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adeguamento liturgico
Grotte Santo Stefano
Viterbo
Viterbo
chiesa
parrocchiale
S. Stefano
Parrocchia di Santo Stefano
Pianta; Coperture; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2000-2001)
1599/05/12 - 1599/05/12(attestazione della chiesa intero bene); 1603/05/01 - 1603/05/01(stato di conservazione intero bene); 1607 - 1612(ricostruzione intero bene); 1631/06/16 - 1638/04/27(visite pastorali campanile); 1699/05/21 - 1699/05/21(visita pastorale intero bene); 1706/05/16 - 1706/05/16(visita pastorale intero bene); 1709/05/25 - 1709/05/25(donazione reliquie intero bene); 1709/07/08 - 1709/07/08(costruzione cappella del Rosario); 1710/12/10 - 1710/12/10(reliquie altare di San Venerando); 1715 - 1719(costruzione navate laterali intero bene); 1790/06/23 - 1790/06/23(visita pastorale intero bene); 1800 - 1800(campana campanile); 1832 - 1832(campana campanile); 1979 - 1979(vetrate artistiche intero bene); 1979 - 1979(costruzione ricreatorio intorno); 2016 - 2016(restauro intero bene)
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano <Grotte Santo Stefano, Viterbo>
Altre denominazioni S. Stefano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ricostruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ampliamento chiesa)
Notizie Storiche

1599/05/12  (attestazione della chiesa intero bene)

La prima testimonianza ufficiale dell’esistenza della chiesa di Santo Stefano sull’attuale sito è costituita dal documento relativo alla visita pastorale del 12 maggio 1599 in cui viene ordinato che l’altare principale deve essere ricostruito.

1603/05/01  (stato di conservazione intero bene)

Durante la visita pastorale del 1° maggio 1603 viene ordinata la riparazione del tetto della chiesa e della casa adiacente. L’altare maggiore è privo del Santissimo Sacramento e sono presenti gli altari di Sant’Angelo, della Madonna del Rosario e di San Sebastiano.

1607 - 1612 (ricostruzione intero bene)

Si eseguono i lavori di ricostruzione dell’edificio; il 14 giugno 1612 il vescovo di Bagnoregio Carlo Trotta è in visita presso la chiesa “di nuovo fabbricata”.

1631/06/16 - 1638/04/27 (visite pastorali campanile)

In occasione della visita pastorale del 6 giugno 1631 viene stabilita la costruzione del campanile. Per negligenza o per penuria di mezzi finanziari la struttura non viene edificata nell’immediato e nel giugno del 1636 il vescovo Pietro Paolo Febei ne intima la realizzazione entro la fine dell’anno, pena l’interdizione della chiesa; dal resoconto della Visita del 4 aprile 1638 si apprende che la torre campanaria è in funzione.

1699/05/21  (visita pastorale intero bene)

La chiesa è descritta ad aula unica con il tetto sorretto da due archi trasversali e viene impartito l’ordine di ingrandirla “con due Cappelle nell’altare del Crocifisso e del Rosario”.

1706/05/16  (visita pastorale intero bene)

Si rinnova la prescrizione riguardante l’ampliamento della chiesa.

1709/05/25  (donazione reliquie intero bene)

Il cardinale Gaspare Carpegna dona al parroco della chiesa di Santo Stefano le reliquie di San Venerando Martire estratte dalle catacombe di San Calisto di Roma per esporle alla venerazione dei fedeli.

1709/07/08  (costruzione cappella del Rosario)

Viene decretata la costruzione della cappella del Rosario a imitazione di quella di San Venerando; la spesa occorrente è di 65 scudi.

1710/12/10  (reliquie altare di San Venerando)

L’urna contenente le reliquie di San Venerando Martire viene collocata nell’altare costruito con le elemosine dei fedeli (altare di testata della navata laterale sinistra).

