chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Grotte di Castro Viterbo chiesa parrocchiale S. Pietro Apostolo Parrocchia di San Pietro Apostolo Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - intervento strutturale (1970-1980) 1100 - 1100(costruzione intero bene); 1118 - 1118(consacrazione intero bene); 1149 - 1149(controversia giurisdizione chiesa carattere generale); XIII - XIII(controversia giurisdizione chiesa carattere generale); 1369/08/30 - 1369/08/30(incorporazione nella diocesi di Montefiascone intero bene); XVI - XVI(restauri intero bene); 1739 - 1739(costruzione facciata intero bene); 1838 - 1839(costruzione soffitto del presbiterio intero bene); 1919 - 1921(danneggiamento intero bene); 1927 - 1927(lavori di restauro e consolidamento intero bene); 1931 - 1931(restauro intero bene); 1940 - 1940(restauro facciata e campanile); 1947 - 1947(rifacimento copertura); 1953 - 1953(visita pastorale intero bene); 1959 - 1959(crollo e ricostruzione soffitto intero bene); 2003 - 2003(restauro campanile)
Chiesa di San Pietro Apostolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Pietro Apostolo <Grotte di Castro>
Altre denominazioni
S. Pietro Apostolo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (costruzione facciata)
maestranze viterbesi (restauro e consolidamento chiesa)
maestranze viterbesi (restauro facciata e campanile)
Notizie Storiche
1100 (costruzione intero bene)
In quest’anno viene costruita la chiesa di San Pietro.
1118 (consacrazione intero bene)
Il vescovo Guglielmo di Orvieto consacra in questo anno la chiesa appena ultimata mentre tiene un sinodo in Val di Lago. La chiesa viene subito costituita come parrocchia.
1149 (controversia giurisdizione chiesa carattere generale)
Si verifica una controversia tra il pievano delle Grotte e l’abate del sepolcro di Acquapendente riguardo alla giurisdizione della chiesa di San Pietro.
XIII (controversia giurisdizione chiesa carattere generale)
Durante questo secolo si susseguono discordie inerenti la giurisdizione della chiesa di San Pietro tanto che il vescovo di Orvieto Ranieri scomunica l’abate del San Sepolcro che rivendicava a sé la giurisdizione della sua chiesa e di quella di San Pietro. La questione viene dapprima affidata da papa Onorio III (1216-1227) al vescovo di Chiusi senza però ottenere grandi risultati. Successivamente Gregorio IX (1227-1241) decide di affidarla al cardinale Egidio De Torres che finalmente sentenzia a favore del vescovo di Orvieto.
1369/08/30 (incorporazione nella diocesi di Montefiascone intero bene)
Papa Urbano IV decide d’incorporare la chiesa di San Pietro alla chiesa di Montefiascone che era stata elevata a cattedrale.
XVI (restauri intero bene)
La chiesa subisce notevoli interventi di trasformazione, a seguito della costruzione del palazzo comunale.
1739 (costruzione facciata intero bene)
Durante questo anni si iniziano i lavori per la costruzione della nuova facciata.
1838 - 1839 (costruzione soffitto del presbiterio intero bene)
L’architetto Luigi Fontana demolisce la volta del presbiterio e costruisce l’attuale soffitto a lacunari, abbellendolo con diverse tele.
1919 - 1921 (danneggiamento intero bene)
La chiesa viene lesionata durante i terremoti del 1919 e del 1921.
1927 (lavori di restauro e consolidamento intero bene)
Nella chiesa vengono eseguiti importanti lavori di restauro e consolidamento che comprendono la demolizione del vecchio soffitto a tavole, la soprelevazione della travatura del soffitto, la demolizione del tetto e la costruzione del nuovo, il rafforzamento del grande arco del Presbiterio e la ricostruzione del muro sovrapposto per la spinta della mole del tetto. Viene poi consolidato il campanile, in quanto slegato e pericolante. L’intervento prevede un consolidamento dalle fondazioni alla cella campanaria, la quale venne ingabbiata con cemento armato e catene in ferro; inoltre il tetto venne smontato e sostituito.
Vengono aggiunte delle piattabande nelle finestre e sulle porte della facciata; viene costruito un altro sperone esterno per fortificare il muro a destra del presbiterio, e inserito un tirante di ferro trasversale sopra l’altare maggiore. Infine, vengono realizzate nuove sottofondazioni ed effettuata una pulizia generale delle decorazioni della chiesa.
1931 (restauro intero bene)
Viene abbassata la quota interna della chiesa, rifatta la pavimentazione dell’aula e inseriti i gradini di marmo che conducono al presbiterio. Si realizza la balaustra in marmo.
