chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Farnese Viterbo chiesa parrocchiale Santissimo Salvatore Parrocchia di Santissimo Salvatore Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980) 1210 - 1210(prima menzione del borgo carattere generale); 1484/03/21 - 1484/03/21(prima menzione della chiesa intero bene); 1574/12/20 - 1574/12/20(elargizione sussidio intero bene); 1591 - 1591(restauro campanile ); 1596 - 1596(ampliamento intero bene); 1596/05/28 - 1596/05/28(visita pastorale intero bene); 1596 - 1603(elementi decorativi cappella del Rosario); 1602 - 1603(elementi decorativi altare di San Michele Arcangelo); 1603 - 1603(donazioni intero bene); 1603 - 1603(visita pastorale intero bene); 1616 - 1617(elementi decorativi altare di San Giuseppe); 1620 - 1620(costruzione altare della Santissima Trinità); 1650 - 1650(ospitalità rifugiati intero bene); 1660 - 1660(costruzione altare della Madonna del Carmine); 1694/04/22 - 1694/04/22(apposizione reliquie altare maggiore); 1708 - 1708(crollo campanile); 1711/10/11 - 1711/10/11(inizio lavori ricostruzione campanile); 1714 - 1714(ricostruzione facciata); 1786 - 1787(restauro intero bene); 1821 - 1821(realizzazione soffitto intero bene); 1823 - 1824(deorazioni interne intero bene); 1836 - 1836(ampliamento sacrestia intero bene); 1856 - 1856(ampliamento cantoria intero bene); 1954 - 1954(rifacimento facciata intero bene); XXI - XXI(restauro e consolidamento campanile)
Chiesa del Santissimo Salvatore
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa del Santissimo Salvatore <Farnese>
Altre denominazioni
Chiesa di Santissimo Salvatore
Autore (ruolo)
Franzosi, Giovanni Giuseppe (ricostruzione campanile)
Cozzi, Carlo Antonio (ricostruzione facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ampliamento chiesa)
maestranze viterbesi (ricostruzione campanile)
maestranze viterbesi (ricostruzione facciata)
maestranze viterbesi (rifacimento soffitto della chiesa)
maestranze viterbesi (rifacimento facciata)
maestranze viterbesi (consolidamento e restauro campanile)
Notizie Storiche
1210 (prima menzione del borgo carattere generale)
Il borgo di Farnese viene menzionato per la prima volta nel diploma di infeudazione concesso da Ottone IV a Ildebrando Aldobrandeschi insieme ad altri centri abitati appartenenti alla cosiddetta “Terra Guiniccesca”.
1484/03/21 (prima menzione della chiesa intero bene)
La più antica citazione conosciuta della chiesa è un atto notarile del 21 marzo 1484 rogato dal notaio Francesco Baso di Domenico da Tuscania, con il quale Simone Guizzi, Francesco Tais, Vannunzio Priori e il presbitero Antonio Cecci Scala appaltano il lavoro di costruzione di un cimitero sotto la chiesa di San Salvatore mediante la realizzazione di un muro di contenimento. La struttura muraria è visibile sul lato meridionale dell’edificio.
1574/12/20 (elargizione sussidio intero bene)
Il Consiglio comunale di Farnese concede alla Compagnia del Santissimo Corpo di Gesù Cristo un sussidio per la costruzione della cappella del Sacramento. Si ritiene che questo ambiente occupasse l’area dell’attuale sacrestia e non sia la cappella di testata della navata laterale.
1591 (restauro campanile )
Si restaura il campanile.
1596 (ampliamento intero bene)
Durante il governo del duca Mario Farnese, la chiesa viene ampliata mediante la costruzione della navata laterale, dove vengono innalzati quattro altari.
1596/05/28 (visita pastorale intero bene)
Nella visita pastorale del vescovo di Castro svoltasi il 28 maggio 1596 si afferma che nella chiesa sono presenti altari da poco costruiti, oltre all’altare maggiore ornato con le immagini del Santissimo Salvatore e dei Santi Pietro e Giovanni. Vengono menzionati gli altari dedicati a Santa Lucia, a San Giuseppe, alla Beata Vergine, al Santissimo Salvatore e al Santo Rosario; questi ultimi sono mantenuti dalle rispettive confraternite. La chiesa è dotata di due porte e di un pergamo in pietra. Nel pavimento sono presenti diverse sepolture.