1715 - 1719 (costruzione navate laterali intero bene)

Nel novembre del 1715 il parroco Angelo Golini avvia il cantiere relativo alla costruzione di una navata laterale su incarico del vescovo Onofrio Elisei; alla fine del 1716 i lavori sono ultimati. Nel 1719 la popolazione del borgo decide di realizzare l’altra navata laterale, per la cui edificazione nel mese di aprile sono già disponibili il materiale edile e il denaro necessari.

1790/06/23  (visita pastorale intero bene)

Durante la visita pastorale viene accertato che la navata destra necessita di un restauro e viene ordinata la redazione di una perizia. Nella medesima Visita si afferma che l’oratorio con ingresso sul lato sinistro del presbiterio ha copertura voltata e che la sagrestia presenta tre porte, due che comunicano con la chiesa e una con la casa parrocchiale.

1800  (campana campanile)

Viene realizzata una campana dalla ditta Soli di Foligno.

1832  (campana campanile)

Un’altra campana costruita dalla ditta Giovambattista Sini di Siena viene posizionata nel campanile.

1979  (vetrate artistiche intero bene)

Il parroco Sergio Tardani commissiona alla ditta Mellini di Firenze la realizzazione di vetrate artistiche per le finestre della navata centrale.

1979  (costruzione ricreatorio intorno)

Viene costruito un ricreatorio annesso alla chiesa.

2016  (restauro intero bene)

Si eseguono i lavori di smontaggio e rimontaggio della copertura della chiesa, previo restauro delle travi recuperabili e la posa in opera di nuovi elementi lignei della stessa essenza dei preesistenti. La sommità delle murature viene consolidata mediante profili d’acciaio del tipo UPN, ancorati alla struttura sottostante con barre d’acciaio alettato. Il manto di copertura viene provvisto dello strato di impermeabilizzazione costituito da una guaina elastomerica con supporto bituminoso. Il sistema di allontanamento delle acque meteoriche viene rinnovato mediante gronde e canali in rame.
Descrizione

