chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Castiglione in Teverina Viterbo chiesa sussidiaria Santa Maria della Neve Parrocchia di Santi Filippo e Giacomo Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Elementi decorativi altare - intervento strutturale (2000-2001) 1490 - 1500(committenza intero bene ); 1501 - 1509(costruzione intero bene); 1509 - 1531(costruzione altari laterali); 1549 - 1550(rinnovo presbiterio); 1557 - 1558(affreschi presbiterio); 1561/01/04 - 1561/01/04(proprietà altare della Madonna del Rosario); 1599/04/24 - 1599/04/24(visita pastorale intero bene); 1615 - 1615(visita pastorale intero bene); 1736 - 1736(visita pastorale intero bene); 1744 - 1744(visita pastorale intero bene); 1750 - 1750(visita pastorale intero bene); 1784 - 1784(visita pastorale altare di Santa Maria di Costantinopoli); 1855 - 1855(sepolture intero bene); 1859 - 1859(consolidamento intero bene); 1956/01/27 - 1957/08/05(ristrutturazione intero bene); 1958/11/09 - 1958/11/09(decorazione portale d'ingresso); 1964 - 1964(restauro intero bene); 1972 - 1976(consolidamento intero bene); 1990 - 1993(restauro affreschi intero bene); 1996/09/26 - 2001/08/05(riapertura intero bene)
Chiesa di Santa Maria della Neve
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santa Maria della Neve <Castiglione in Teverina>
Altre denominazioni
Chiesa della Madonna della Neve Chiesa di Santa Maria ad Nives
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (rinnovo presbiterio)
maestranze viterbesi (ricostruzione tetto)
Notizie Storiche
1490 - 1500 (committenza intero bene )
Lungo la strada che da Castiglione conduceva a Baschi esisteva una muraglia che delimitava il podere denominato “Lolle”, sopra il cui portale d’ingresso era posta un’immagine della Madonna con il Bambino. Alla fine del XV secolo, a seguito di eventi miracolosi, la popolazione decide di realizzare una chiesa in cui custodire l’immagine sacra. Interpellata la Confraternita del Corpo di Cristo, questa concede il proprio terreno adiacente per costruirvi l’edificio religioso, riservandosi il diritto di patronato per la nomina del cappellano insieme alla Magistratura comunale. Nel 1500 viene richiesto direttamente a papa Alessandro VI il permesso di costruire.
1501 - 1509 (costruzione intero bene)
Ottenuta l’autorizzazione da papa Borgia il 27 maggio 1501, la costruzione della chiesa viene subito cominciata e viene ultimata nel 1509, come attestato dall’iscrizione A.D. MDVIIII scolpita sul portale d’ingresso.
1509 - 1531 (costruzione altari laterali)
Terminata la struttura, tra il 1509 e il 1531 vengono commissionati da alcuni fedeli gli altari laterali nelle quattro nicchie semicircolari della navata. Il primo altare eretto è quello della Madonna del Rosario, per il quale Giulio II con bolla del 5 maggio 1509 vi concede l’indulgenza plenaria. In seguito, viene realizzato l’altare dedicato ai Santi Rocco e Sebastiano, nel 1517 quello consacrato all’Assunta e infine nel 1531 viene completato l’altare dedicato ai Santi Pietro e Paolo. In questo arco di tempo, le pareti della navata vengono decorate con affreschi votivi.
1549 - 1550 (rinnovo presbiterio)
Nel 1549 viene deciso di rinnovare e di abbellire il presbiterio, dotandolo di un nuovo altare maggiore e separandolo dalla navata mediante una balaustra; questa, realizzata in pietra serena da mastro Giovanni orvietano e da mastro Cascio fiorentino, viene ultimata il 19 luglio 1550.
1557 - 1558 (affreschi presbiterio)
Tra il 1557 e il 1558 vengono affrescate le pareti e la volta a crociera del presbiterio, come si desume da un cartiglio dipinto tra le grottesche dell’arco trionfale.
1561/01/04 (proprietà altare della Madonna del Rosario)
Presso l’altare della Madonna del Rosario, viene istituita la Compagnia del Santo Rosario.
1599/04/24 (visita pastorale intero bene)
Nel corso della visita pastorale alla chiesa, il vescovo Carlo Trotti, constatato che gli affreschi delle pareti e della volta sono in pessimo stato di conservazione, ordina che almeno quelli degli altari laterali vengano restaurati.
1615 (visita pastorale intero bene)
Dal resoconto della visita pastorale del vescovo Lelio Ruini risulta che l’altare maggiore e i quattro altari laterali sono ben muniti e mantenuti.
1736 (visita pastorale intero bene)
Durante la visita pastorale, il vescovo Onofrio Pini comanda di riparare il tetto e di apporre i vetri alle finestre. Due dei quattro altari laterali risultano sospesi dal culto.
1744 (visita pastorale intero bene)
Dal resoconto della visita pastorale effettuata dal vescovo Onofrio Pini risulta che, oltre all’altare maggiore, soltanto l’altare laterale della Madonna del Rosario è ben mantenuto; gli altri sono sospesi dal culto.
