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edilizia di culto
restauro
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Collecchia
Fivizzano
Massa Carrara - Pontremoli
chiesa
parrocchiale
Santa Lucia
Parrocchia di Santa Lucia
Facciata; abside; Impianto strutturale; Interno; Presbiterio; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Torre campanaria o campanile
nessuno
1188 - 1188(prime attestazioni località); 1257 - 1278(ulteriori attestazioni borgo); 1296 - 1297(prime notizie intero edificio); 1568 - 1568(erezione in parrocchia intero edificio); 1789 - 1789(datazione portale); 1926 - 1927(rifacimento interno intero edificio)
Chiesa di Santa Lucia
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Lucia <Collecchia, Fivizzano>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lunigianesi (costruzione)
Notizie Storiche

1188  (prime attestazioni località)

nel 1188 Pietro, vescovo di Luni, e Guido di Erberia, figlio di Gerardo Bianco, stabilirono un patto per edificare un castello nella località chiamata Colliclo, divenuto poi Collecchia, in prossimità della villa di Barci località già nota nel 1078 ed, in seguito, abbandonata

1257 - 1278 (ulteriori attestazioni borgo)

il nucleo di Collecchia è noto in alcuni documenti del Codice Pelavicino del 1257, 1259 e 1278

1296 - 1297 (prime notizie intero edificio)

la cappella di Santa Lucia di Collecchia compare nelle Decime Bonifaciane del 1296-97 come dipendente della Pieve di Soliera

1568  (erezione in parrocchia intero edificio)

la chiesa fu eretta in parrocchia prima del 1568 quando fu visitata dal vicario del cardinale Benedetto Lomellini che ordinò al rettore Padre Gaspare di realizzare il tabernacolo del SS. Sacramento, di fare la porta al cimitero e di coprire chiesa e sacrestia

1789  (datazione portale)

il cartiglio del portale, molto danneggiato e quasi illeggibile, reca la data del 1789 coerente con l’apparato stilistico interno

1926 - 1927 (rifacimento interno intero edificio)

le volte dell’interno sono crollate con il sisma che ha colpito la Lunigiana nel 1920 e sono state sostituite con un solaio piano a nervature in calcestruzzo come in altri edifici della zona tra il 1926 ed il 1927
Descrizione