La chiesa di Santo Stefano sorge in piazza dell’Unità nel centro abitato di Grotte Santo Stefano e si presenta isolata, ad eccezione della parte posteriore cui sono addossati due distinti edifici residenziali. L’impianto della chiesa, disposto con asse da nord-ovest a sud-est, è a tre navate con coro quadrato. La navata centrale, coperta da un tetto a vista, è scandita da due archi diaframma e comunica con le navate minori mediante tre arcate a tutto sesto su setti longitudinali; l’ambiente è illuminato su entrambi i lati da tre finestre ad arco ribassato e da una finestra rettangolare nella controfacciata. Le navate laterali sono articolate in tre campate mediante archi trasversali minori corrispondenti alle arcate che scandiscono la navata; ciascuna campata è coperta da una volta a vela ed è illuminata da una finestra rettangolare. Due altari di testata sono in fondo alle navatelle (altare di San Venerando in quella nord-orientale e altare di San Domenico in quella opposta); un altro altare intitolato a San Carlo e alla Visitazione è presente nella prima campata della navata nord-orientale, in prossimità del quale è posizionato il fonte battesimale. In ciascuna delle restanti campate si conservano le tavole dipinte degli originari altari laterali della chiesa. L’accesso centrale, dotato di bussola, è fiancheggiato da due ingressi minori corrispondenti alle navate laterali. Il presbiterio si protende in avanti oltre alla cappella del coro su una piattaforma rialzata di due gradini dove sono posti la mensa isolata, il leggio e il cero pasquale; le panche e le sedie in legno per i celebranti si dispongono lungo i tre lati del vano del coro. Nella parete di fondo è collocato il tabernacolo fiancheggiato da una sequenza di pilastrini marmorei e sovrastato da un Crocifisso; l’ambiente è coperto da una volta a crociera ed è privo di finestre. Il coro è affiancato simmetricamente da porte che conducono a destra alla sacrestia e a sinistra ai locali parrocchiali. La facciata della chiesa è del tipo a edicola, a due ordini sovrapposti su paraste binate, raccordati da rampanti curvilinei, e conclusa da un timpano triangolare. Il livello inferiore è tripartito da un’intelaiatura tuscanica su basamento in conci squadrati di peperino a vista, nel quale si aprono tre accessi; la parte superiore presenta un ordine composito ed è caratterizzato da una finestra rettangolare con semplice cornice. Le basi e i capitelli delle paraste sono in peperino, mentre i fusti sono rifiniti ad intonaco; questi ultimi, insieme alle trabeazioni, presentano una tinteggiatura di tonalità più scura rispetto ai fondi intonacati. Il portale centrale in pietra è architravato e ornato da un timpano curvilineo spezzato; quelli laterali, anch’essi in pietra, sono ad arco a tutto sesto con conci bugnati e sono sormontati da nicchie con le statue di Santo Stefano e di San Venerando, compatroni del borgo. Il campanile a pianta quadrata è posto all’angolo meridionale del lato sud-occidentale della sacrestia. È alto m 20.0 ed è costituito da quattro piani, di cui tre si elevano al di sopra del tetto; questi livelli sono evidenziati da semplici fasce marcapiano. Nel terzo livello è presente un orologio; la cella campanaria è costituita da una semplice monofora per ogni lato. La copertura è formata da un tetto a padiglione.
Pianta
L’organismo si compone di tre navate divise da tre arcate su setti murari e scandite trasversalmente da due archi a tutto sesto nella navata centrale e da archi minori, anch’essi a tutto sesto, nelle laterali. Conclude l’impianto il vano quadrato del coro, fiancheggiato da due porte che conducono a destra alla sacrestia e a sinistra ai locali parrocchiali. L’area presbiteriale, rialzata di due gradini, avanza di poco all’interno della navata; in posizione centrale è collocata la mensa isolata dell’altare maggiore. Dalla sacrestia si accede al campanile a pianta quadrata addossato alla parete destra dell’ambiente.
Coperture
La navata centrale ha copertura a due falde con struttura portante costituita da travi in legno longitudinali poggiate sui timpani murari della facciata, del prospetto del coro e dei due archi intermedi che scandiscono la navata. L’orditura secondaria è composta da travetti con sovrapposte pianelle in cotto. Al di sopra delle volte a vela a copertura delle campate delle navate laterali è presente un tetto ad unico spiovente; il coro, voltato a crociera, e la sacrestia sono ugualmente coperti da un tetto ad unica falda. Il manto di copertura è in coppi di laterizio.
Impianto strutturale
La struttura portante della chiesa è costituita da murature continue, setti, arcate longitudinali e trasversali di connessione all’interno delle navate; al di sopra degli archi trasversali delle navatelle s’innalzano contrafforti a contenimento della spinta degli archi diaframma della navata centrale. Il muro esterno della navata sud-occidentale ha un profilo a scarpa a contrasto delle forze spingenti delle volte a vela. La parete della facciata si eleva oltre la linea di falda del tetto della navata centrale. La chiesa si presenta intonacata e la muratura si riconosce parzialmente all’esterno nelle pareti sopraelevate della navata centrale, ove appare con grandi bozze in tufo.
Pavimenti e pavimentazioni
Le tre navate sono pavimentate con marmette rettangolari in cotto a tessitura ortogonale; il presbiterio con lastre di marmo.
Elementi decorativi
Gli altari di testata delle navate laterali con frontespizi, caratterizzati da colonne e timpani curvilinei spezzati, presentano elementi decorativi in rilievo o a tutto tondo eseguiti in stucco e impreziositi da dorature; l’esecuzione di tali altari risale al XVIII secolo. I dipinti ad olio disposti lungo le pareti delle navate laterali sono datati tra il XVII e il XIX secolo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2000-2001)
In ottemperanza alle norme conciliari, l’intervento di adeguamento liturgico della chiesa ha previso la sistemazione di una nuova mensa isolata e di un leggio situato poco al di fuori della cappella del coro. La mensa in pietra e il leggio in ferro battuto sono sorretti ciascuno da una colonna con capitello ionico ugualmente in pietra.
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