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Prato
Prato
chiesa
parrocchiale
Spirito Santo
Parrocchia dello Spirito Santo
Facciata; Interno della chiesa; Altari laterali; Presbiterio; Pareti del Presbiterio; Cantoria; Cappella feriale; Sacrestia; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1970); fonte battesimale - intervento strutturale (2004); tabernacolo - aggiunta arredo (2004)
1320 - 1337(committenza intero bene); 1594 - 1598(ristrutturazione intero bene); 1610 - 1610(consacrazione intero bene); 1640 - 1697(costruzione altari laterali); 1741 - 1741(ristrutturazione intero bene); 1773 - 1830(costruzione campanile); 1783 - 1783(passaggio di proprietà intero bene); 1822 - 2013(decorazione intero bene); 1959 - 1959(restauro intero bene); 2004 - 2004(rifacimento pavimento intero bene); 2009 - 2013(decorazioni intero bene)
Chiesa dello Spirito Santo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dello Spirito Santo <Prato>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pratesi (costruzione)
maestranze pratesi (ristrutturazione)
maestranze pratesi (restauro)
Notizie Storiche

1320 - 1337 (committenza intero bene)

La chiesa dello Spirito Santo sorge su Via Giuseppe Silvestri, già Via dei Servi, che prendeva nome dal contiguo convento fondato dall'Ordine dei Servi di Maria. Dedicata in origine alla Santissima Annunziata, fu edificata nel 1336-37 (e forse ampliata nel 1380) dai Servi di Maria, giunti a Prato nel 1320.

1594 - 1598 (ristrutturazione intero bene)

La chiesa fu modificata sul finire del XVI secolo a cura del servita pratese Raffaello Chiari, pittore, doratore e organista. Il fianco della chiesa su Via Silvestri, ornato da cornice sottogronda in mattoni a dente di sega, fu forato da quattro finestroni e da due portali (1594) ornati da stemma Chiari e dei Serviti. All'interno della chiesa fu realizzata un'acquasantiera in verde di Prato e le pareti del coro furono rivestite da una serie di notevoli pancali in noce con spalliere ornate da festoni e stemmi Chiari (1598). Sul fondo del coro fu innalzato l'imponente altare maggiore (1593 circa).

1610  (consacrazione intero bene)

Il vescovo di Pistoia Alessandro del Caccia «ripeté la consacrazione della chiesa e del nuovo altare maggiore, nella festa dei santi Simone e Giuda del 1610».

1640 - 1697 (costruzione altari laterali)

Tra il 1640 e il 1697 furono costruiti i quattro altari laterali in pietra serena di gusto tardomanierista.

1741  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1741 fu «rinovato e trasportato in fondo alla chiesa, con cantoria nuova, l’organo»; la cantoria fu «ornata d’intagli con l’arme della Religione [dei Servi di Maria] in cima del castello e un cuore con sette spade in mezzo della cantoria e sotto la cantoria il nome di Maria». Tutta quanta l’aula della chiesa fu trasformata e abbellita con stucchi, cornici, balaustre e legni intagliati. Gli stucchi furono fatti da «Giovambattista Cremona con due suoi fratelli, milanesi, abitanti in Pistoia, quali per un mese e mezzo in circa stettero in convento a spese del medesimo».

1773 - 1830 (costruzione campanile)

Nel 1773 fu costruito il campanile a torre, modificato nel 1830 «a tenore del modello eseguito da Andrea Capaccioli» di Prato.

1783  (passaggio di proprietà intero bene)

In seguito alle drastiche rifome del vescovo Scipione de' Ricci, il convento dei Servi di Maria fu soppresso e la chiesa dedicata all'Annunziata fu eretta in parrocchiale col titolo dello Spirito Santo. Vi confluirono alcune opere d'arte provenineti da chiese e oratori soppressi di Prato.

1822 - 2013 (decorazione intero bene)

Circa il 1822 le pareti della chiesa e del presbiterio furono decorate dal pittore pratese Matteo Bertini. Scialbate nel primo ventennio del Novecento, le decorazioni hanno rivisto la luce nei restauri condotti dal 2009 al 2013.

1959  (restauro intero bene)

Nel 1959 la chiesa subì un pesante «restauro». Furono abbattute le mense degli altari laterali, sulla parete destra furono aperti tre finestroni ciechi e tagliate le decorazioni, le pareti e gli stucchi furono nuovamente dipinti, il pavimento in cotto fu sostituito con lastre di pietra rosa del Monte Subasio.

