chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Pomarico
Matera - Irsina
chiesa
sussidiaria
Sant'Antonio
Parrocchia di San Michele Arcangelo
Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1990)
XV - XV(realizzazione chiesa)
Chiesa di Sant'Antonio
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio <Pomarico>
Ambito culturale (ruolo)
barocco napoletano (costruzione)
Notizie Storiche

XV  (realizzazione chiesa)

La costruzione risale al Cinquecento ed è annessa all'antico Convento dei Riformati, che attualmente è la sede municipale. a sua costruzione si protrasse per tutto il XVII secolo con numerosi rimaneggiamenti nel secolo successivo che ne modificarono in parte l’impianto originario. Sulle pareti interne del chiostro è possibile osservare due meridiane e tracce di affreschi. All’antico convento è annessa la chiesa di S. Antonio con la facciata in pietra locale e un portale litico su cui è incisa la data di costruzione. L’interno a due navate, in stile barocco e riccamente decorato con stucchi, conserva un pregevole coro ligneo del 1770, intagliato da Frate Antonio La Raja di Laurenzana, e opere d’arte di eccezionale valore artistico. Diverse quelle di Pietro Antonio Ferro come l’”Annunciata” e l’”Arcangelo Gabriele” frammenti di un dipinto giovanile smembrato, la “Deposizione” del 1634, la tela del 1625 raffigurante “la Madonna con Bambino e SS. Francesco e Antonio”.
Descrizione

La Chiesa è ubicata in Corso Vittorio Emanuele a Pomarico ed è annessa al convento che presentava originariamente un impianto a navata centrale dotata di tre altari disposti a destra e a sinistra. La parte esterna è costituita da muratura in mattoni e pietra antica. Il recente restauro ha eliminato i tre altari a destra dell’entrata rivelando una più ridotta navata laterale che conduce alla sagrestia. La navata centrale culmina nel presbiterio, in posizione leggermente rialzata rispetto al piano della navata, esso ospita un altare in pietra decorato e dipinto a tarsia marmorea. L’abside ospita un coro ligneo intagliato ed intarsiato, opera di Antonio la Raja da Laurenzana, del XVIII sec. una serie di tele S. Apollonia, S. Carlo, S. Lucia (di bottega), Maddalena penitente del 1720, S. Rocco di Domenico Guarino, autore gravitante nell’orbita di Paolo De Matteis e Luca Giordano, dopo un precoce apprendistato presso la scuola del De Matteis, operò a Napoli e in molte delle province del regno di Napoli. In Basilicata operò tra il 1720 e il 1762. L’altare presenta due paliotti in pietra decorata con girali a motivi vegetali, mentre, nel centro su fondo scuro prevalgono motivi floreali e animalistici. L’impianto decorativo rimanda a modelli utilizzati per tessuti ed arazzi tipici dell’epoca riproducendo la tarsia marmorea, considerata evidentemente più esosa dalla committenza. Gli altari in pietra scolpita e dipinta sono opera di artisti locali, ad imitazione degli altari in tarsia marmorea, di scuola napoletana del XVIII secolo. Sul primo altare a sinistra dell’ingresso trova posto all’interno dell’ampio arco la Madonna con Bambino fra i SS Francesco d’Assisi e Antonio Abate e anime purganti opera di Pietro Antonio Ferro del 1622 firmato dall’artista. La composizione è incorniciata da una tenda che inquadra l’impianto contraddistinto da tre registri figurativi. Uno squarcio di luce si apre al di sopra delle figure a sottolineare la presenza della luce divina, mentre le figure al centro sono disposte nello spazio in forma piramidale. Da sottolineare l’atteggiamento particolarmente accostante tra San Francesco e il Bambino che gioca con la Croce. L’ultimo registro è caratterizzato da un altro squarcio abitato dalle anime purganti e da un angelo nell’atto di sollevare un’anima dal Purgatorio. Segue la Madonna con Bambino tra i SS. Giuseppe e Onofrio; opera del XVII secolo di Giacomo Dantola, un artista, aiuto di Pietro Antonio Ferro. Anche qui l’impianto è caratterizzato da una composizione piramidale. In alto è l’Eterno che regge il globo simbolo dell’Universo, mentre in basso la Madonna incoronata regge sulle ginocchia il Bambino e nella mano sinistra un libro. A destra e a sinistra sono disposti S. Onofrio e S. Giuseppe. Sulle colonne della Chiesa sono addossate una serie di tavolette dipinte opere del Ferro: SS. Biagio, Lorenzo, Donato e Leonardo. La Deposizione dalla Croce commissionata al Ferro nel 1622 da Pietroantonio De Benedictis, si trovava nella più antica Chiesa Vecchia, oggi non più esistente, sull’altare dedicato a S. Maria dei Poveri di proprietà di Francesco Spica.
Coperture
copertura a doppia falda e cupola con manto rivestito in coppi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1990)
L'adeguamento liturgico ha previsto la riorganizzazione generale dell'area presbiteriale, durante il restauro, con la realizzazione di una nuova mensa in marmo posizionata al centro dell'area, un nuovo ambone in marmo alla sinistra della mensa e le sedute in legno posizionate alla destra della mensa. L'altare, in muratura, con all'interno il tabernacolo è posizionato alle spalle della mensa e tutta l'area risulta rialzata di un gradino con pavimentazione in mattonelle di cotto e coronamento in pietra locale.
Contatta la diocesi