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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Moncigoli
Fivizzano
Massa Carrara - Pontremoli
chiesa
parrocchiale
Santa Maria Maddalena
Parrocchia di Santa Maria Maddalena
Facciata; Impianto strutturale; Interno; Presbiterio; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Torre campanaria o campanile
presbiterio - intervento strutturale (1970)
1078 - 1078(prime attestazioni Castello di Moncigoli); 1470 - 1471(prime attestazioni chiesa di Maria Maddalena); 1568 - 1568(visita pastorale intero edificio); XVII - XVIII(ristrutturazione intero edificio); 1826 - 1826(Catasto Leopoldino intero edificio); 1920 - 1933(distruzione e rifacimento intero edificio)
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Maddalena <Moncigoli, Fivizzano>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lunigianesi (costruzione)
Notizie Storiche

1078  (prime attestazioni Castello di Moncigoli)

il Castello di Moncigoli viene nominato per la prima volta nel 1078 nell’atto riguardante l’incastellamento di Soliera stipulato tra il vescovo lunense Guido II di Luni e Rodolfo di Casola, del ramo dei Bianchi di Erberia

1470 - 1471 (prime attestazioni chiesa di Maria Maddalena)

della chiesa di Santa Maria Maddalena, pur essendo probabilmente più antica, non si hanno notizie fino agli Estimi lunensi del 1470 -71 quando compare come cappella dipendente della vicina pieve di Soliera

1568  (visita pastorale intero edificio)

fu visitata il 12 maggio del 1568 dal delegato del cardinale Lomellini, la chiesa era a carico della comunità ed aveva almeno tre altari, oltre al maggiore, dedicati ai santi Leonardo, Giovanni e Nicola

XVII - XVIII (ristrutturazione intero edificio)

tra la fine del secolo XVII e l’inizio del successivo, la chiesa, per adeguarsi al nuovo gusto architettonico, fu trasformata in forme barocche

1826  (Catasto Leopoldino intero edificio)

della chiesa settecentesca abbiamo soltanto l’immagine rilevata dal Catasto Leopoldino che la colloca, come l’attuale, a sbarrare l’asse principale dell’insediamento pianificato di Moncigoli, allineandosi sul profilo delle mura ed affacciando sulla piazza del baluardo nord occidentale delle stesse

1920 - 1933 (distruzione e rifacimento intero edificio)

la chiesa, gravemente danneggiata dal sisma del 1920, fu interamente ricostruita sul sedime della precedente a partire dal 1933
Descrizione

