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Candelara
Pesaro
Pesaro
chiesa
parrocchiale
S. Stefano
Parrocchia di Santo Stefano
Pianta; Struttura; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1970-79)
IV - 1176(preesistenze carattere generale); VIII - 1062(costruzione intorno); XIII - 1373(ampliamento intero bene); XVII - XVIII (rifacimento degli interni intero bene); 1857 - XXI(restauro intero bene )
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano <Candelara, Pesaro>
Altre denominazioni Pieve di Candelara
S. Stefano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (ampliamento)
maestranze marchigiane (restauro)
maestranze marchigiane (rifacimento degli interni)
Notizie Storiche

IV - 1176 (preesistenze carattere generale)

Il luogo dove sorge la chiesa era probabilmente occupato da un tempio romano dedicato ad una divinità campestre. Già nel IV secolo era giunto il culto cristiano legato al protomartire Stefano, ma solo nel X secolo è documentata la pieve. Nel vicino castello di Candelara fu ospitato il Barbarossa dopo la fuga dalla battaglia di Legnano (1176), ospite del vescovo di Pesaro.

VIII - 1062 (costruzione intorno)

Un primo nucleo della pieve di Candelara potrebbe appartenere all'epoca carolingia (VIII secolo). Tuttavia la prima citazione della pieve risale al 987 quando il territorio era oggetto di donazione pontificia al monastero di San Severo in Classe (Ravenna). La donazione viene confermata nel 1062 da Alessandro II.

XIII - 1373 (ampliamento intero bene)

Un significativo ampliamento avviene nel XIII secolo, quando la chiesa assume la pianta a croce greca che oggi la contraddistingue per la sua unicità: la pianta prevalente in quell'epoca era la croce latina. Nel 1290 e nel 1373 viene citata per le nomine degli Arcipreti da parte del vescovo di Pesaro.

XVII - XVIII  (rifacimento degli interni intero bene)

Nei secoli XVII e XVIII la chiesa viene sistemata nei suoi arredi interni: vengono realizzati gli altari laterali dotati di pregevoli tele. Il presbiterio è trasformato e viene costruita la volta sopra l'abside.

1857 - XXI (restauro intero bene )

Due sono i restauri documentati: il primo è datato 1857 quando furono rinvenuti alcuni affreschi risalenti al XV secolo. L'ultimo restauro è degli inizi del XXI secolo, quando furono ripristinate la copertura e le murature.
Descrizione

L'antica pieve di Candelara costituisce un caposaldo dell'arcidiocesi e sicuramente una delle meglio conservate testimonianze del passato. Su una collina a poca distanza dal borgo murato, vicino al cimitero, la chiesa appare oggi come un edificio gotico. Il portale originale è scomparso e al suo posto è un semplice portale inserito in una porzione di muratura intonacata, dove si nota la parte asportata. La facciata è delimitata verticalmente da quattro pilastri che corrono per l'intera altezza. Le tre fasce determinate dai pilastri sono interrotte da una cornice appena accennata in mattoni. Sulle due fasce esterne insistono altrettante monofore mentre al centro un piccolo rosone è aperto sopra una meridiana. I bracci del transetto ripresentano le medesime monofore con altri due rosoni al centro. Sul retro della pieve si erge il campanile con cella coperta da tetto a padiglione. L'interno che ricalca la croce greca per proporzioni, è stato oggetto di un rifacimento tra Sei e Settecento. Molto si è perso dell'originale e la lettura degli spazi è stata compromessa. Il braccio di croce dopo l'ingresso conduce all'ampio transetto dove sono sistemate le panche per i fedeli. Sulle pareti del transetto insistono pregevoli altari in marmo policromo e stucchi. L'arco a tutto sesto, con cartiglio dipinto sulla chiave di volta, ci introduce al presbiterio, a pianta quadrata e illuminato da due monofore. L'altare al centro è stato modificato parzialmente per adeguarsi alla nuova liturgia. Sopra l'ingresso insiste la cantoria a pianta semicircolare, con balaustra in legno. Al centro è l'organo di bottega del Callido, ornato di mostra in legno. Ai lati della fornice due coppie di lesene sostengono il timpano curvo.
Pianta
La chiesa ha pianta a croce greca, dove tuttavia la regolarità dell'impianto è stato deturpato dalla costruzione di un corpo di fabbrica addossato al transetto che impedisce la lettura dell'originale.
Struttura
La chiesa è costruita su solide mura in mattoni pieni legati con malta. La statica verticale è consolidata da pilastri quadrati in mattoni disposti lungo le pareti esterne.
Coperture
La chiesa è coperta da tetto in legno sostenuto da capriate sulle quali appoggiano le travi secondarie. Il tamponamento interno è costituito da tavole in legno. Il presbiterio è voltato a crociera, con decorazioni in stucco.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-79)
L'altare maggiore è stato ricomposto per rispondere ai suggerimenti dettati dal Concilio Vaticano II in materia di spazio liturgico.
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