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Montedivalli
Podenzana
Massa Carrara - Pontremoli
chiesa
parrocchiale
Sant'Andrea Apostolo e San Rocco
Parrocchia di Sant'Andrea Apostolo e San Rocco
Facciata; Impianto strutturale; Interno; Presbiterio; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Torre campanaria o campanile
altare - aggiunta arredo (1970)
1612 - 1612(oratorio di S. Rocco intero bene); 1628 - 1628(alienazione oratorio intero bene); 1700 - 1700(trasferimento fonte battesimale); 1767 - 1767(datazione balaustra ); 1821 - 1821(descrizione intero bene); 1858 - 1858(data portale)
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo e San Rocco
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea Apostolo e San Rocco <Montedivalli, Podenzana>
Altre denominazioni Chiesa di San Rocco
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lunigianesi (costruzione)
Notizie Storiche

1612  (oratorio di S. Rocco intero bene)

Montedivalli si compone di 14 ville sparse: in una di queste, chiamata Chiesa, si trovava un antico oratorio dedicato a san Rocco in grave decadenza all’inizio del 1600. La data 1612 incisa sull'architrave collocato sopra la trabeazione del portale principale, indica una ricostruzione avvenuta con ampia partecipazione del popolo

1628  (alienazione oratorio intero bene)

il 26 giugno 1628 viene accolta dal vescovo di Sarzana, Giovanni Battista Salvago, la richiesta degli uomini della Comunità di Montedivalli, di vendere o alienare nel miglior modo l’oratorio vecchio, che non era in grado di soddisfare le esigenze della comunità, per poter integrare le spese fatte ed ancora da fare nell’oratorio nuovo

1700  (trasferimento fonte battesimale)

il 29 settembre 1700 l’arciprete Emilio Faci di Montedivalli ottiene di poter battezzare nella chiesa di San Rocco posta in un luogo più comodo per le popolazioni circostanti mediante la traslazione del fonte battesimale dall'antica Pieve di S. Andrea ubicata in posizione più periferica

1767  (datazione balaustra )

l’iscrizione incisa sulla balaustra oltre a datare al 1767 il manufatto potrebbe indicare anche quella del completamento del presbiterio

1821  (descrizione intero bene)

da una descrizione ottocentesca redatta dal parroco don Giulio d’Isengard della Spezia si rileva che la chiesa di San Rocco è considerata vice parrocchiale che ha il tetto diviso in due parti, una in buono stato e l’altra bisognosa di restauri posta sopra la volta che ricopriva coro e presbiterio, la relazione parla di un solaio che ricopriva l’unica navata che misurava 100 palmi per 40 circa (24,7x 9,88)

1858  (data portale)

la data 1858 incisa sugli zoccoli dell'antico portale indica l'ultimo intervento effettuato sulla chiesa, quando fu probabilmente realizzata la sacrestia.
Descrizione

