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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Canepina
Viterbo
chiesa
sussidiaria
S. Michele Arcangelo
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
1490 - 1490(prima menzione documentata intero bene); 1573/07/20 - 1573/07/20(affidamento ai Carmelitani intero bene); 1574/12/19 - 1574/12/19(presa di possesso dei Carmelitani intero bene); 1582 - 1582(fondazione intero bene); 1593 - 1627(trasformazione della chiesa intero bene); 1595 - 1605(decorazione cappelle laterali e apposizione busto intero bene); 1624 - 1624(erezione del campanile intero bene); 1627 - 1627(consacrazione intero bene); XVIII - XVIII(ristrutturazione intero bene); 1873 - 1873(cambio proprietà intero bene); XX - XX(restauro affreschi e aggiunta ali superiori intero bene); 1917 - 1917(variazione ruolo e denominazione intero bene); 1967 - 1968(variazione di ruolo intero bene); 1989/06/21 - 1989/06/21(riapertura della chiesa intero bene)
Chiesa di San Michele Arcangelo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Michele Arcangelo <Canepina>
Altre denominazioni Chiesa dei Frati
Chiesa di Santa Maria del Fossatello
S. Michele Arcangelo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (trasformazione chiesa)
maestranze viterbesi (costruzione campanile)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
Notizie Storiche

1490  (prima menzione documentata intero bene)

La chiesa viene menzionata per la prima volta con il nome di Santa Maria del Fossatello.

1573/07/20  (affidamento ai Carmelitani intero bene)

La chiesa viene affidata ai Carmelitani in seguito ad un miracolo legato ad un affresco della Vergine.

1574/12/19  (presa di possesso dei Carmelitani intero bene)

I Carmelitani prendono possesso della chiesa grazie ad un atto stipulato fra il Podestà di Canepina e alcuni cittadini canepinesi.

1582  (fondazione intero bene)

Un’epigrafe sul portale centrale farebbe risalire la chiesa a questa data.

1593 - 1627 (trasformazione della chiesa intero bene)

La chiesa viene trasformata completamente dal priore Angelo Menicucci. Viene ingrandita abbattendo il muro di sinistra, così che la vecchia chiesetta costituisse il nuovo presbiterio con un nuovo altare maggiore e vengono costruite le cappelle laterali.

1595 - 1605 (decorazione cappelle laterali e apposizione busto intero bene)

Vengono decorate le cappelle laterali dalle famiglie abbienti di Canepina e il priore viene effigiato nella controfacciata di un busto di scuola berniniana attribuito a Giuliano Finelli.

1624  (erezione del campanile intero bene)

Viene eretto il campanile a due ordini in muratura a vista.

1627  (consacrazione intero bene)

La chiesa viene consacrata da monsignore Angelo Gozzadini, vescovo di Orte e Civita Castellana.

XVIII  (ristrutturazione intero bene)

Verso la metà del XVIII, la chiesa viene ristrutturata, come attesta un’epigrafe in controfacciata.

1873  (cambio proprietà intero bene)

La chiesa viene acquistata dallo Stato.

XX  (restauro affreschi e aggiunta ali superiori intero bene)

Dopo essere stata danneggiata da un incendio vengono riportati in luce gli affreschi delle cappelle laterali e vengono aggiunte le due ali che affiancano il frontespizio sopra il primo ordine.

1917  (variazione ruolo e denominazione intero bene)

Nel 1917 alla chiesa viene attribuito il titolo di parrocchia di San Michele Arcangelo.

1967 - 1968 (variazione di ruolo intero bene)

La parrocchia di San Michele Arcangelo viene unita perpetuamente a quella di Santa Maria Assunta.

1989/06/21  (riapertura della chiesa intero bene)

La chiesa viene riaperta, dopo qualche mese di chiusura per lavori di restauro, con una solenne celebrazione liturgica, officiata dal vescovo slovacco monsignore Domenico Hrušovský.
Descrizione