2004  (rifacimento pavimento intero bene)

Nel 2004 fu realizzato un gattaiolato sotto il pavimento della chiesa per eliminare le acque di risalita e fu rifatto il pavimento in cotto dell'Impruneta lavorato a mano.

2009 - 2013 (decorazioni intero bene)

Tra il 2009 e il 2013 furono riportate in luce le decorazioni fatte nel 1822 da Matteo Bertini sulle pareti della chiesa.
Descrizione

La chiesa dello Spirito Santo sorge su Via Giuseppe Silvestri, già Via dei Servi, che prendeva nome dal contiguo convento fondato dall'Ordine dei Servi di Maria. Dedicata alla Santissima Annunziata, fu edificata nel 1336-37 dai Servi di Maria, giunti a Prato nel 1320. La chiesa fu modificata tra la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo, poi di nuovo nel 1741. Dal 1784 è parrocchia dello Spirito Santo.
Facciata
All’esterno è visibile solo il fianco della chiesa lungo la strada, intonacato, forato da quattro finestroni e ornato da una cornice sottogronda in mattoni a dente di sega. Vi si aprono due portali del 1594: il primo, con lo stemma Chiari è sorretto da mensole a triglifo, ha pietrami in parte rinnovati, come il seguente portale, il principale, (all'imbocco della piazza del Collegio), che immette nella parte terminale della chiesa ed è sormontato da timpano curvilineo e ornato da stemmi dei Chiari e dei Serviti. Vicino, murato alla parete è un rilievo in bronzo a ricordo dei caduti, del 1928.
Interno della chiesa
La chiesa ha navata unica con soffitto a capriate lignee, pareti intonacate con decorazioni (Matteo Bertini, 1822) e coro coperto da volta a vela. A sinistra della porta principale della chiesa è un'acquasantiera (Domenico Lazzeri, 1594) in serpentino, con fusto a balaustro, parzialmente incassata nella parete. Ai primi altari fanno seguito due confessionali secenteschi incassati, con mostra in pietra serena a tre fornici, quindi gli altri due altari, uguali ai precedenti. Sulla parete sinistra è anche l'ingresso secondario alla chiesa; all'opposto è una porta che dà accesso al chiostro, sormontata da una tela con l'Addolorata e i simboli della Passione, dipinta nel 1758 da Vincenzo Meucci; oltre la porta è in pulpito ligneo a parete (Ottaviano Badiani, 1879).
Altari laterali
I quattro altari laterali in pietra serena di gusto tardomanierista furono realizzati dal 1640 al 1697 (le mense sono state eliminate nel 1958). Nel primo altare di sinistra è posta una tavola raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Biagio e Giovanni Battista (1560 circa), proveniente dallo scomparso oratorio di San Biagio, su via del Pellegrino, opera popolaresca attribuibile al pratese Paolo degli Organi. In quello che lo fronteggia è invece una tavola con la Presentazione al tempio, quattro Santi, e due beati dell'ordine dei Servi (forse ritratti dei committenti), commissionata a Filippo Lippi e pagata nel 1468, ma eseguita su sua idea da fra Diamante e collaboratori. Negli altri due altari, in quello di destra è adattata una bella tavola attribuita a Michele Tosini e Ridolfo del Ghirlandaio: la Madonna col Bambino in trono, Sant'Anna e i Santi Rocco e Iacopo (1530 circa), proveniente dalla compagnia di San Rocco, ispirata a opere di fra Bartolomeo; nell'altare di sinistra è invece una tavola con la Visitazione, del pratese Niccolò Latini, opera rustica e arcaizzante, con piacevole fondale prospettico, dipinta nel 1584 per la compagnia di Sant'Elisabetta in piazza Sant'Agostino.
Presbiterio