la chiesa di San Rocco di Montedivalli si trova nel nucleo chiamato Chiesa, situato sulla sommità di un colle genarato dal contrafforte sud-occidentale del Monte Castellaro, posto sullo spartiacque Vara-Magra, che scende verso la Pieve di Sant’Andrea, antica matrice affacciata sul fondovale del Vara in prossimità di un tracciato della Via Aurelia. L’oratorio, dedicato a San Rocco, situato in questo nucleo arroccato, più centrale rispetto alle 14 frazioni disposte sul dorso delle colline circostanti fu ampliato nel corso dei secoli XVII-XVIII, gradualmente affiancò ed infine sostituì l’antica Pieve. La facciata dell’edificio s’inserisce all’interno di quella tipologia dal frontone semicircolare raccordato con curve, più o meno complesse ai fianchi, diffusa nella media Lunigiana. Il prospetto presenta infatti una pagina ripartita da lesene in tre spazi simili tra loro, chiusa da un frontone semicircolare, raccordato con i pilastri angolari, ornati da cuspidi piramidali, mediante una coppia di gole rovesce contrapposte. La trabeazione divide il fronte in due parti: quella superiore è ornata da una finestra cruciforme polilobata corrispondente alla lunetta della volta interna mentre quella inferiore ospita un portale in arenaria, a fascia continua, con incorniciatura a rilievo sormontato da un fregio recante la data del 1612 e da una piccola nicchia destinata a contenere l’immagine del patrono. L’interno si configura come uno spazio, ad aula unica, dilatato dalle cappelle laterali a fondo rettilineo, scandite all’interno della trabeazione principale sulla quale appoggia la volta a botte che ricopre il vano. L’altare settecentesco, in marmi policromi, collocandosi tra la balaustra ed il coro chiude scenograficamente l’aula secondo l’uso barocco
Facciata
la facciata della chiesa di San Rocco di Montedivalli, rivolta ad occidente, verso un ampio sagrato posto sulla sommità del colle panoramico sul quale si dispone il nucleo abitato, è fiancheggiata dalla torre campanaria con la lanterna cilindrica coperta da una calotta loricata in ardesia. Il prospetto presenta una pagina ripartita da lesene in tre spazi simili tra loro, chiusa da un frontone semicircolare, raccordato con i pilastri angolari, ornati da cuspidi piramidali, mediante una coppia di gole rovesce contrapposte. La trabeazione divide il fronte in due parti: quella superiore con il fastigio curvilineo impostato dall’estradosso del cornicione, ad una misura corrispondente a circa due terzi della parasta sottostante, è ornata da una finestra cruciforme polilobata corrispondente alla lunetta della volta interna. La parte inferiore è caratterizzata dal portale in arenaria ad incorniciatura rettilinea, appoggiato su due plinti simmetrici recanti la data del 1858. E’ sormontato da un fregio in arenaria leggermente convesso, ornato con un cartiglio centrale e due rosette alle estremità, dove si legge ELEMOSINA/DOMINI/ET/AMOR/POPULI/1612. Al di sopra è stata ricollocata una base con il monogramma di San Bernardino coordinata con la nicchia che doveva contenere l’immagine del patrono. Negli spazi laterali sono collocate due lastre commemorative in marmo di Carrara
Impianto strutturale
l’impianto strutturale è generato da una pianta avente la lunghezza pari a due volte e mezzo la larghezza ricoperta da una volta a botte lunettata, con ampie unghie simmetriche e generatrici perpendicolari alle pareti minori del vano. Lo spazio è ripartito in tre campate rettangolari da arcate trasversali, munite di catene, contenute tra setti murari sporgenti oltre il filo degli spioventi laterali che coprono le cappelle. Queste, nella parte superiore, sono delimitate da volte a botte aventi le generatrici perpendicolari alle pareti perimetrali minori che la ridotta profondità assimila ad ampie cavità d’irrigidimento strutturale contrapposte al sistema voltato principale. Il presbiterio s’innesta contro la parete orientale dell’aula, restringendone la dimensione soltanto con il pilastro angolare che forma l’arco trionfale. Il vano si sviluppa all’interno di due campate, anch’esse coperte con una volta a botte lunettata, semplicemente raccordate alla parete rettilinea del fondo con elementi curvilinei limitati agli spigoli. Due lati del presbiterio s’incastrano tra le abitazioni del nucleo e sono ciechi mentre il terzo, quello settentrionale, si addossa alla sacrestia sporgendo al di sopra con le finestre situate in corrispondenza della volta interna
Interno
l’interno si configura come uno spazio ad aula unica dilatato dalle cappelle laterali a fondo rettilineo, scandite all’interno della trabeazione principale sulla quale appoggia la volta a botte che ricopre il vano. Le paraste di ordine tuscanico sostengono l’architrave, limitato al solo piedritto, e gli elementi superiori della trabeazione, ben proporzionata, che forma il livello della volta tanto dell’aula quanto del presbiterio coordinati all’interno di un disegno unitario. L’altare settecentesco in marmi policromi collocandosi tra la balaustra ed il coro chiude scenograficamente l’aula secondo l’uso barocco. Nella controfacciata è stata inserita una cantoria lignea sostenuta da pilastri in ghisa
Presbiterio
il presbiterio sopraelevato di tre gradini è delimitato da una elegante balaustra in marmo datata 1767. Al centro si trova l’altare di tipo ligure a spalliera con gradini digradanti contrari e tabernacolo assiale appoggiato sul primo gradino inferiore, contenuto tra volute contrapposte. Queste sembrano appartenere, come il gradino più alto e le ali esterne di quello intermedio, alla ristrutturazione di un manufatto di minori dimensioni. Il paliotto marmorero dalla vivace policromia presenta tre specchi gerarchizzati con disegni simmetrici laterali e cartiglio centrale di dimensioni maggiori dove campeggia il trigramma di Cristo
Struttura
la struttura dell’edificio è in muratura portante completamente intonacata, composta, per analogia con altri edifici, di elementi di pezzatura occasionale disposti su filari allettati con malta abbondante
Coperture
la copertura del fabbricato segue l’articolazione volumetrica dell’edificio: al centro la copertura a capanna affiancata ad un livello più basso dagli spioventi che ricoprono le cappelle laterali e la sacrestia: il presbiterio presenta un’unica falda inclinata verso settentione
Pavimenti e pavimentazioni
il pavimento dell’aula è in quadrelle di marmo bianco e grigio disposte a losanga su filari orizzontali
Elementi decorativi
l’apparato decorativo originario è stato cancellato da successive ridipinture a larghe superfici cromatiche
Torre campanaria o campanile
la torre campanaria si affianca al lato meridionale della chiesa in corrispondenza della facciata. Presenta un volume compatto accessibile dal retro, che paraste angolari e fasce marcapiano scandiscono in tre elementi. Il terzo, più alto dei due inferiori di dimensioni simili, contiene la cella campanaria a quattro fornici a tutto sesto sormontata dal tamburo cilindrico della lanterna, coperta a calotta, con elementi di ardesia loricata. Quattro cuspidi piramidali coronano la sommità delle paraste angolari secondo un modello molto diffuso nella Liguria orientale
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
l'altare attualmente, per la presenza dei ponteggi nell'area presbiteriale, è posto in posizione avanzata nell'aula poggiato sul pavimento, senza alcun rialzo. Accanto è posizionato l'ambone, anch'esso in forma di arredo. L'attuale collocazione è data dalla circostanza in attesa di una sistemazione definitiva quando i lavori sul presbiterio saranno terminati.
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