1750 (visita pastorale intero bene)
Il vescovo Pini visita la chiesa e trova sospeso dal culto anche l’altare dedicato alla Madonna del Rosario.
1784 (visita pastorale altare di Santa Maria di Costantinopoli)
Il vescovo Giuseppe Aluffi verifica durante la visita pastorale che l’altare consacrato a Santa Maria di Costantinopoli, posto sul lato destro della chiesa, è mantenuto dalla devozione dei fedeli.
1855 (sepolture intero bene)
Per prevenire il contagio di una grave pestilenza che aveva determinato la sospensione delle sepolture nella chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo, il Consiglio comunale stabilisce di trasferire le tumulazioni nella poco frequentata chiesa di Santa Maria della Neve.
1859 (consolidamento intero bene)
L’arco trionfale della chiesa, pericolante per il cedimento delle pareti laterali, viene rinforzato mediante la messa in opera di una catena metallica.
La Soprintendenza ai Monumenti del Lazio esegue il rifacimento del tetto e interviene sugli archi trasversali di sostegno; viene inoltre rinnovata la pavimentazione e si eliminano i quattro altari laterali.
1958/11/09 (decorazione portale d'ingresso)
In ricordo dell’anno Mariano vengono applicate nella lunetta del portale d’ingresso maioliche dipinte a mano che riproducono l’immagine della Madonna della Neve custodita all’interno.
1964 (restauro intero bene)
A cura del Genio Civile viene riparato l’altare maggiore, rinforzata la volta a crociera del presbiterio, sostituito il portone ligneo e realizzato lo zoccolo in travertino nella facciata.
1972 - 1976 (consolidamento intero bene)
Nel 1972, per la realizzazione di una galleria sulla linea ferroviaria Roma-Firenze a pochi metri dall’edificio, la chiesa viene chiusa al pubblico e vengono eseguiti lavori di consolidamento delle strutture portanti; gli affreschi vengono distaccati e successivamente riposizionati nel 1976.
1990 - 1993 (restauro affreschi intero bene)
Nella primavera del 1990, alcuni studenti tedeschi di scuole di architettura e restauro iniziano ad interessarsi allo stato di degrado in cui versano gli affreschi. Nello stesso anno, il Centro Operativo per la Conservazione dei Beni Artistici e Culturali della Teverina presenta a cura dell’architetto Maurizio Damiani un primo schema di progetto di restauro e di preventivo della spesa all’amministrazione comunale, a quella provinciale e alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Culturali del Lazio. I lavori di restauro vengono autorizzati nel luglio 1993, iniziati nel successivo mese sotto la direzione dell’architetto Damiani e del restauratore tedesco Peter Kubalek e ultimati nel mese di ottobre dello stesso anno.
1996/09/26 - 2001/08/05 (riapertura intero bene)
Il 26 settembre 1996 crolla parte del tetto e la chiesa viene chiusa al pubblico. L’edificio viene riaperto il 5 agosto 2001 al termine dei lavori di ricostruzione del tetto.
Descrizione
La chiesa di Santa Maria della Neve sorge all’esterno del centro abitato di Castiglione in Teverina e si presenta isolata, con l’eccezione del muro di fondo a cui è addossato un edificio residenziale, che originariamente costituiva l’abitazione dei cappellani. L’impianto è ad aula unica, articolata da due nicchie per lato, con presbiterio quadrangolare, affiancato a destra dal vano della sacrestia. L’asse della chiesa è nord-sud; l’altare è all’estremità sud.
Lo spazio rettangolare dell’aula è scandito da due archi diaframma a sesto acuto che sorreggono il tetto a vista a due falde. Le pareti laterali e le nicchie curve scarsamente profonde, che in origine ospitavano altari minori, sono affrescate. Al di sopra delle nicchie si aprono finestre monofore.
L’area presbiteriale, rialzata di due gradini, è coperta da una volta a crociera e illuminata da una finestra rettangolare aperta sul lato meridionale. Le pareti del coro e la copertura voltata sono anch’esse affrescate. L’accesso al presbiterio avviene tramite un portale a frontespizio collegato ad un’alta balaustra in pietra serena. Nel fregio del portale è incisa l’iscrizione: VIRG. NIVIS TEMP. MDL e sul basamento della balaustra sono scolpiti lo stemma comunale e quello della famiglia Monaldeschi. Contro la parete di fondo si dispone l’altare maggiore, ornato da un frontespizio con elementi decorativi a tutto tondo e preceduto da una mensa isolata in pietra serena. Il tabernacolo è incassato nello spessore murario della parete occidentale. Un campanile a vela sovrasta il muro settentrionale della sacrestia.
La facciata ha profilo a capanna e presenta un portale architravato con superiore lunetta, sormontato in alto da un oculo e affiancato in basso a destra da una finestra rettangolare con grata di ferro. L’incorniciatura marmorea dell’accesso è contraddistinta da paraste con capitelli corinzi, decorate nel fusto con motivi a grottesche; la trabeazione ha un fregio continuo di festoni e reca l’iscrizione A.D. MDVIIII. Nella lunetta è effigiata l’immagine della Madonna del Latte su maioliche dipinte a mano. La facciata è coronata in alto da una croce metallica.