Il presbiterio è introdotto da un arco trionfale ornato di stucchi (all'imposta sono cherubini, mentre in chiave d'arco è lo stemma dei Serviti) eseguiti nel 1741 dal milanese Giovan Battista Cremona, operante a Pistoia, autore insieme ai fratelli anche degli stucchi che decorano il centro della volta a vela con la colomba dello Spirito Santo entro nubi raggiate e la finestra con cartiglio e festoni che risponde nel coro. L'altare maggiore, isolato, ha mensa sorretta da pilastrini. Le pareti del coro hanno sui tre lati una serie di notevoli pancali in noce con alte spalliere, fatti realizzare nel 1598 da fra Raffaello Chiari (che fu anche pittore e doratore) al legnaiolo pratese Lodovico Casini. Sul fondo del coro, dietro l'altare è un'imponente edicola in pietra serena, forse del 1593, fiancheggiata da colonne con capitelli compositi e sormontata da timpano spezzato. Vi è collocata la tavola con la Pentecoste, di notevole qualità, dipinta nel 1598 da Santi di Tito per la compagnia dello Spirito Santo in San Vincenzino, che sorgeva sulla piazza San Domenico.
Pareti del Presbiterio
Sulla parete a destra dell'altare sono tre incorniciature in stucco, ottocentesche. Nella prima, circolare, è adattato un busto di san Giovanni Battista, rilievo in pietra serena attribuito al fiesolano Francesco Ferrucci, e databile intorno al 1475; nella centrale, rettangolare, è collocata (coprendo una sottostante iscrizione) una raffinata tavola con l'Annunciazione (1360-80), dai colori tersi e luminosi, con una minuziosa descrizione dell'ambiente. Il dipinto, che era in origine sull'altar maggiore della chiesa, è attribuito al fiorentino Iacopo di Cione (1330 circa-1398), fratello e collaboratore di Andrea, detto l'Orcagna. Di esecuzione accurata e vivace è anche la sottostante predella, forse della stessa mano (accostata a Niccolò Gerini, ricorda però Iacopo di Cione e il suo ambito, con Natività, Adorazione dei Magi, Presentazione al tempio, Cristo tra i dottori, Battesimo di Cristo, Ascensione. La terza cornice ospita un tondo a rilievo in stucco dipinto, della prima metà del XVI secolo, raffigurante la Madonna col Bambino, replica di un'opera fiorentina di Benedetto da Maiano (al Bargello).
Cantoria
La parete di fondo è occupata dalla cantoria lignea barocca, scolpita e dipinta, opera del fiorentino Domenico Valleri (1741); l'organo con prospetto a tre cuspidi ha una ricca mostra fiancheggiata da volute vegetali e coronata da timpano spezzato nel quale si inserisce lo stemma dei Servi di Maria.
Cappella feriale
Sulla parete destra della chiesa si apre l’accesso a un ambiente (trasformato in cappella intorno al 1938) di pianta quadrangolare, con volta unghiata cinquecentesca su peducci scanalati e altarolo con la statua del Sacro Cuore di Gesù. Da questa cappella si accede al chiostro, sulla sinistra, e all'opposto a un ambiente con volta a crociera su peducci a fascia, secentesca, che dal 1997 serve da cappella feriale, con un bel Crocifisso ligneo della bottega di Iacopo Maria Masoni (seconda metà del Seicento) e una Trinità di Matteo Bertini (1820 circa), copia dal Cigoli.
Sacrestia
Una porta di fianco all'altare conduce nella sacrestia, edificata nel 1469 e coperta da volta a crociera, dove è un bel bancone in noce della fine del Cinquecento, del legnaiolo pratese Lodovico Casini, e due cassettoni in noce del XVII secolo.
Campanile
Il campanile a torre, del 1773, ristrutturato nel 1830, ha cella forata da quattro allungate monofore e coronamento di tipo piramidale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970)
All'imbocco del presbiterio sono stati posizionati due piccoli amboni in legno e, al centro, è la mensa dell'altare maggiore, isolata su quattro balaustrini, con paliotto in legno decorato finto marmo e croce avellana al centro, per la celebrazione della messa verso il popolo. La mensa dell'altare maggiore proviene dall'oratorio di Sant'Orsola.
fonte battesimale - intervento strutturale (2004)
Il fonte battesimale, del 1939, già situato nell'attuale cappella feriale, in seguito posizionato sul presbiterio (dove era di grave ingombro), è stato rimontato in fondo chiesa in angolo alla parete destra.
tabernacolo - aggiunta arredo (2004)
il piccolo ciborio in legno a forma di tempietto, decorato in finto marmo, è posto in mezzo al presbiterio dietro la mensa dell'altare, poggiato su un pilastro in legno dipinto.
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