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Chiusano d'Asti
Asti
chiesa
sussidiaria
San Sebastiano
Parrocchia di S. Maria
Pianta; Facciata; Impianto strutturale
nessuno
XVI - XVII(preesistenze intero bene); 1635 - 1635(costruzione intero bene); 1636 - 1676(modifiche intero bene); XVIII - XVIII(descrizione intero bene); XIX - XIX(descrizione intero bene); 1949 - 1949(utilizzo intero bene); 1986 - 1986(passaggio di proprietà intero bene); 1999 - 1999(restauro intero bene)
Chiesa di San Sebastiano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Sebastiano <Chiusano>
Altre denominazioni Confraternita della Santissima Annunziata
Ambito culturale (ruolo)
maestranze astigiane (costruzione)
Notizie Storiche

XVI - XVII (preesistenze intero bene)

Citazione della chiesa di San Sebastiano nell’elenco degli edifici religiosi nella relazione del vescovo mons. Panigarola al termine della visita a “Cisanum” del 1588. Nel 1625 vengono sospese le funzioni perché la chiesa risulta disastrata e la popolazione fa voto di restaurarla per combattere il flagello della peste.

1635  (costruzione intero bene)

Descrizione della chiesa come appena restaurata per devozione della popolazione; l’edificio è stato interamente riedificato.

1636 - 1676 (modifiche intero bene)

Costruzione nel 1636, a destra dell’altare maggiore, della cappella del SS. Rosario fatto erigere da Francesco del Forno, che la correda di tutto il necessario; a questo altare è aggregata la Compagnia del Rosario. Ampliamento della chiesa nel 1676, con realizzazione del coro, del campanile e della sacrestia; la chiesa diviene sede della confraternita dei Disciplinanti della SS. Annunziata e acquista sempre maggiore prestigio.

XVIII  (descrizione intero bene)

Descrizione della chiesa a metà del Settecento come provvista di tre altari: l’altare maggiore legato alla Confraternita, l’altare di San Teobaldo, fondato dalla Sig.ra Margherita Asinari e l’altare del SS. Rosario, sede della Compagnia omonima. Ci sono, inoltre, la sacrestia, ben fornita di arredi, il campanile, e, dietro l’altare maggiore, il coro decoroso e spazioso con la statua lignea dorata della SS. Vergine del Rosario, protetta da nicchia in muratura con vetrata. La chiesa in generale è in buono stato, occorre soltanto riparare la volta al di sopra del coro.

XIX  (descrizione intero bene)

La chiesa è descritta alla fine dell'Ottocento di proprietà in parte del Comune (le due cappelle laterali, e il resto della chiesa fino alla porta maggiore) e in parte della Confraternita (la sacrestia, l’altare maggiore e il coro). E’ di forma rettangolare, di mattoni, con pareti e pavimento ancora in buono stato. Il tetto è di tegole con volta di mattoni. Ci sono cinque finestre munite di vetrate. Il coro è assai spazioso, di forma rettangolare, provvisto di sedie per il parroco. L’altare maggiore, dedicato a San Sebastiano, è di mattoni. Dal lato dell’Epistola dell’altare maggiore si trovava la cappella del SS. Rosario, dal lato del Vangelo si trova l’altare di San Teobaldo, entrambi in mattoni.

1949  (utilizzo intero bene)

Esequie dell’allora parroco G. don Bertelli e ultima presentazione in pubblico dei confratelli.

1986  (passaggio di proprietà intero bene)

Passaggio dal patrimonio dell’ente Chiesa Parrocchiale di S. Maria alla Parrocchia di S. Maria per D.M.I. in data 7/11/86 pubblicato sulla G.U. del 24/11/86 n. 273 ai sensi e per gli effetti della Legge 222/85.

1999  (restauro intero bene)

Intervento di restauro del tetto e spicconatura e rifacimento d'intonaci interni ed esterni deteriorati con rinnovo della tinteggiatura.
Descrizione

La chiesa di San Sebastiano, conosciuta anche come Confraternita della Santissima Annunziata, è stata riedificata su preesistenze cinquecentesche a spese della comunità locale nella prima metà del Seicento e successivamente ampliata per far posto alla Confraternita; l’edificio si sviluppa in senso longitudinale, apparendo come una doppia chiesa; il coro destinato ai confratelli ha una dimensione paragonabile a quella dell’aula liturgica ed è separato dal presbiterio dall’altare maggiore in muratura con portine laterali, retablo e attico. Due cappelle laterali movimentano l’interno e sono dedicate al SS. Rosario e a San Teobaldo.
Pianta
Pianta a navata unica con due cappelle laterali, una con altare dedicato al SS. Rosario e l’altra a S. Teobaldo, con presbiterio e retrostante coro per i confratelli che ha accesso indipendente e la cui dimensione è paragonabile a quella dell’aula liturgica; questa è ribassata di uno scalino rispetto ai restanti ambienti; il presbiterio conserva altare in muratura con portine laterali, retablo e attico e retrostante nicchia muraria. Dal presbiterio si accede alla sacrestia mentre dal coro si accede alla torre campanaria.
Facciata
Facciata semplice a capanna, intonacata, con paraste angolari. Due basse finestre rettangolari, sormontate da sfondati rettangolari appena accennati, fiancheggiano il semplice ingresso che è posto sotto una finestra rettangolare lobata.
Impianto strutturale
Struttura verticale in paraste e pareti murarie sulle quali s’impostano volte a botte con catene con e senza lunette; la sacrestia è coperta da una volta a botte con teste di padiglione; il tetto è a falde con orditura lignea e manto di copertura in coppi di laterizio. La torre campanaria, inglobata nella struttura della sacrestia e del coro, è di forma quadrata in muratura portante e si compone di zoccolo, due piani di torre, cella campanaria e guglia sommitale.
Adeguamento liturgico

nessuno
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