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Vetralla
Viterbo
chiesa
sussidiaria
S. Pietro
Parrocchia di Sant' Andrea e San Francesco
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (2014-2016)
1334 - 1334 (pagamento di un censo intero bene); 1501/03/20 - 1501/03/20(appalto dei lavori di restauro intero bene); 1502 - 1502(lavori di restauro intero bene); 1513 - 1513(variazione di ruolo intero bene); 1578 - 1578(decorazione della parete absidale intero bene); 1612 - 1612(visita pastorale intero bene); 1646 - 1646(visita pastorale intero bene); 1900 - 1900(restauro intero bene); 1946 - 1947(intonacatura delle pareti interne intero bene); 1960/09/25 - 1960/09/25(realizzazione balaustra presbiterio); 1980 - 1980(messa in opera di una vetrata policroma facciata); 2014 - 2016(restauro e consolidamento intero bene)
Chiesa di San Pietro
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Pietro <Vetralla>
Altre denominazioni S. Pietro
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
Notizie Storiche

1334   (pagamento di un censo intero bene)

Prima menzione dell’edificio di culto nell’allibrato della chiesa di Sant’Angelo a Viterbo, in cui si cita la “ecclesia Sancti Petri de Vetralla” tra quelle che devono pagare un censo.

1501/03/20  (appalto dei lavori di restauro intero bene)

“I Santesi” danno in appalto i lavori di restauro della chiesa ai maestri muratori Gabriele di Giovanni e Pietro Cristofori di Varese, i quali si impegnano a “scaricare” i muri pericolanti e a costruire secondo il progetto.

1502  (lavori di restauro intero bene)

Spostamento e rifacimento della porta sul vicolo di San Pietro; allungamento della chiesa verso la piazzetta e rifacimento del tetto (la notizia è testimoniata dall’istromento redatto nel mese di maggio del 1502 con il quale la confraternita s’impegna a reperire il legname per la copertura della chiesa).

1513  (variazione di ruolo intero bene)

La chiesa cessa di essere parrocchia.

1578  (decorazione della parete absidale intero bene)

Realizzazione degli affreschi che ricoprono la parete absidale, opera di pittori forestieri (tali affreschi sostituiscono pitture precedenti).

1612  (visita pastorale intero bene)

Visita pastorale da parte del cardinal Muti: dal resoconto si apprende l’autorizzazione alla sostituzione della tela cerata che chiudeva le finestre e l’intenzione di dipingere i muri della sagrestia.

1646  (visita pastorale intero bene)

Nella visita pastorale del cardinal Brancacci si legge che l’altare maggiore è ben ornato da suppellettili.

1900  (restauro intero bene)

La chiesa è sottoposta a restauri, durante i quali viene ritrovato un monolite di nenfro al di sotto dell’altare maggiore. L’assetto dell’aula viene modificato rialzando l’area presbiterale di un gradino e pavimentandola con mattonelle in graniglia di cemento, mentre gli altari vengono rivestiti con lastre di marmo.

1946 - 1947 (intonacatura delle pareti interne intero bene)

Le pareti interne della chiesa vengono intonacate di bianco, ad eccezione di quella dell’altare, coprendo gli affreschi.

1960/09/25  (realizzazione balaustra presbiterio)

Viene inserita una balaustra in marmo per delimitare l’area presbiterale.

1980  (messa in opera di una vetrata policroma facciata)

Viene realizzata la vetrata che oggi decora la finestra di facciata.

2014 - 2016 (restauro e consolidamento intero bene)

A seguito di alcuni crolli dell’intonaco di facciata a causa di lesioni, si decide d’intervenire con un restauro che interessi l’intero bene. Dalla facciata viene rimosso l’intonaco cementizio, oltre a cavi elettrici e telefonici. Vi vengono inoltre inseriti due tiranti metallici sotto traccia e risarcite le lesioni. Nel prospetto laterale si interviene consolidando l’intonaco sommitale. Internamente viene eliminata la balaustra aggiunta negli anni ’60 e riportata l’area presbiterale all’antica quota, risistemando la condizione dell’altare maggiore e delle due mense laterali. Durante queste operazioni si rinvengono le due botole di ingresso alle camere di sepoltura sotterranee. Viene rifatta tutta la pavimentazione della chiesa. Gli affreschi della parete dell’altare maggiore vengono restaurati, mentre si rinvengono lacerti di antichi affreschi sulle pareti laterali. Le capriate vengono consolidate. Si aggiunge uno strato di impermeabilizzazione alla copertura.
Descrizione