La chiesa si trova all’interno di un complesso conventuale posizionato subito al di fuori del centro storico. La chiesa, il cui asse è nord-sud, con presbiterio a sud, ha addossati sul suo lato ovest locali destinati a funzioni pubbliche e ad est, dove si sviluppa il chiostro, si trova il museo delle tradizioni popolari. L’edificio di culto è ad aula unica con quattro cappelle laterali per lato, rialzate di un gradino, e termina con un presbiterio a pianta rettangolare di due gradini più alto. Il vano del presbiterio, di poco più stretto della navata, è diviso da questa da una bassa balaustra ad andamento curvilineo aperta al centro; inoltre, lo spazio è diviso da un altare con frontespizio fiancheggiato simmetricamente da due porte che aprono sulla parte retrostante occupata da un coro ligneo. Un ordine composito su paraste inquadrante gli archi di accesso alle cappelle scandisce l’intera navata; un ordine ionico più basso, sempre su paraste, percorre i tre lati del presbiterio. Solo le due cappelle laterali verso il presbiterio si differenziano dalle altre poiché più basse, per ospitare, al disopra, coretti con balaustra. Il presbiterio ha sui fianchi due grandi quadri dipinti con cornici in stucco e sul fondo un frontespizio con timpano spezzato che incornicia una pala votiva. Quest’ultimo, a sua volta sormontato da una finestra cieca con ricco frontespizio anch’esso spezzato. Inoltre, al disopra dell’arco di accesso al presbiterio, uno stemma araldico con ai lati una coppia di angeli riempie lo spazio di testata. L’aula è voltata a botte con lunette in corrispondenza delle cappelle sottostanti. Queste ultime, come anche il presbiterio, sono coperte da volte a botte. La luce naturale entra dalle ampie finestre arcuate con frontespizio, inserite all’interno di ciascuna lunetta e da una finestra rettangolare in controfacciata, anch’essa ampia, e inquadrata da frontespizio architettonico. La facciata è a due ordini sovrapposti su paraste, il più basso dei quali corinzio e il secondo semplificato. Le membrature sono in peperino e i fondi intonacati. La parte inferiore, pentapartita, è più ampia della superiore e presenta le ali estreme leggermente arretrate. La parte superiore, tripartita, con terminazione a timpano triangolare, ha in corrispondenza delle ali sottostanti due volumi annessi arretrati rispetto alla facciata; questi ultimi si riferiscono ad ambienti conventuali. Nella campata centrale e in quelle immediatamente ai lati, al primo livello, si aprono tre porte, la centrale delle quali, più alta e più larga. Quest’ultima, oltre alla cornice in peperino, come le altre, ha una terminazione a timpano curvo spezzato. In asse con il portale centrale, al secondo livello, si apre l’ampia finestra rettangolare.
Pianta
La chiesa ha una pianta a navata unica con quattro cappelle laterali su ambo i lati, rialzate di un gradino e a pianta rettangolare; il presbiterio, anch’esso rettangolare, è di due gradini più alto. Quest’ultimo è diviso in due da un altare con frontespizio che, fiancheggiato da una porta su entrambi i lati, viene occupato anteriormente da un altare ad isola e posteriormente da un coro ligneo. L’accesso alla chiesa è possibile tramite tre porte poste in facciata.
Impianto strutturale
La struttura è in muratura continua, con archi a tutto sento che immettono nelle cappelle e nel presbiterio. L’elevato dell’aula, che sorregge la volta a botte di copertura, viene contraffortato esternamente tramite i setti murari che dividono le cappelle laterali. Il rivestimento ad intonaco nei prospetti esterni non consente di appurare le caratteristiche esecutive e i materiali dell’apparecchiatura muraria.
Coperture
Un tetto a doppia falda copre l’intera navata, così come un altro tetto a doppia falda copre il presbiterio, ad una quota più bassa. Il manto di copertura è in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
L’intera chiesa è rivestita in mattonelle quadrate di terracotta disposte a ricorsi obliqui e le soglie differenziate con l’utilizzo di peperino.
Elementi decorativi
A differenza dell’aula che si presenta monocroma, in bianco, sia nelle membrature che nei fondi, le cappelle sono riccamente ornate, così come la volta del presbiterio. I dipinti murali con i quali sono decorate quest’ultime sono frutto di campagne decorative che vanno dal 1599 al 1601. L’intero complesso dell’altare maggiore in marmi policromi e stucchi dipinti è datato 1748, posteriore al coro ligneo retrostante del 1700. Gli elementi più antichi risultano essere le acquasantiere in controfacciata del XVI secolo, in peperino e stucco.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
Chiesa adeguata liturgicamente negli anni 1970-1980, con l’inserimento di una mensa isolata di fronte all’altare maggiore, rivolta verso l’assemblea, e con ambone mobile sul suo lato sinistro.
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