chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Carrara Massa Carrara - Pontremoli chiesa sussidiaria Madonna del Carmine Parrocchia di Sant'Andrea Apostolo Pianta; Struttura; Impianto strutturale; Coperture; Facciata; Altari; Altari presbiterio - aggiunta arredo (1971) 1587 - 1588(edificazione intero bene); 1605 - 1605(consacrazione intero bene); 1609 - 1610(completamento intorno); 1612 - 1612(completamento pavimentazioni); 1651 - 1651(abbandono carattere generale); 1799 - 1814(variazione d'uso intorno); XIX - XIX(variazione d'uso intero bene); XX - XX(variazione giurisdizionale intero bene)
Chiesa della Madonna del Carmine
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Madonna del Carmine <Carrara>
Altre denominazioni
Oratorio della Beata Vergine del Carmine
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lunigianesi (costruzione)
Notizie Storiche
1587 - 1588 (edificazione intero bene)
Il 30 dicembre 1587, il principe Alberico I Cybo-Malaspina donò un convento ai Carmelitani provenienti da Fivizzano. L'anno successivo, all'edificazione della chiesa e del convento, si unirono i confratelli della "Rosa".
1605 (consacrazione intero bene)
La Chiesa del Carmine venne consacrata ufficialmente dal vescovo di Luni Giovanni Selvaggio il 22 maggio 1605.
1609 - 1610 (completamento intorno)
Il convento, eretto da Paolo V con bolla del 9 maggio 1609, fu terminato nel 1610.
1612 (completamento pavimentazioni)
La chiesa venne dotata di pavimentazione nel 1612.
1651 (abbandono carattere generale)
I confratelli della Rosa, che avevano convissuto con i frati per circa 50 anni lasciarono il Carmine per trasferirsi nella nuova chiesa della Madonna delle Lacrime in via Carriona.
1799 - 1814 (variazione d'uso intorno)
Nel periodo dell'occupazione francese (1799-1814) il convento divenne sede del distretto militare e in seguito i suoi locali ospitarono il laboratorio di scultura della famiglia Lazzarini.
XIX (variazione d'uso intero bene)
La chiesa venne chiusa per molto tempo, poi divenne una sorta di galleria d'arte dei più rinomati scultori carraresi.
XX (variazione giurisdizionale intero bene)
Nel 1946 la chiesa divenne sede del canonicato della "Beata Vergine del Carmelo", e fu affidata alla giurisdizione parrocchiale della Abbazia Mitrata Collegiata di Sant'Adrea Apostolo.
Descrizione
La chiesa è la prima sorta nel centro della città dopo il Duomo. L’edificio presenta una pianta pressoché rettangolare con la struttura portante in muratura di pietra intonacata sia all’interno che all’esterno ove sono presenti catene in ferro.
Il soffitto dell'aula è costituito da volte in incannicciato longitudinali e trasversali ortogonali tra loro. La struttura della chiesa presenta un'unica navata con volta ed arcate che la dividono in tre parti, una prima zona d'accesso dove troviamo un soppalco sorretto da quattro colonne in marmo destinato a coro, accessibile da una piccola apertura dall'esterno, una zona centrale ove sono presenti le panche e gli altari ed una terza zona caratterizzata dall'altare principale e dal presbiterio.
Nella parte laterale, a destra del presbiterio, si trova un vano sacrestia e a sinistra l'ingresso al campanile.
La struttura di copertura è a capanna, costituita da travi e travicelli in legno su cui poggiano tavelle in laterizio e il manto di copertura costituito da tegole e coppi.
Pianta
La pianta dell'edificio è pressoché rettangolare ad unica navata con il presbiterio di larghezza minore rispetto all'aula.
Struttura
La struttura portante è in muratura di pietra intonacata sia all’interno che all’esterno ove sono presenti catene in ferro. Il soffitto è costituito da volte a botte in incannicciato longitudinali e trasversali ortogonali tra loro. In corrispondenza del presbiterio la volta è in pietra.
Impianto strutturale
La chiesa presenta un'unica navata con volta ed arcate che la dividono in tre parti, una prima zona d'accesso dove troviamo un soppalco sorretto da quattro colonne in marmo destinato a coro.
A destra del presbiterio, si trova un vano sacrestia e a sinistra l'ingresso al campanile.
Coperture
La struttura di copertura è a capanna, costituita da travi e travicelli in legno su cui poggiano tavelle in laterizio e il manto di copertura costituito da tegole e coppi.
Facciata
La facciata è semplice, suddivisa da un marcapiano marmoreo: la parte superiore è formata da quattro pilastri con capitelli corinzi in marmo bianco sovrastate da un cornicione che fa da base ad un grande timpano. Ai lati della grande finestra centrale si aprono due nicchie con le statue di S.Francesco (a destra) e di S. Domenico (a sinistra).
Altari
L'opulento altare intitolato a Santa Maria Maddalena de' Pazzi, situato a sinistra di chi entra in chiesa, venne eretto nel 1685 a spese del Conte Francesco Maria Diana.
E' corredato dalla statua in marmo detta Santa, entro una piccola nicchia di marmi a colori, con putti in bassorilievo, sorreggenti emblemi della passione di nostro Signore, e con ornati all’arco ed ai pilastri di questa nicchia, alla base della quale si eleva una bella urna di marmi coloriti, con intarsi ed ornati.
Altari
L’altare maggiore di ordine composito venne eretto nel 1599 ed è caratterizzato dalla presenza di una importante tela ad olio rappresentante la Madonna del Carmine, col Bambino fra gli Angeli, ed ai piedi della Vergine si trovano partendo da sinistra: S.Alberto degli Abati da Trapani, S. Simone Stock, i committenti dell'opera appartenenti alla Famiglia Cybo-Malaspina, S. Carlo Borromeo e S.Angelo da Gerusalemme. Sullo sfondo, all'estrema destra, la tradizione sostiene che il volto barbuto sia quello di Domenico Fiasella, autore dell'opera.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1971)
Il presbiterio venne trasformato nel 1971 su richiesta dei RR.PP. Gesuiti con interventi che videro l'eliminazione della balaustra, la costruzione di una mensa marmorea e la trasformazione dei due piedistalli laterali in amboni.