1940 (restauro facciata e campanile)
Si eseguono restauri al campanile che prevedono il consolidamento della cella campanaria. Si provvede inoltre a consolidare i cornicioni della facciata con l’inserimento di cordoli in cemento armato. Viene aperta la finestra rettangolare in facciata.
1947 (rifacimento copertura)
Viene eseguita una nuova tessitura del tetto.
1953 (visita pastorale intero bene)
Dalla visita pastorale si evince che la chiesa viene utilizzata come parrocchia e che si trova in buono stato.
1959 (crollo e ricostruzione soffitto intero bene)
Crolla una parte del tetto dell’aula e nei restauri che seguono viene aggiunta la tela con la Missione degli Apostoli, opera di Padre Nazareno Confaloni.
2003 (restauro campanile)
Il sindaco di Grotte di Castro ordina l’eliminazione delle lastre di piombo pericolanti sul campanile (che erano state inserite nel restauro del 1927).
Descrizione
La chiesa è ubicata al centro del paese, disposta con il fianco sinistro su via del Progresso e con la facciata su piazza Francesco Ruspantini. L’asse dell’edificio va da sud-ovest a nord-est. A destra confina in parte con un vicolo, mentre alle spalle aderisce al tessuto edilizio.
L’ organismo è ad aula unica con coro rettangolare ed è a quota rialzata rispetto alla piazza. L’accesso avviene tramite un unico portale in facciata, preceduto da cinque gradini che conducono al piano del sagrato; varcato l’ingresso, una breve scala contenuta in un vano e formata da altri cinque gradini permette di raggiungere il piano dell’aula. Lo spazio a sinistra di questo vano è occupato dalla base del campanile; quello a destra da un ambiente di servizio. Una bussola in legno filtra l’ingresso in chiesa, sormontata da una balconata che ospita una piccola cantoria.
L’aula è scandita nei due lati da cinque cappelle rettangolari, poco profonde, le cui arcate di accesso sono inquadrate da paraste tuscaniche. Un secondo ordine minore si eleva al di sopra della trabeazione; un arco maggiore introduce nel vano del coro, e ai lati dell’arco due porte comunicano a destra con la sagrestia e a sinistra con una stanza di servizio. Il presbiterio, il cui piano è leggermente proteso nell’aula, è diviso da essa tramite una balausta in marmo, ed è rialzato di tre gradini.
L’altare, in marmo, è isolato e posto su un gradino; mentre alle sue spalle, sulla parete di fondo, si erge il ricco frontespizio su colonne relativo al vecchio altare maggiore, rialzato di tre gradini. Ai due lati del presbiterio sono presenti gli stalli lignei del coro.
Le cappelle laterali, voltate a botte, ospitano altari con elaborati e differenziati frontespizi in stucco su colonne, eccetto le prime che si fronteggiano nell’aula, occupate a sinistra dal fonte battesimale e a destra dall’urna di una sepoltura.
In asse alle cappelle, nell’ordine superiore, si aprono in entrambi i lati cinque finestre centinate. Una rettangolare è inoltre presente in facciata, mentre singole finestre ovali illuminano ai due lati il presbiterio.
L’aula è coperta da un soffitto piano a grandi lacunari, le cui travi, rivestite in stucco, s’impostano lateralmente su mensole corrispondenti ai pilastri dell’ordine superiore. Nel coro è presente un cassettonato a riquadri minori decorato al centro da una specchiatura ottagonale contenente un dipinto della Madonna.
Tutto l’interno è decorato in pittura tanto negli elevati quanto nei soffitti; finti marmi, motivi ornamentali, campiture colorate e dipinti a soggetto sacro si distribuiscono sia nell’aula che nel presbiterio; mentre il fregio dell’ordine è caratterizzato nel suo intero sviluppo da un’epigrafe dipinta.
La facciata, a stucco, con coloritura bicroma, è del tipo a edicola a due livelli sovrapposti raccordati da volute e divisi da un’esile cornice. Risolto in modo semplificato da risalti che definiscono riquadrature, il prospetto si articola in un corpo maggiore lievemente aggettante corrispondente all’ampiezza dell’aula, elevato per due livelli e coronato da un timpano triangolare, e in due ali laterali di scarsa ampiezza, relative alla profondità delle cappelle; il corpo centrale è inoltre tagliato al centro da un rincasso che ospita in basso il portale rettangolare e in alto il finestrone. Nei riquadri dell’ordine superiore, ai lati di quest’ultimo, figurano inoltre orologi. Al di sopra del timpano a ridosso della facciata si erge a sinistra il campanile; esso è diviso in tre piani da cornici in nenfro: gli ultimi due forati al centro da bifore nel primo e da aperture arcuate nel secondo, relativo alla cella campanaria, coronata da un tetto a cuspide.
