua di S.Agnese. Nel mezzo del soffitto sta un quadro ovale (affresco?) sbiadito rappresentante la gloria di S.Martino. Gli oli santi si custodiscono in canonica, dal Parroco, sub clave. L’Eucarestia si conserva all’altare Maggiore convenientemente sotto due portelle e due chiavi. L’acqua battesimale viene decentemente contenuta in vaso di pietra sacra nel battistero. I confessionali sono due, con dovute lamiere perforate coperte da velo. In sacrestia ci sono due ostensori, uno in argento per le feste e uno in metallo argentato. Bacinella d’argento per i battesimi
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1960-1970)
La chiesa ha un altare, non fisso, rivolto verso l’aula, ma è ancora presente la balaustra fra il presbiterio e l’aula.