la chiesa di Santa Lucia di Collecchia si trova sul margine orientale dell’antico castello costruito nel 1188 dal vescovo di Luni Pietro e da Guido dei Bianchi di Erberia, su un contrafforte del monte Carlisciaro, struttura orografica situata tre le valli dell’Aulella e del torrente Arcinasso. L’edificio con l’abside cilindrica fiancheggiata dalla robusta torre campanaria, rivolta ad oriente, affaccia su un ampio sagrato ornato di cipressi. Il semplice prospetto a capanna è ornato con un portale in arenaria di pregevole fattura riconducibile ai modelli diffusi nella Lunigiana orientale nel secolo XVIII. L’interno ad aula unica ripartito in tre campate presenta una proporzionata declinazione degli elementi architettonici, commisurati da una trabeazione corinzieggiante purtroppo alterata dal crollo delle volte durante il sisma del 1920. Sulla parete rettilinea del coro sopra l’altare moderno si trova un’edicola trilobata, sormontata da un fastigio curvilineo, riconducibile a modelli quattrocenteschi con l’immagine marmorea di Santa Lucia. Il volume armonioso dell’abside privo di aperture lascia scorgere una monofora tamponata dell’antica cappella dipendente dalla pieve di Soliera e suggerisce un diverso orientamento dell’edificio
Facciata
la facciata della chiesa di Santa Lucia di Collecchia è a capanna intonacata, con due paraste laterali prive della parte inferiore, poste a sostegno di una modesta cornice. Sull’asse principale si allineano il portale, la finestra rettangolare e la nicchia con l’immagine della patrona. Il portale in arenaria del tipo “fivizzanese” presenta una doppia incorniciatura con angoli di rinforzo superiori, il fregio ornato con festoni floreali e baccellature, simmetrici rispetto ad una protome femminile, il frontone curvilineo aperto, a valva di conchiglia, con cartiglio ed iscrizione, molto rovinata, ma datata, probabilmente 1789
abside
l’abside fiancheggiata dalla robusta torre campanaria a base quadrata presenta una struttura cilindrica di notevole impatto, accentuata dallo sbancamento realizzato per costruire la nuova strada d’accesso al borgo. Il volume ben costruito, fondato su un livello basamentale, sviluppa quattro segmenti strutturali ben definiti dagli allineamenti delle buche pontarie, a metà dei primi due si nota una monofora medievale tamponata ed inglobata nel disegno dell’abside. La posizione non assiale rispetto al vano interno e la sporgenza della curva rispetto alla linea determinata dal muro perimetrale sinistro dell’edificio, richiamano la struttura dell’antica cappella dipendente dalla pieve di Soliera e suggeriscono un diverso orientamento dell’aula
Impianto strutturale
l’impianto strutturale è generato da una pianta rettangolare con la lunghezza circa il doppio della larghezza. Le pareti sono irrigidite da paraste che ripartiscono lo spazio in tre campate, l’ultima, adiacente al presbiterio, modula la riduzione della larghezza del vano restringendosi in corrispondenza del telaio che precede il coro. L’impianto originariamente coperto da volte a vela, irrigidite da arcate trasversali, a seguito del sisma del 1920 è stato ricoperto da un solaio piano, sostenuto da telai con travi appoggiate sul muro perimetrale, spiccato dal piano di allettamento delle volte. L’ampiezza delle campate ha determinato un raddoppio della struttura di sostegno del nuovo solaio inserendo una trave rompitratta in posizione intermedia
Interno
l’aula si configura come uno spazio regolare unitario, preceduto dal portico della cantoria, elegante struttura in muratura dal parapetto curvilineo ornato con balaustri, collegata all’aula mediante ariose arcate tra loro gerarchizzate. A sinistra si trova il fonte battesimale mentre i confessionali in muratura sono stati realizzati occupando il restante spazio della prima campata. Due altari minori dalle forme settecentesche in stucco policromo, di buona fattura, con il disegno coordinato con il disegno delle pareti, occupano lo spazio della terza campata che precede il presbiterio lasciando libera quella centrale. La metrica della trabeazione declina tutti gli elementi strutturali ispirandosi liberamente a temi dell’ordine corinzio. Si chiude sulla parete del coro, con un motivo semicircolare, fregiato dal cartiglio recante l’immagine dello Spirito Santo, in forma di colomba, che mette in risalto la sottostante edicola goticheggiante con l’immagine di Santa Lucia
Presbiterio
il presbiterio si compone di una campata di servizio più il coro dalla parete di fondo rettilinea, raccordata con elementi curvilinei alle pareti del vano. Al centro l’altare maggiore, ricostruito in forme moderne dopo il sisma del 1920, è dominato dall’edicola trilobata a sesto acuto, con fastigio curvilineo, che contiene l’immagine della patrona
Struttura
la struttura è in pietra di varie pezzature intonacata nelle facciate e nei fianchi, lasciata a faccia vista nella parte absidale, mostra elementi eterogenei allettati su filari con abbondante malta
Coperture
la copertura dell’aula è a doppio spiovente in coppi ed embrici sostenuti da struttura lignea
Pavimenti e pavimentazioni
il pavimento dell’aula è in marmo chiaro con fascia centrale in granito rosso tra bande laterali scure
Elementi decorativi
l’apparato decorativo della chiesa presenta ampie campiture monocromatiche di colore caldo con ornati in corrispondenza delle modanature architettoniche
Torre campanaria o campanile
la torre campanaria, a base quadrata, è costituita da una robusto prisma basamentale a scarpa sormontato da un elemento centrale che si sviluppa in altezza per una misura doppia, fino al marcapiano della cella campanaria intonacata aperta con quattro fornici a tutto sesto. Una cuspide piramidale a base esagonale intonacata, sormontata dalla croce, chiude l’organismo architettonico delle torre
Adeguamento liturgico

nessuno
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