la chiesa di Santa Maria Maddalena di Moncigoli si trova sul lato occidentale del borgo fortificato quasi a sbarrare, con la sua struttura fiancheggiata dalla robusta torre campanaria a base quadrata, l’asse principale dell’insediamento. Non abbiamo immagini della chiesa primitiva, nota a partire dalla fine del '400, ma ragionevolmente costruita in tempi più antichi dato che il borgo è nominato nei documenti del Codice Pelavicino della seconda metà del secolo XIII. La ricostruzione post sismica, iniziata nel 1933, non ha conservato nulla delle vestigia settecentesche della chiesa, che oggi appare nella sua veste novecentesca, con l’intelaiatura in calcestruzzo armato ed il repertorio decorativo affidato a piccole figure, immagini simboliche su fondi ocra, per le pareti, ed azzurri per il solaio di copertura. La partitura delle tre campate che irrigidiscono il volume del vano non ha ancora cancellato completamente il registro formale classico; conserva infatti il cornicione omogeneo che, per tutto il perimetro del vano, divide e collega il livello inferiore della parete da quello superiore: una sorta di moderno claristorio realizzato con bifore neo-romaniche interrotto in corrispondenza dell’asse della facciata da un ampia finestra rettangolare, ripartita in tre pannelli. Il presbiterio, a fondo rettilineo, di dimensioni ridotte rispetto all’aula, sembra una sorta di palcoscenico incorniciato dal telaio della terza campata, centrato sulla mensa eucaristica ornata con la pregevole ancona in marmo apuano contenente l’immagine della patrona. Il prospetto a capanna affaccia su un panoramico sagrato aperto verso le amene colline circostanti ben coltivate ed animate dalla presenza delle masse arboree del giardino della villa Fantoni di Noletta
Facciata
la facciata della chiesa di Santa Maria Maddalena di Moncigoli contenuta tra lesene angolari è a capanna con gronda in mensole di legno rigiranti sui fronti laterali. Appoggia su un basamento continuo che media il dislivello del terreno tra la porta laterale e quella dell’ingresso, posta al sommo di una scalinata trapezoidale in pietra. Una linea marcadavanzale scandisce la partitura del fronte e dei fianchi disponendo al centro una finestra quadrata, suddivisa in tre pannelli, ed ai lati due bifore neo-romaniche posizionate anche sui fianchi a distanza costante. Il portale principale è contenuto tra due semicolonne cilindriche sormontate da un timpano triangolare aperto al centro del quale si trova un’immagine, in marmo apuano, della Vergine con Bambino, seduta su un trono dalle cuspidi gotiche. A destra del prospetto principale si affianca il volume della sacrestia con la falda spiovente verso l’esterno ed il colmo coincidente con la linea marcadavanzale. Il volume si fonda più in basso, al piede delle mura affiancandosi alla torre campanaria situata all’altezza del presbiterio
Impianto strutturale
l’impianto strutturale si articola partendo da una pianta rettangolare con la lunghezza pari ad una volta e un quarto rispetto alla base, ripartita in tre campate da telai in cemento armato collegati da una cornice intermedia sulla quale appoggino le aperture del secondo ordine. Il presbiterio di dimensioni minori dell’aula è, a sua volta, un vano rettangolare coperto da un solaio ripartito da una trave intermedia appoggiata sulle murature laterali. Esse sono inglobate nel complesso della casa canonica e fiancheggiate a sinistra dalla torre mentre alla navata si addossa da destra la sacrestia con un volume contenuto al di sotto dell’estradosso della trabeazione interna
Interno
l’interno luminoso è armonioso nella geometria dell’insieme, ritmata dalla ripartizione costante dei telai, in senso verticale ed, in senso orizzontale, dalla metrica dell’ordine che dispone al livello superiore la sequenza seriale delle bifore. La prima campata è occupata dalla cantoria sostenuta da pilastri cilindrici e delimitata da una balaustra in marmo. Mentre quella centrale è ornata con due altari contrapposti di gusto ottocentesco con timpani di forme diverse, triangolare a sinistra e curvilineo a destra, a richiamare un controasse che tuttavia il volume della cantoria in parte nasconde, la campata che precede il presbiterio è sostanzialmente spoglia, se si fa eccezione per la nicchia collocata in quella di destra ed il portale secondario nella sinistra
Presbiterio
il presbiterio, sopraelevato di tre gradini, è contenuto all’intero di un vano rettangolare omogeneo, di larghezza minore rispetto alla navata, al centro del quale si trova l’altare a mensa che consente la celebrazione rivolti al popolo. Sul fondo, sotto la finestra rettangolare che ne illumina le forme, si trova una pregevole edicola quattrocentesca con l’immagine della patrona
Struttura
la struttura, completamente intonacata, è realizzata con telai in cemento armato disposti in serie e tamponamenti in pietra
Coperture
la copertura dell’edificio è a capanna, con coppi ed embrici disposti su falde simmetriche. La copertura della sacrestia si sviluppa su un livello inferiore
Pavimenti e pavimentazioni
il pavimento dell’aula è marmo chiaro di Trani
Elementi decorativi
l’apparato decorativo alterna simboli, figure geometriche, ed immagini dei santi Evangelisti soprattutto nella parte superiore dell’ordine. Alle tinte chiare delle pareti si contrappone il colore vivace dei solai dal fondo blu con motivi geometrici color ocra
Torre campanaria o campanile
il campanile è un robusto manufatto, a pianta quadrata, incastrato tra il volume del presbiterio e quello della sacrestia. Possiede un’unica cella campanaria, delimitata da una linea marcapiano sormontata da una copertura a terrazzo, delimitata da una balaustra in ferro
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970)
l'assetto del presbiterio è stato realizzato negli anni '70 secondo le disposizioni della Costituzione Conciliare sulla Sacra Liturgia "Sacrosanctum Concilium" infatti è concepito unitariamente, e non frutto di un adattamento. I tre "luoghi" eminenti, ambone, altare e sede del presidente, sono messi in evidenza. Una mensa in marmo combina il riutilizzo del paliotto, appartenente al precedente altare del 1860, in un disegno armonico sopraelevandolo di un gradino, dello stesso materiale, rispetto al piano del presbiterio. Accanto all'altare il crocifisso posto su un piedistallo in pietra. Sul fondo, in posizione centrale, sotto l'edicola della patrona, vi è la riserva Eucaristica, su piedistallo in marmo, a forma esagonale, con porticina in legno. La sede del presidente si trova sulla destra con leggio in marmo. Con lo stesso disegno e materiale è stato realizzato l'ambone, posto in posizione avanzata, verso l'assemblea. Sul lato opposto ma sempre in posizione avanzata si trova il fonte battesimale, in marmo
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