1596 - 1603 (elementi decorativi cappella del Rosario)
Il pittore Antonio Maria Panico completa i riquadri ad affresco raffiguranti Storie della Vergine e di Cristo che decorano l’edicola dell’altare della Madonna del Rosario.
1602 - 1603 (elementi decorativi altare di San Michele Arcangelo)
Nell’altare di San Michele Arcangelo viene posto un quadro del pittore Orazio Gentileschi commissionato dalla confraternita dei Disciplinati (o Battenti).
1603 (donazioni intero bene)
Monsignor Ferrante Farnese, vescovo di Parma, dona alla chiesa un ciborio in legno e marmi policromi.
1603 (visita pastorale intero bene)
Nella visita pastorale di monsignor Giovanni Ambrogio Caccia il coro retrostante l’altare maggiore viene descritto “satis angustum et obscurum”. Soltanto due dei cinque altari costruiti nella navata laterale sono portati a termine: quello consacrato alla Madonna del Rosario e quello del Santissimo Sacramento.
1616 - 1617 (elementi decorativi altare di San Giuseppe)
Il quadro del pittore Giovanni Lanfranco raffigurante la Fuga in Egitto viene collocato nell’altare di San Giuseppe.
1620 (costruzione altare della Santissima Trinità)
Ad opera di Umano Umani viene eretto l’altare della Santissima Trinità.
1650 (ospitalità rifugiati intero bene)
Nella chiesa vengono ospitati gli sfollati della distrutta città di Castro.
1660 (costruzione altare della Madonna del Carmine)
Il sacerdote Carlo Bonaventura fa costruire l’altare dedicato alla Madonna del Carmine.
1694/04/22 (apposizione reliquie altare maggiore)
Il cardinale Gaspare Carpegna dona ad Agostino Chigi, principe di Farnese, l’urna contenente il corpo e l’ampolla del sangue di San Flavio Martire. Le reliquie vengono conservate sotto l’altare maggiore della chiesa.
1708 (crollo campanile)
La struttura del campanile crolla e la parte anteriore della chiesa viene danneggiata.
1711/10/11 (inizio lavori ricostruzione campanile)
Il 10 novembre 1711 viene avviato il cantiere relativo alla ricostruzione del campanile. Il progetto viene predisposto dall’architetto Giuseppe Franzosi.
1714 (ricostruzione facciata)
La facciata della chiesa viene ricostruita su disegno dell’architetto svizzero Carlo Antonio Cozzi. Le decorazioni scultore vengono eseguite dal lorenese Francesco Colonnelli.
1786 - 1787 (restauro intero bene)
L’arciprete Domenico Egidi lamenta lo stato d’incuria in cui versa la chiesa e il cattivo odore che proviene dalle sepolture sottostanti il pavimento. Si provvede ad eseguire il restauro della struttura.
1821 (realizzazione soffitto intero bene)
L’ebanista Luigi Ghinelli realizza il soffitto piano a cassettoni della navata principale.
1823 - 1824 (deorazioni interne intero bene)
Il pittore Flaviano Valeri di Montefiascone, accademico di San Luca, esegue le decorazioni del soffitto ligneo e delle pareti interne.
1836 (ampliamento sacrestia intero bene)
La sacrestia della chiesa viene ampliata mediante l’occupazione della cappella della confraternita del Santissimo Sacramento.
1856 (ampliamento cantoria intero bene)
In controfacciata viene ingrandita e consolidata la cantoria, sotto la quale viene posta una bussola lignea.
1954 (rifacimento facciata intero bene)
La facciata, danneggiata da un bombardamento durante il secondo conflitto mondiale, viene ricostruita dall’architetto Fasolo.
XXI (restauro e consolidamento campanile)
Viene eseguito il restauro conservativo e il consolidamento statico del campanile.
Descrizione
La chiesa si trova all’entrata del borgo medievale di Farnese, subito dopo Porta della Rocca, prospiciente con il suo lato nord sulla piazza tra via Principe Amedeo e via XX settembre. Quest’ultima via la costeggia sul lato ovest, mentre ad est e in parte del lato sud sono addossati edifici di pertinenza parrocchiale.