I prospetti laterali sono intonacati, ad eccezione di alcune zone, lasciate in muratura a vista, corrispondenti alle tracce delle fasi più antiche della chiesa, tra cui una porta murata nel prospetto di sinistra.
Pianta
La pianta della chiesa è ad aula unica con coro rettangolare e cinque cappelle, poco profonde, per lato.
Ai lati del presbiterio, sulla parete di fondo, vi sono due porte: quella a destra comunicante con la sagrestia, quella a sinistra con una stanza di servizio. Il presbiterio, leggermente proteso nell’aula, è diviso da essa tramite una balausta in marmo, ed è rialzato di tre gradini.
La quota interna della chiesa è rialzata rispetto alla piazza, e raggiungibile tramite l’unico accesso posto in facciata, per mezzo di dieci gradini: cinque dalla piazza al sagrato e altri cinque varcato l’accesso, contenuti in un vano che precede la bussola.
Impianto strutturale
La struttura portante della chiesa è in muratura continua perimetrale con setti trasversali che definiscono le cappelle e archi a tutto sesto di connessione fra queste e l’aula, come pure verso il presbiterio.
Il tutto sorregge le capriate e l’orditura del tetto.
Particolare condizione denota la struttura della facciata, poiché consistente in una parete esterna e una interna collegate strutturalmente; all’interno dell’intercapedine che ne deriva è collocato il campanile, il quale nel 1927 ha subìto importanti restauri di consolidamento con interventi in fondazione e nella cella campanaria.
Coperture
Al di sopra del soffitto piano a grandi lacunari che decora l’aula e alle volte a botte che coprono le cappelle laterali, vi è un tetto unico a due falde; mentre il coro, caratterizzato da un cassettonato a riquadri più piccoli, ha un tetto a padiglione impostato a quota inferiore. Tutte le coperture hanno manti in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa e delle cappelle laterali è composta da lastre di marmo bianco con nervature di colore grigio. Diversamente è trattata la zona presbiteriale, che ha pavimentazione in piastrelle bianche e nere di graniglia di marmo, con le pedate dei gradini in marmo grigi.
L’intera chiesa è percorsa da una zoccolatura in marmo nero.
Elementi decorativi
La chiesa è connotata da una ricca decorazione in pittura che qualifica tanto gli elevati quanto i soffitti, con finti marmi, motivi ornamentali, campiture colorate; mentre il fregio dell’ordine è caratterizzato nel suo intero sviluppo da un’epigrafe dipinta.
Le cappelle laterali, ospitano altari con elaborati e differenziati frontespizi in stucco su colonne, eccetto le prime che si fronteggiano nell’aula, occupate a sinistra dal fonte battesimale, costruito nel 1963 e a destra dalla tomba del cardinale Salotti, costituita da una base di marmo nero sopra la quale poggia un sarcofago sormontato da un cuscino di porfido e da una croce pettorale. In alto campeggia il ritratto del Cardinale. Il progetto della tomba fu curato nel 1948 dall’ingegnere Luigi Fracassini.
In fondo al presbiterio, al centro del ricco frontespizio in stucco su colonne, entro una nicchia, è posta la statua della Madonna Assunta, databile al XVI secolo.
Nel presbiterio trovano anche posto diversi dipinti raffiguranti la Madonna Assunta, collocata in un medaglione al centro del soffitto, i Quattro Profeti, San Pietro che guarisce lo storpio e San Paolo che predica ad Atene, questi ultimi posizionati lungo le pareti.
Proseguendo nel lato sinistro della chiesa si trova la cappella dedicata al SS. Crocifisso ascrivibile al XVIII secolo. Nella cappella accanto si conserva una pregevole tela raffigurante Salomè che assiste alla decapitazione del Battista, opera di un anonimo di scuola romana del secolo XVII. Nella cappella della Madonna del Carmine è posta un’urna con le spoglie di Santa Faustina Martire compatrona, insieme a San Flavio, di Grotte di Castro. Nell’altare è appesa la tela con la Madonna con Gesù Bambino che dà lo scapolare a Simone Stoch, tra i Santi Teresa d’Avila, Anna, Carlo Borromeo e Filippo Neri.
Infine, al centro del soffitto a lacunari che sovrasta l’aula si trova la tela con la Missione degli Apostoli, opera di Padre Nazareno Confaloni, risalente al 1959.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1970-1980)
Gli arredi liturgici rispettano i canoni della riforma secondo la costituzione “Sacrosantum Concilium”.
L’altare in marmo, formato da una lastra sorretta da quattro colonnine poste agli angoli, è isolato e rialzato su un gradino; alla sua destra si trova l’ambone, anch’esso in marmo.
Sulla parete di fondo, si erge il ricco frontespizio su colonne relativo al vecchio altare maggiore, rialzato di tre gradini. Ai due lati del presbiterio sono presenti gli stalli lignei del coro.