La chiesa di San Pietro, collocata all’interno del centro storico della cittadina, si affaccia sul vicolo omonimo e si presenta libera sul fianco sinistro e posteriormente; mentre a destra confina con un edificio di abitazione. L’impianto, con orientamento est-ovest, è ad aula unica con terminazione ad abside affiancata da due nicchie a fondo piano. La copertura è a capanna sorretta da capriate lignee. Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto alla pavimentazione dell’aula. A destra di esso, attraverso una porta sul cui architrave è incisa l’iscrizione “Tu es Petrus et”, si trova la sagrestia, ospitata in un vano adiacente. L’accesso alla chiesa avviene tramite due ingressi, uno posto in facciata, dotato di bussola lignea e preceduto da sei gradini, e uno laterale con un solo gradino. Le pareti laterali e quella d’ingresso sono intonacate di bianco, ad eccezione di alcuni lacerti di affresco scoperti durante i recenti restauri. Si presenta invece totalmente affrescata la parete di fondo del presbiterio, articolata dall’abside centrale, in cui è collocato l’altare maggiore, rialzato su due gradini, e dalle due nicchie laterali che ospitano altari minori. La nicchia di sinistra nasconde la concavità dell’antica absidiola risalente all’epoca romanica, riconoscibile all’esterno. Lo spazio della chiesa è illuminato naturalmente da una finestra rettangolare che sormonta in asse l’accesso principale e da altre due poste sulle pareti laterali, non in asse con l’accesso secondario (lato nord) e con la porta d’ingresso alla sacrestia (lato sud). Sulla parete interno di destra si trova un’epigrafe in marmo e una nicchia affrescata; sono inoltre presenti numerosi ex-voto. I prospetti esterni sono caratterizzati da una muratura in vista in blocchi di tufo. La facciata è a capanna e presenta un portale rettangolare in peperino, preceduto da una gradinata; al di sopra di esso la finestra è riquadrata da una semplice fascia in stucco ed è ornata da una vetrata policroma raffigurante San Pietro in una vigna. Il prospetto laterale ospita al centro l’ingresso secondario, ornato da un frontespizio con timpano triangolare, contenente una croce inscritta nel centro e il fregio con l’iscrizione “Societas Sanctissimi Confalonis”; il portale è sormontato da un affresco cinquecentesco raffigurante i Santi Pietro e Paolo ai lati di una nicchia nella quale è dipinta la Madonna del Riscatto. Sono evidenziate, inoltre, da superfici intonacate le tamponature di quattro finestre centinate originarie. Al di sopra del prospetto posteriore è presente un campanile a vela con due campane bronzee.
Pianta
L’organismo è composto da un’aula rettangolare, non perfettamente regolare, di lunghezza 15,90 m e larghezza 8,50 m circa, comprendente l’area presbiterale che è rialzata di un gradino. Nella parete di fondo del presbiterio si trova al centro l’abside contenente l’altare maggiore e le due nicchie laterali con i rispettivi altari minori. Dal presbiterio si accede alla sagrestia tramite una porta posta a destra rispetto all’ingresso principale.
Coperture
La chiesa ha un tetto a due falde sorrette da capriate lignee con testate all’interno delle murature, sorrette da piccole mensole. Il manto di copertura è in coppi ed embrici di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è in mattonelle quadrate di cotto, mentre nel presbiterio sono state inserite delle mattonelle in cotto del tipo campigiane; sono inoltre presenti due botole in pietra sotto le quali si trovano le antiche camere di sepoltura.
Impianto strutturale
La chiesa ha un impianto strutturale in muratura continua costituita da blocchi di tufo legati con malta di calce; le strutture verticali sorreggono le capriate lignee della copertura. I paramenti murari interni sono rifiniti ad intonaco scialbato bianco, ad esclusione della parete di fondo che è interamente affrescata. I paramenti murari esterni sono in muratura a vista, ad eccezione della parte sommitale del prospetto laterale che presenta porzioni intonacate. Le cornici dei portali sono in peperino. Il prospetto principale è stato rafforzato con l’inserimento di due tiranti metallici posti tra il portale e la finestra rettangolare.
Elementi decorativi
Fino a metà del XX secolo la chiesa si presentava interamente affrescata; attualmente rimane tale la parete di fondo dell’area presbiterale, e qualche lacerto negli altri prospetti interni. Gli affreschi, risalenti al 1578, sono di autore ignoto e riportano rappresentazioni sacre, motivi ornamentali, riquadri con cornici, scudi, quadretti e tondi. Nel catino dell’abside è rappresentato il busto del Padre Eterno benedicente; al di sotto, un nastro porta la scritta: “Hic est filius meus dilectus in quo mihi bene complacui: ipsum audite”. Sopra l’altare appare l’immagine di San Pietro benedicente ai cui lati, in tondi e quadri, sono riportate storie della vita di San Giovanni Battista e San Pietro. Al di sopra degli altari minori sono poste due pale, una raffigurante la Madonna del Riscatto e l’altra la Crocifissione ripresa dall’affresco posto nella stessa nicchia. La tela della Madonna del Riscatto, ad olio, risale al XVI-XVII secolo ed è di autore ignoto; anche la tela della Crocifissione è di autore ignoto e risale al XVI secolo. L’altare principale è in marmo, mentre i due minori sono in muratura, rivestiti da intonaco. Nel prospetto laterale di sinistra si trova una nicchia con all’interno un affresco della Madonna e accanto un’epigrafe incorniciata da un’edicola in marmo. A destra della porta principale d’ingresso c’è un’acquasantiera in pietra, risalente al XVI secolo. Lungo le pareti laterali si trovano varie lapidi mortuarie e alcuni ex-voto.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2014-2016)
I lavori di restauro condotti nell’area presbiteriale hanno previsto l’eliminazione della balaustra, l’abbassamento del piano di calpestio all’antica quota e la messa in opera di una pavimentazione in mattonelle di cotto del tipo campigiane, ripristinando la condizione dell’altare maggiore, addossato all’abside centrale e rialzato di due gradini, e quella delle due mense laterali. Per quanto riguarda la sistemazione degli arredi liturgici, questa è risolta mediante l’inserimento di elementi amovibili in legno (leggio, sedia del celebrante).
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