L’impianto è a due navate: una centrale, di ampia dimensione, e una laterale a sinistra. Le due navate comunicano tramite quattro arcate su pilastri. Il presbiterio occupa una successiva campata e termina in un’abside semicircolare coperta da una semicalotta. La navata laterale ha una cappella di testata a pianta quadrata coperta da una cupola su pennacchi e lanternino centrale. In controfacciata una bussola lignea è sormontata da una cantoria con organo a canne.
Le fronti interne della navata sono scandite in sei campate da un ordine di paraste piuttosto aggettanti, concluse da una cornice continua, su cui s’imposta un attico a pilastrini. In basso l’ordine inquadra archi, i quali sono aperti in corrispondenza della comunicazione con la navata secondaria e ciechi sul lato destro della navata centrale, così come sono ciechi ai due lati del presbiterio. In alto, invece, fra i pilastrini del secondo ordine si aprono in maniera alternata, con riquadri dipinti, coppie di finestre ad arco ribassato.
L’aula è coperta da un soffitto piano a cassettoni, mentre le quattro campate della navata laterale sono coperte da volte a crociera.
Una lunetta, un oculo e un’altra lunetta si aprono dalla seconda alla quarta campata della navata laterale; mentre una finestra a terminazione curva si apre in asse nella semicalotta del presbiterio.
La facciata presenta uno schema quadrato, sormontato da una grande edicola, con arco centrale aperto contro il cielo, fiancheggiata a sua volta da edicole minori: tutt’e tre a timpano triangolare. La maggiore ospita al centro la statua del Salvatore, collocata su un alto basamento; le minori hanno invece nicchie arcuate vuote. Il portale è architravato, coronato da un timpano triangolare inserito in un attico, sul modello dell’arco trionfale. Esso, così come tutta la fascia basamentale della facciata, si presenta in conci di pietra; ai lati del portale vi sono nicchie ornamentali con bassorilievi. Superiormente il prospetto è a mattoni con bugnato angolare in pietra; così come in pietra sono la cornice orizzontale di coronamento e le edicole minori con i parapetti laterali che la sovrastano. Soltanto le paraste dell’edicola maggiore e una profilatura del suo timpano si presentano invece in pietra, essendo tutto il resto di essa in mattoni.
Pianta
La pianta è a due navate divise da quattro arcate su pilastri. La maggiore è larga circa il doppio dell’altra, che si trova sul lato sinistro ed è divisa in quattro campate. Il presbiterio aggiunge una campata all’impianto e termina con un’abside semicircolare. Alla campata del presbiterio corrisponde nella navata laterale una cappella a pianta quadrata. L’accesso viene filtrato da una bussola.
Impianto strutturale
L’organismo è in muratura continua perimetrale, con una fila di arcate su pilastri a dividere le due navate. Sull’elevato della maggiore grava il soffitto piano retto da travi e il superiore tetto presumibilmente a capriate. Nella navata laterale archi trasversali, che la ripartiscono in campate voltate a crociera, assicurano una connessione strutturale all’edificio.
Coperture
La navata principale, al disopra del soffitto piano, è coperta da un tetto a doppia falda, quella laterale da un unico spiovente e l’abside da un tetto a padiglione. Il manto superiore è in coppi e tegole.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in marmo. Delle fasce di marmo grigio s’intersecano perpendicolarmente a formare grandi riquadri riempiti internamente da grandi tessere di forme irregolari e dai molteplici colori. A caratterizzare il pavimento, subito dopo l’accesso, è uno stemma cardinalizio.
Elementi decorativi
La chiesa è ornata nelle superfici da motivi decorativi pittorici, che evidenziano le partizioni architettoniche riproducendo modanature, rivestimenti marmorei, iscrizioni e cornici. Il soffitto cassettonato è anch’esso dipinto e dorato in alcune parti. Delle tele, datate dal XVI al XX sec., sono distribuite in varie parti della chiesa. Una grande campana bronzea è collocata su un basamento all’interno di una nicchia a sinistra dell’accesso nella navata maggiore.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
La chiesa è adeguata liturgicamente. All’altare maggiore è stata anteposta una mensa isolata in marmo, rivolta verso l’assemblea; un ambone è situato al lato, anteriormente, al di sopra del gradino del presbiterio; la seduta è costituita da un banco in legno disposto contro la parete laterale.