Pianta
L’impianto della chiesa è composto da una navata rettangolare e da un coro pressoché quadrato. L’aula, che misura m 17.50 di lunghezza per 9.50 di larghezza, è scandita da due archi diaframma in tre campate, di cui la mediana leggermente più breve rispetto alle altre. Lo spazio è articolato simmetricamente da due nicchie curve per lato, ricavate nello spessore murario e disposte nella prima e nella terza campata, subito a ridosso degli archi diaframma. Sul fianco occidentale dell’aula, in prossimità del presbiterio, è presente un ingresso secondario alla chiesa. Il coro, rialzato di due gradini, ha ampiezza pari a m 6.70 ed è profondo m 6.20. Sul lato destro del vano si accede all’ambiente quadrato della sacrestia.
Coperture
La navata ha copertura a due falde con struttura portante costituita da travi in legno poggianti sulle murature trasversali e sugli archi diaframma. L’orditura secondaria è composta da travetti con sovrapposte pianelle in cotto; il manto è in coppi di laterizio. Il coro presenta anch’esso un tetto a due falde al di sopra della volta a crociera; la copertura è posta alla stessa quota di quella dell’aula ed è sorretta da travi longitudinali. La sacrestia presenta un tetto ad unico spiovente, sostenuto da puntoni incassati nella muratura del coro e poggianti nel muro perimetrale esterno. Il rifacimento del tetto – in ottimo stato di conservazione – risale all’ultimo decennio del XIX secolo.
Pavimenti e pavimentazioni
Tutta la pavimentazione della chiesa, compresa quella della sacrestia, è realizzata in pianelle di cotto disposte in file orizzontali parallele all’asse trasversale; in corrispondenza degli archi diaframma della navata, sono presenti lastre in pietra. I gradini del presbiterio sono in pietra serena.
Impianto strutturale
Le strutture verticali portanti sono in muratura di pietrame; le angolate, gli archi e le spalle delle finestre sono realizzate in blocchi di pietra squadrati. L’arco di accesso al presbiterio è stato rinforzato con una catena metallica; la parete di fondo del coro con contrafforti a scarpa. Il paramento murario esterno è intonacato, così come quello interno, ornato da affreschi.
Elementi decorativi
Gli affreschi votivi della navata, oggi in parte frammentari, sono stati eseguiti tra il 1509 e il 1531, subito dopo il completamento della struttura muraria. Sul lato destro sono collocati in successione, a cominciare dal fondo dell’aula, la pala dell’altare dei Santi Rocco e Sebastiano, l’affresco della Vergine in trono con Bambino, quello di San Cristoforo che porta Gesù Bambino, la pala dell’altare dei Santi Pietro e Paolo, l’immagine della Madonna col Bambino tra San Sebastiano e San Rocco e una Testa di anonimo.
In controfacciata, a sinistra del portale, è presente l’affresco della Madonna col Bambino.
Sul lato sinistro dell’aula vi sono l’affresco di San Sebastiano, quello di Sant’Antonio da Padova, la pala dell’altare dell’Assunta, la figura di San Lazzaro, l’affresco della Natività con i Re Magi (riferibile alla metà del XVI secolo), due riquadri raffiguranti rispettivamente San Nicola vescovo e la Madonna con il Bambino che benedice il committente al di sopra dei quali è presente il riquadro della Madonna dei Sette Dolori, la pala dell’altare della Madonna del Rosario e la Madonna e Bambino tra Santi Giacomo e Rocco.
In basso a destra dell’arco trionfale è presente un affresco della Madonna e Bambino tra San Rocco e San Sebastiano, mentre su entrambi i lati dello stesso, sopra una finta architettura che finge di proseguire la balaustra, sono dipinti entro finte nicchie le figure di San Sebastiano e di San Rocco e al di sopra due tondi con i Profeti.
Gli affreschi del presbiterio, realizzati tra il 1557 e il 1558, sono inquadrati entro una finta architettura, composta da pilastri decorati a grottesche poggianti su un alto basamento, e raffigurano su due registri le Storie di Cristo. Sulla parete meridionale, ai lati dell’altare maggiore, si scorgono due frammenti di affresco accostabile all’arte delle botteghe pittoriche di gusto tardo-gotico attive a Viterbo e soprattutto ad Orvieto alla fine del XIV secolo; entro una finta architettura in stile gotico, con archetti trilobati sostenuti da esili colonnine, sono collocati la Vergine con il Bambino e i Santi Antonio Abate, Rocco e altro Santo.
Le quattro vele affrescate della volta a crociera, raffiguranti scene della Vita della Vergine, sono suddivise da fasce decorate a motivi geometrici che partono dagli angoli delle pareti inferiori.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (2000-2001)
L’intervento di adeguamento liturgico della chiesa è stato eseguito realizzando un altare isolato all’interno del presbiterio; la mensa consiste in una lastra di recupero in pietra, sorretta da due pilastrini in muratura intonacata.