chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Pralormo Asti chiesa parrocchiale Santi Donato e Giacomo Parrocchia di S. Donato Pianta; Facciata; Impianto strutturale presbiterio - aggiunta arredo (1970) 1931 - 1933(costruzione intero bene); 1961 - 1963(modifiche intero bene); 1970 - 1970(modifiche intero bene); 1986 - 1986(passaggio di proprietà intero bene); 1997 - 2000(notizia presbiterio)
Chiesa dei Santi Donato e Giacomo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Donato e Giacomo <Pralormo>
Altre denominazioni
Chiesa di San Donato
Ambito culturale (ruolo)
maestranze astigiane (costruzione)
Notizie Storiche
1931 - 1933 (costruzione intero bene)
Costruzione della nuova chiesa e casa parrocchiale di pralormo ad opera dell’impresa Moiso Lino e Figlio di Calosso d’Asti giusta la scrittura privata in data 19 aprile 1931 su progetto dell’ing. Bartolomeo Gallo. Le strutture sorgono sul sito della precedente canonica e dell’antica confraternita di San Bernardino, per sopperire alla scarsa capienza e ai numerosi problemi strutturali della chiesa più antica. La nuova Parrocchiale nasce dalla volontà dell’allora parroco don Teobaldo Massasso e dagli enormi sacrifici di tutti Pralormesi; tutti contribuirono come poterono: chi portando sabbia e ghiaia dal torrente Rio Verde, chi scavando le fondamenta e, per finire, chi donando il ricavo dei commerci domestici. Benedizione in data 28 settembre 1933.
1961 - 1963 (modifiche intero bene)
Intervento consistente nella collocazione di n. 9 vetrate istoriate della Ditta Albano Macario (TO), posa di pavimento in marmo, collocazione di n. 2 altari in marmo con balaustra nelle cappelle laterali.
1970 (modifiche intero bene)
Intervento sulla chiesa necessario per una decorosa funzionalità del sacro edificio consistente nell’installazione di n. 5 campane, collocazione di altare rivolto al popolo e di leggio e posa di 100 mq di nuova pavimentazione in marmo.
1986 (passaggio di proprietà intero bene)
Passaggio dal patrimonio dell’ente Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Donato a quello dell’ente Parrocchia di S. Donato per D.M.I. in data 7/11/86 pubblicato sulla G.U. del 24/11/86 n. 273 ai sensi e per gli effetti della Legge 222/85.
1997 - 2000 (notizia presbiterio)
Ricollocazione del trittico di Jacopino Longo raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Giacomo e Donato (XVI) nell’abside. Il quadro, rubato da ignoti nel marzo del 1997, viene riconsegnato alla Comunità, nel dicembre 2000, dal Comando dei Carabinieri di Savigliano.
Descrizione
L’attuale chiesa parrocchiale intitolata a San Donato sorge non lontano dall’antica chiesa seicentesca in disuso a causa di un crollo parziale. Il sacro edificio insieme all’adiacente casa canonica è stato realizzato su iniziativa di don Massasso e con il contributo della popolazione su progetto dell’ing. Bartolomeo Gallo nei primi anni Trenta del Novecento. Resta incompiuta la facciata che si presenta in muratura di mattoni a vista ad un ordine, spazialmente tripartita da paraste binate angolari poggianti su zoccolatura e reggenti imponente trabeazione e frontone a capanna. Nel campo centrale sono visibili il portale di accesso, raggiungibile superando una breve scalinata, e il soprastante oculo mistilineo. All’interno la pianta è a navata unica con due grandi cappelle laterali che si aprono sull’aula fiancheggiate da vani più ridotti adibiti a cappella, come quella della Pietà, o a vestibolo come quello comunicante con l’adiacente casa canonica. Il presbiterio ospita l’altare maggiore in marmo proveniente dall’antica chiesa parrocchiale seicentesca e termina con coro semicircolare senza stalli, impreziosito dalla presenza del seicentesco trittico di Jacopino Longo raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Giacomo e Donato. L’accesso principale all’edificio avviene centralmente dalla facciata superando una breve scalinata e attraversando una bussola lignea con soprastante tribuna per l’organo a canne in realtà costruito per l’antica parrocchiale nel 1898 dall’organaro Antonio Mola. La struttura portante verticale è composta da pareti e paraste in muratura di mattoni a vista su cui s’impostano le volte che sono per lo più a botte e a vela. La copertura è a falde, con orditura lignea e manto in coppi di laterizio.
Pianta
Pianta a navata unica con due grandi cappelle laterali che si aprono sull’aula fiancheggiate da vani più ridotti adibiti a cappella, come quella della Pietà, o a vestibolo come quello comunicante con l’adiacente casa canonica. Le cappelle laterali, come il presbiterio, sono rialzate di due gradini rispetto all’aula liturgica. Il presbiterio ospita l’altare maggiore in marmo proveniente dall’antica chiesa parrocchiale seicentesca, ora in disuso per crollo parziale, termina con coro semicircolare senza stalli, impreziosito dalla presenza del seicentesco trittico di Jacopino Longo raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Giacomo e Donato, ed è fiancheggiato da un coretto laterale, accessibile dall’esterno oltrepassando un disimpegno, e dalla sacrestia a giorno dalla quale si accede al pulpito ligneo. L’accesso principale all’edificio avviene centralmente dalla facciata superando una breve scalinata e attraversando una bussola lignea con soprastante tribuna per l’organo a canne in realtà costruito per l’antica parrocchiale nel 1898 dall’organaro Antonio Mola.
Facciata
Facciata in muratura di mattoni a vista ad un ordine, incompiuta nelle decorazioni architettoniche, spazialmente tripartita da paraste binate angolari poggianti su zoccolatura e reggenti imponente trabeazione e frontone a capanna. Nel campo centrale sono visibili il portale di accesso, raggiungibile superando una breve scalinata, e il soprastante oculo mistilineo.
Impianto strutturale
Struttura portante verticale composta da pareti e paraste in muratura di mattoni a vista all’esterno, intonacata internamente dove termina in sommità con alta trabeazione su cui s’impostano le volte che sono a botte, con o senza lunette, a copertura della navata e delle cappelle laterali, a cupola ellittica su cornicione e pennacchi a copertura del presbiterio e a semicatino nervato a copertura del coro. I vestiboli, la sacrestia e l’antistante coretto laterale sono coperti da volte a vela. La copertura è a falde, con orditura lignea e manto in coppi di laterizio.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
Collocazione di altare a tavolo volto a popolo e di leggio in metallo con pannellature in rame raffiguranti l’Ultima Cena, lo Spirito Santo e la Sacra Scrittura.