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Canino
Viterbo
chiesa
sussidiaria
S. Maria del Suffragio
Parrocchia di Santi Giovanni e Andrea Apostoli
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1960-1965)
1649 - 1649(cambio di giurisdizione a Canino carattere generale); 1730 - 1730(realizzazione intero bene); 1773 - 1773(visita apostolica intero bene); 1803/11 - 1803/11(visita pastorale intero bene); 1806/05/20 - 1806/05/20(visita pastorale intero bene); 1960 - 1960(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Santa Maria del Suffragio
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria del Suffragio <Canino>
Altre denominazioni Chiesa della Madonna del Suffragio
Chiesa del Suffragio
S. Maria del Suffragio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ricostruzione chiesa)
Notizie Storiche

1649  (cambio di giurisdizione a Canino carattere generale)

Con la distruzione di Castro e la conseguente sconfitta dei Farnese – possessori del Ducato – Canino e gli altri castelli che costituivano tale dominio passano sotto il diretto controllo della Chiesa e Papa Innocenzo X Pamphilj (1644-1655) trasferisce la sede vescovile ad Acquapendente.

1730  (realizzazione intero bene)

A seguito della ristrutturazione del precedente oratorio di San Rocco presente in situ, si apre la nuova chiesa dedicata al culto della Madonna del Suffragio.

1773  (visita apostolica intero bene)

La chiesa viene visitata da Mons. Clemente Maria Bardini (1763-90).

1803/11  (visita pastorale intero bene)

Mons. Florido Pierleoni (1802-29) visita la chiesa.

1806/05/20  (visita pastorale intero bene)

Mons. Florido Pierleoni visita la chiesa.

1960  (ristrutturazione intero bene)

La chiesa è soggetta a una radicale opera di ristrutturazione che ha oscurato quasi completamente la precedente facies.
Descrizione

La Chiesa della Madonna del Suffragio sorge nel borgo di Canino, al lato dell'attuale sede del Municipio, e più precisamente in via Roma. Orientata secondo l'asse che va da sud-ovest a nord-est questa fabbrica monoaula priva di cappelle laterali si inserisce all'interno del tessuto cittadino in angolo fra via Roma e via Magenta, entrambe carrabili. Conseguentemente, due sono i prospetti che affacciano su strada: uno corrispondente alla facciata; l'altro al fianco nord-ovest. Il primo si presenta con una soluzione a capanna nobilitata dalla predisposizione lungo l'asse centrale dell'ingresso che è immediatamente sormontato da un'ampia finestra verticale fiancheggiata da bassorilievi raffiguranti scene della vita della Madonna. La trattazione delle superfici è univoca e risolta in un rivestimento di lastre di travertino tessute secondo un andamento orizzontale. Due file di pietre più scure scandiscono i limiti del prospetto e sottolineano l'angolo. Lateralmente, l'organizzazione appare invece maggiormente semplificata. Lo dimostra l'assenza dei ricorsi lapidei i quali, relegati a costituire un basamento inclinato che segue il profilo del vicolo Magenta, lasciano affiorare superiormente una parete cementizia cadenzata unicamente da cinque bucature (uguali in dimensione ad eccezione dell'ultima, più piccola). All'interno, la sala si svolge in senso longitudinale ed è marcata dalla presenza di un ampio portale in cemento armato che scandisce la posizione dell'ambiente presbiteriale, peraltro anche rialzato di tre gradini. Qui prende posto al centro un altare isolato e, dietro di questo, due nicchie ospitanti le statue di San Giuseppe e San Francesco, nonché il Santissimo. Sulla sinistra (angolo nord-est) si apre uno stanzino utilizzato come ripostiglio mentre, sulla destra, è collocato un armadio in legno dentro cui sono conservati tutti gli indumenti e gli utensili usati durante la celebrazione. L’intelaiatura in cemento armato si mostra con leggeri rilievi della struttura – ribaditi anche da un diverso colore dell'intonaco – che definiscono il ritmo dello spazio riservato ai fedeli secondo uno schema a capanna in continuità con l'esterno. In particolare, gli elementi verticali sembrano disegnare sopra il basamento marmoreo una sorta di paraste prive di aggettivazioni, le quali preludono in alzato alla posizione degli appoggi delle capriate. Quest’ultime, a loro volta, definiscono la struttura del tetto e sorreggono il sistema di travetti e travicelli del manto di copertura. Un’illuminazione sostanzialmente omogenea è garantita dalle cinque bucature sul lato sinistro (fianco nord-ovest), dalla foratura in controfacciata e da una finestra ricavata nella muratura di destra del presbiterio. Sono da notare l’assenza del campanile e un leggero disassamento nell’impianto dell’edificio riscontrabile nella zona d’entrata: un sottile indizio dell’antica storia di questo luogo di culto.
Pianta
La chiesa si presenta impostata su uno schema monoaula sviluppato in senso longitudinale in cui, però, appare evidente la distinzione fra il presbiterio e la sala riservata ai fedeli, tramite un ampio portale trasversale. Ai lati dell’area liturgica due piccoli spazi, utilizzati per dare accesso un ripostiglio a sinistra e ospitare un armadio a destra, sono determinati dall’aggetto dei piedritti dello stesso portale.
Impianto strutturale
La chiesa si presenta impostata su una struttura a telaio in cemento armato. Questa è costituita da un'orditura di travi e pilastri che formano un insieme stabile di collegamenti rigidamente connessi e parzialmente emergenti dal profilo della parete d’intradosso. Collabora alla generale stabilità del manufatto la tamponatura in blocchi di pietra che, all'esterno, è rivestita superficialmente da lastre di travertino a tessitura orizzontale nella facciata e con malta cementizia lungo il prospetto laterale; all'interno tutte le pareti sono intonacate ed è presente un basamento lapideo. Sopra la struttura portante poggia il tetto a doppia falda sorretto da tre capriate lignee.
Coperture
All’esterno, la chiesa è coperta da un tetto a doppia falda spiovente. La copertura è uniforme per tutta la lunghezza dell’edificio e il manto è in coppi. All’interno, un sistema di travetti e travicelli sostenente un impalcato ligneo poggia su capriate lignee del tipo palladiano, oltre che sul portale in cemento armato a separazione dell’aula dal presbiterio.
Pavimenti e pavimentazioni
La chiesa è interamente pavimentata in marmo di diverse qualità secondo una tessitura orizzontale. Al centro della sala prende posto un riquadro celebrante la Vergine Maria e riportante le iniziali “A-M”.
Elementi decorativi
La chiesa possiede alcuni elementi di pregio fra cui spiccano le due campane della ex-chiesa di S. Andrea in Arce di Canino (angolo sud-ovest) e una statua della Madonna del Suffragio (angolo nord-ovest).
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1960-1965)
Nell’ambito dei lavori di restauro dell’intero immobile, si è provveduto a posizionare nel presbiterio un nuovo altare.
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