chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Castiglione in Teverina Viterbo oratorio sussidiario San Rocco Parrocchia di Santi Filippo e Giacomo Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - intervento strutturale (2008-2009) 1485 - 1485(costruzione intero bene); 1544/01/23 - 1544/01/23(visita pastorale intero bene); 1566/11/21 - 1566/11/21(assegnazione intero bene); 1573/11/05 - 1573/11/05(visita pastorale intero bene); 1586 - 1586(assegnazione intero bene); 1636/05/08 - 1636/05/08(visita pastorale intero bene); 1836 - 1836(restauro intero bene); XXI - XXI(restauro intero bene)
Oratorio di San Rocco
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio di San Rocco <Castiglione in Teverina>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione oratorio)
maestranze viterbesi (restauro oratorio)
maestranze viterbesi (restauro oratorio)
Notizie Storiche
1485 (costruzione intero bene)
Nella contrada Rivellino il dismesso ospedale degli appestati, costituito da un unico ambiente privo di facciata e protetto da un cancello con piccola cappella dedicata a San Rocco, viene trasformato in oratorio. L’arcata d’ingresso viene tamponata e si costruisce l’altare addossato alla parete di fondo, sulla quale nel 1485 la comunità dei fedeli commissiona la realizzazione di un affresco raffigurante la Vergine tra i Santi Giovanni, Rocco, Sebastiano e Bernardino.
1544/01/23 (visita pastorale intero bene)
Il vicario generale del vescovo Francesco de Solis in visita presso l’oratorio ordina la ricostruzione dell’ambiente costruito accanto e destinato alla degenza dei malati, perché fatiscente.
1566/11/21 (assegnazione intero bene)
L’oratorio è privo di cappellano. Dopo aver ricevuto la domanda di assegnazione da parte di alcuni parroci, il Consiglio comunale propone di consegnare la chiesa alla Compagnia del Corpo di Cristo; la decisione consiliare tuttavia non viene subito attuata.
1573/11/05 (visita pastorale intero bene)
Dalla visita apostolica di monsignor Binarini risulta che l’oratorio, gestito insieme all’ospedale dai Santesi nominati direttamente dal Comune, non viene ancora officiato. Constatando che la stanza sottostante all’edificio di culto viene utilizzata come macello e come luogo d’incontro per il gioco delle carte e dei dadi, il prelato impone che l’ambiente inferiore venga preservato da tali usi.
1586 (assegnazione intero bene)
La confraternita del Corpo di Cristo gestisce il complesso affidatogli dalla comunità di Castiglione.
1636/05/08 (visita pastorale intero bene)
Riguardo all’altare dell’oratorio, il vescovo Pietro Paolo Febei ordina il restauro della pala affrescata e la sostituzione della statua di San Rocco con la Croce; quanto alla statua del santo viene concesso di collocarla in una nicchia da realizzare in una delle pareti interne nell’eventualità che i fedeli volessero mantenerla.
1836 (restauro intero bene)
Il Comune commissione il restauro dell’edifico e la demolizione del contiguo ospedale, ormai fatiscente; successivamente l’oratorio verrà officiato annualmente in occasione della festa di San Rocco.
XXI (restauro intero bene)
Su progetto dell’architetto Massimo Fordini Sonni e dell’ingegnere Giulia Arcangeli, nel 2009 viene completato il restauro della chiesa finanziato dal Comune di Castiglione in Teverina con la collaborazione dell’Università degli Studi della Tuscia; i lavori eseguiti hanno riguardato il consolidamento e il rifacimento del tetto, la tinteggiatura delle pareti interne ed esterne, il restauro dell’affresco, l’aggiunta di una mensa d’altare e la messa in opera dell’impianto di illuminazione.
Descrizione
Situato al margine sud-orientale del centro storico di Castiglione in Teverina, l’oratorio di San Rocco sorge isolato in uno slargo accessibile da via Fontana Vecchia. La fiancata destra e la parte posteriore dell’edificio, a strapiombo e poggianti su un affioramento roccioso, sono visibili da un percorso che da via Fontana Vecchia conduce ad una proprietà privata.
L’oratorio, con asse disposto da nord-ovest a sud-est, è costituito da un’aula unica coperta da un tetto a vista a due falde sorretto da tre capriate; l’area presbiteriale è all’estremità sud-orientale, dove, in posizione centrale, è collocata la mensa isolata dell’altare maggiore. L’oratorio è privo di sacrestia.
L’alzato interno è intonacato, ad eccezione della parete di fondo che si presenta affrescata.
Il luogo di culto segue la tipica impostazione delle chiese di campagna, essendo illuminato da due basse finestre quadrate che affiancano l’ingresso e da una finestra ovale al di sopra della porta; un ulteriore finestra rettangolare posta sul lato destro rischiara l’ambiente interno.
La facciata, ad intonaco, ha uno schema a capanna; al centro, preceduto da un gradino, si apre la porta d’ingresso rettangolare, priva di cornice e sovrastata superiormente da una finestra ovale; questa finestra e quelle laterali, anch’esse prive di cornici, sono dotate di inferriate. Una fascia, interrotta al centro da un piccolo timpano triangolare, conclude la facciata e rimarca le falde inclinate del tetto. In cima si erge al centro, al di sopra di un breve pilastro in mattoni, una croce metallica e ai lati due piccoli elementi piramidali in pietra.
I prospetti laterali e quello posteriore sono intonacati. Un piccolo campanile a vela sovrasta, oltre il tetto, la parete di fondo in prossimità del muro laterale sinistro.
Pianta
L’edificio presenta un’unica navata rettangolare, che misura m 9,70 di lunghezza e m 4,20 di larghezza, la cui porzione finale relativa all’area presbiteriale ospita in posizione centrale la mensa isolata dell’altare maggiore.
Impianto strutturale
L’elevato dell’oratorio è composto da pareti in muratura intonacata, sia all’esterno che all’interno, la cui probabile costruzione è in pezzame tufaceo. Sulle pareti longitudinali grava la copertura a tetto, la cui doppia orditura in legno è sostenuta da tre capriate. Una catena metallica è inserita in corrispondenza della parete di fondo.
Coperture
L’oratorio è coperto da un tetto a vista a doppia falda con struttura portante costituita da travi in legno longitudinali poggiate su tre capriate e sui timpani murari della facciata e della parete di fondo. L’orditura secondaria è composta da travetti con sovrapposte pianelle in cotto. Il manto superiore è in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è formata da marmette rettangolari in cotto disposte a spina di pesce nell’aula e in filari paralleli alla parete di fondo nell’area presbiteriale.
Elementi decorativi
La parete di fondo è decorata da un affresco del XV secolo raffigurante, al centro, la Madonna seduta in trono con in braccio Gesù Bambino affiancata sui lati da una coppia di Santi (San Giovanni e San Rocco a sinistra e San Sebastiano e San Bernardino a destra); in alto sono effigiati il Padreterno benedicente e due angeli. La composizione pittorica è inquadrata da una fascia decorata da elementi a grottesche. Il dipinto viene attribuito al pittore Piermatteo d’Amelia.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2008-2009)
La chiesa è stata adeguata alle prescrizioni liturgiche del Concilio Vaticano II. L’intervento ha riguardato la rimozione della mensa dell’altare maggiore addossato alla parete di fondo e l’aggiunta di una nuova mensa isolata con ripiano in legno e struttura metallica.